5 regole per perdere peso senza soffrire
Spesso dopo una gravidanza e il conseguente allattamento al seno, se c’è, molte donne lamentano la fatica nel perdere peso. Come detto e ridetto, è necessario innanzitutto avere pazienza. Poi è opportuno rivolgersi a un esperto nutrizionista che possa consigliare al meglio, dato che ogni persona è diversa da un’altra. Sappiate però che sempre più esperti dicono che ci sono 5 regole per perdere peso senza soffrire.
Taylor Grasso, dietologa americana, online si lei dice: “Sono la tua migliore amica dietologa non dietetica e proprietaria di Simply Healthy Nutrition e sono incredibilmente felice di dare potere alle donne attraverso l’alimentazione intuitiva e riscrivere le regole che la cultura della dieta ha instillato in tutte noi. Perché? Perché ci sono passata. Come molte donne, sono rimasta intrappolata dalla cultura della dieta e mi sono ritrovata con comportamenti ortoressici, iper-focalizzata sul ‘mangiare sano’ e bloccata nel ciclo costante di restrizione e abbuffate”.
“Non avrei mai pensato che sarebbe arrivato un giorno in cui ogni mio pensiero non riguardasse ogni boccone di cibo che stavo mangiando o come appariva il mio corpo allo specchio. Quattro anni dopo, ho guarito il mio rapporto con il cibo, il mio corpo e mi SENTO più sana che mai. Ora, posso usare la mia istruzione, conoscenza ed esperienza personale per aiutare le donne a liberarsi dal ciclo della dieta per sempre, perché l’obiettivo di lavorare con me? Non spendere mai più soldi per una dieta”, continua.
Molto attiva anche su TikTok, in un video dà le 5 regole per perdere peso senza soffrire. “Gli uomini hanno un ciclo ormonale di 24 ore, mentre le donne di 28 giorni. Bisogna considerare che i nostri ormoni e il nostro metabolismo sono molto diversi da quelli degli uomini. Non sto dicendo che il deficit di calorie non funzioni affatto, ma che la maggior parte degli studi e delle ricerche in proposito sono stati portati avanti in base agli uomini, per questo non funzionano per tutti”.
I sui consigli per perdere peso senza soffrire, le 5 regole d’oro, sono:
1. Dare priorità ad attività NEAT, ovvero Termogenesi da attività non associabile all’esercizio fisico. Tradotto: tutte quelle attività che bruciano grassi, ma che non rientrano nell’esercizio fisico attivo. Qualche esempio? Fare le scale, andare a fare la spesa a piedi, muoversi.
2 Concentrarsi sull’allenamento di forza e cardio a bassa intensità.
3 Inserire fibre e proteine in ogni pasto, il che è molto importante per mantenere i livelli di zucchero nel sangue ad un livello bilanciato. Questo aiuterà anche a sentirsi sazi durante la giornata.
4 Dormire tra le sei e le otto ore a notte, sempre. “Il corpo si ripara e recupera durante il sonno, quindi se si fa attività fisica è necessario dare del tempo ai muscoli per recuperare, ripararsi e poi crescere”.
5 Trovare il tempo per pianificare i pasti e preparare gli ingredienti in modo da mangiare sempre in maniera sana, durante tutta la settimana.
Halloween 2024: eventi
Cosa fare ad Halloween 2024? Magari organizzare un bel viaggio in famiglia per far divertire i proprio figlio. Di eventi è pieno in tutta Italia.
Halloween 2024 nei parchi giochi sarà come al solito sensazionale. In Emilia-Romagna verranno organizzati eventi a Mirabilandia, a Oltremare Riccione, ma anche a Italia in Miniatura. Sempre al Nord Italia, ce ne sono a Gardaland, Movieland (entrambi sul Lago di Garda), a Leolandia (vicino Bergamo) e a Lunafarm, vicino Bologna. Se sei vicino Roma, invece, non perdere gli eventi di MagicLand a Valmontone o a Zoomarine a Torvaianica.
Eventi di Halloween 2024 pure nei castelli. Al Castello dei Conti Roero, a Monticello d’Alba in Piemonte, dove si terrà una “Notte al Castello”, un tour adatto anche ai più piccoli. Al Castello Estense di Ferrara, invece, si terranno due giorni di giochi, duelli e lezioni di magia, con la possibilità di fare un pranzo o una cena nella Sala Grande. Nei pressi di Milano, invece, la Rocca Brivio Sforza sarà il luogo ideale dove portare i propri bambini con i travestimenti di Halloween: sarà previsto un grande ballo finale. In centro Italia si può visitare il Castello di Lunghezza, dove sono previste danze e animazione per i più piccoli.
Appuntamenti anche in città. A Milano al Castello Sforzesco si terrà una visita-laboratorio a tema. A Mantova ci sarà la Festa delle Lumere, dedicata alle famiglie e incentrata sulla famosa zucca. A Gradara, nelle Marche è previsto un intero weekend con visite e animazione. Il 31 sera al borgo di Grazzano Visconti, in provincia di Piacenza, una festa dedicata coinvolgerà l’intero paese.
Autunno: caduta dei capelli
In autunno si assiste, come recita il detto, a un fenomeno che preoccupa sia gli adulti, che i ragazzi, quello della caduta dei capelli. Mario Valenti, dermatologo, spiega all’Adnkronos che c’entra un termine strano: telogen.
In autunno, tempo di castagne, c’è la caduta dei capelli. Perché? “Il capello ha un ciclo che nella stagione autunnale normalmente giunge nella cosiddetta fase di telogen, cioè la fase in cui termina la crescita e si ha una quiescenza prima della caduta. Succede normalmente dopo la stagione estiva”, chiarisce l’esperto
La caduta dei capelli in autunno “sembrerebbe essere un po’ legata anche alla riduzione progressiva delle ore di luce, dall’estate fino alla stagione autunnale. Aumentando le ore di buio, aumenta in proporzione la melatonina e questo regola non solo il ciclo sonno-veglia, ma anche il ciclo del capello. La caduta autunnale dei capelli è un qualcosa di fisiologico, e normalmente dura 4-6 settimane, al massimo 8. Se dovesse essere eccessivo, sia in termini di tempo che di numerica dei capelli che cadono, allora è necessario indagare se ci sono cause intercorrenti”.
Cosa può aiutare a contrastare la caduta dei capelli in autunno? “Un’alimentazione variegata, certamente – risponde il dermatologo – E’ importante mangiare un po’ di tutto, se ci fossero carenze di ferro o altro supplementarli, perché il capello ha bisogno di tutti questi macronutrienti per crescere sano e robusto e non cadere facilmente”. Non stressare troppo il cappello: evitare le asciugature con aria troppo calda, l’utilizzo della piastra, evitare lavaggi troppo frequenti, magari con prodotti che possono essere aggressivi. Meglio prediligere uno shampoo delicato. Se si associa anche irritazione del cuoio capelluto, come spesso succede dopo l’estate, si può trattare con prodotti specifici per gli stati sensibili del cuoio capelluto. E poi ridurre in generale lo stress, per quanto possibile”.
Torta Halloween senza glutine
La festa più paurosa dell’anno si avvicina. Ecco la ricetta per chi è intollerante, la torta di Halloween senza glutine.
La torta di Halloween senza glutine è alla zucca, per prepararla vi occorre avere in casa:
- 250 g di zucca
- 100 g di olio di semi
- 250 di farina senza glutine
- 100 g di zucchero
- 25 g di cacao
- 2 uova
- 1 bustina di lievito
Iniziamo frullando la zucca con l’olio di semi, poi montiamo le uova con un pizzico di sale, versando sopra lo zucchero. Il composto deve risultare spumoso. Aggiungiamo la zucca frullata e pure farina e lievito. A questo punto separiamo quindi circa metà del composto e aggiungiamo in una parte il cacao, se risultasse molto denso, va messo un pochino di latte.
Imburriamo la teglia e infariniamola. Versiamo prima il composto con il cacao e poi quello senza. Inforniamo perciò per circa 40 minuti a 190°. La torta di Halloween senza glutine è pronta
Pesce e frutti di mare in gravidanza?
Pesce e frutti di mare si possono mangiare in gravidanza? La scienza dice di sì, con alcune accortezze.
Uno studio pubblicato su Nutrients con coinvolta l’Università di Roma Tor Vergata ha dimostrato i benefici del consumo di pesce in gravidanza, purché non sia contaminato dal mercurio. Anche l’American College of Obsteticians and Gyencologist raccomanda 2-3 porzioni di pesce per le donne in gravidanza o che allattano, ma ripete di stare attenti al mercurio.
Pesce e frutti di mare quindi si possono mangiare in gravidanza? Come si legge su La Gazzetta dello Sport, che spesso si occupa anche di nutrizione, “sono da evitare in gravidanza frutti di mare e molluschi crudi come le vongole, le cozze, le ostriche perché potrebbero contenere microrganismi pericolosi. Gamberi e aragoste, se ben cotti, sono invece fonte di proteine e minerali a ridotto contenuto di grassi e quindi consigliati. Anche seppie, polpi e calamari dietro adeguata cottura, possono essere mangiati in gravidanza.
“Sarde, sgombri, palamito, aringhe sono tra i pesci a ricco contenuto di Omega 3 consigliati in gravidanza ma tutto deve essere cotto, quindi meglio evitare le alici marinate. Si può mangiare anche il pesce bianco come il merluzzo, le sogliole, la platessa, le orate, le trote e le spigole, mentre sono da evitare il tonno e il pesce spada, infatti entrambi hanno molto mercurio. Naturalmente va evitato il sushi in gravidanza”.
Pesce e frutti di mare in gravidanza? Sì, quindi solo al primo, molte limitazioni per i secondi.
Voice shaming
Sette su dieci bambini con balbuzie sono vittime di voice shaming, lo mette nero su bianco un report dell’associazione Vivavoce. Sono oppressi da prese in giro feroci e vengono spesso isolati, considerati ‘diversi’. Ne escono con l’autostima fatta a brandelli e maggiori difficoltà comunicative.
Il voice shaming che I bambini balbuzienti subiscono è impietoso e devastante: derisi e discriminati, soprattutto a scuola. Questo al 61% il luogo dove il fenomeno accade maggiormente. Poi, col 34% si trovano i parchi e i centri sportivi. Tutti ambienti che dovrebbero proteggere e stimolare un piccolo o un adolescente, invece diventano il fulcro del massacro, in cui i commenti negativi si scatenano.
I bambini con balbuzie vengono derisi al 39% con imitazioni del loro modo di parlare. Il 22% rivela di essere semplicemente escluso dagli altri. Il 17% confessa che molti coetanei li prende in giro. “Le ripercussioni del voice shaming sui bambini possono essere gravi e profonde. Il report ha mostrato che il 31% delle giovani vittime di questo fenomeno ha sviluppato frequenti stati d’animo riconducibili a sentimenti di sconforto e tristezza, il 26% ha ammesso di vergognarsi per il proprio modo di parlare. Il 25% ha invece manifestato rabbia e frustrazione”, scrive Fanpage che riporta la notizia. Tutto questo può portare anche alla depressione.
Giovanni Muscarà, presidente di Vivavoce, sottolinea: “Per contrastare il voice shaming, è essenziale che genitori, educatori e insegnanti siano formati per riconoscere e affrontare le situazioni in cui si verifica. Solo con un lavoro di consapevolezza e una collaborazione tra scuola, famiglie e specialisti possiamo aiutare ogni bambino a sentirsi libero di esprimersi senza la paura di essere giudicato.”
L’associazione Vivavoce ha risposto a questa emergenza con una campagna di sensibilizzazione sui social, lanciando il video “Ogni voce ha la sua storia”. L’obiettivo è educare il pubblico a riconoscere e combattere gli stereotipi legati alla balbuzie. Questi bambini devono imparare a comunicare senza paura.
Ora solare: attenzione al mini ‘jet-lag’
Ci siamo, che malinconia! Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre torna l’ora solare e nonostante si dormirà un’ora in più bisognerà ovviamente fare attenzione al mini ‘jet-leg’.
Attenzione al mini ‘jet leg’. Non solo gli adulti ma anche i nostri figli potranno accusare irritabilità, malumore, stanchezza con l’ora solare. Chi come me ha la sveglia da tempo puntata sulle 7,30, poi, corre il rischio, a causa dell’orologio biologico, di svegliarsi ancor prima.
Secondo alcuni studi sono tanti quelli che devono fare attenzione al mini ‘jet leg’: circa il 10% della popolazione. Luigi Ferini Strambi ne è certo. Il professore ordinario di neurologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Centro di medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele lo spiega all’Adnkronos Salute.
Sarà “come se si dovesse cambiare un po’ il fuso orario, anche se si tratta soltanto di un’ora”. Una condizione che “rende più irritabili e può portare una maggiore instabilità d’umore”. Ma questo lieve malessere “rientrerà nel giro di poco”. “E’ certamente più problematico per il fisico il cambiamento ‘primaverile’, per il passaggio all’ora legale, che non lo ‘switch’ autunnale. Questo perché, quando arriva l’ora legale, ci troviamo in una condizione di privazione di sonno, dormendo un po’ di meno”.
“Il ritorno all’ora solare, che vuol dire tutto sommato dormire un’ora in più, non crea problemi per quanto riguarda la privazione di sonno, ma il grosso problema che rimane – puntualizza Ferini Strambi – è quello del cambiamento. L’impatto più negativo sarà in particolare per i ‘super mattinieri'”.
“Ma va detto – puntualizza Ferini Strambi – che teoricamente noi sappiamo che i super mattinieri sono molti di meno rispetto ai gufi o ai tendenzialmente gufi”. “In genere sono bambini ed anziani ad avere più problemi, poiché sono più legati agli orari molto mattinieri”. “Per loro riadattarsi è un po’ più difficile, ma possibile nel giro di pochi giorni”. Gli accorgimenti sono semplici: oltre a idratarsi ed evitare alcolici e fonti di stress, adottare una strategia di 2 o 3 giorni che permetta di “riallineare gli orari del sonno e della cena in maniera graduale”.
Prevenzione DCA nelle scuole
Oggi è stato presentato il documento con le linee guida per la prevenzione dei DCA, disturbi del comportamento alimentare, nelle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e nelle università. Questo documento è stato redatto da Animenta e foodNet, si tratta di una proposta concreta in ambienti in cui gli interventi sono spesso assenti nonostante l’urgenza dei casi.
La prevenzione dei DCA nelle scuole è diventata di primaria importanza. Fino a un decennio fa si manifestava tra i 15 e i 19 anni. Ora l’età si è pericolosamente abbassata. Si parla di ‘baby anoressia’. E colpisce bambini tra gli 8 e gli 11 anni. La diagnosi precoce diventa così basilare durante l’infanzia e la preadolescenza per poter fare qualcosa subito.
Le linee guida per la prevenzione dei DCA nelle scuole sarebbero condotti da operatori formati. Insegnanti ed educatori avrebbero nelle loro mani strategie utili per poter immediatamente comprendere i segnali di comportamenti ‘strani’.
Generazione Magazine a tal proposito scrive: “Il concetto di prevenzione è collegato a quello di ‘Promozione della Salute’ definito dall’OMS, dunque ‘il dare alle persone i mezzi per diventare più padroni della propria salute e per migliorarla’. La scuola è tra i luoghi in cui sostenerla. E’ necessaria, per questo, la collaborazione tra il sistema scolastico e sanitario. Con la legge n.162 del 1990, il Ministero della Pubblica Istruzione si è impegnato nel sostegno dell’educazione alla salute e all’educazione alimentare nelle attività didattiche. Oggi, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, Animenta e FoodNet hanno presentato le linee guida adottabili dalle scuole per la prevenzione dei DCA”.
E ancora: “L’intento comune vede lo sviluppo di competenze trasversali per la protezione dei soggetti più vulnerabili. Promuovendo l’accettazione di sé e favorendo il riconoscimento di indicatori per interventi tempestivi nella cura dei DCA in ogni fase evolutiva grazie al continuo confronto con professionisti, verrebbero ridotti i costi della spesa sanitaria nazionale. Egarantiti gli esiti favorevoli delle terapie. I progetti di prevenzione presentati formeranno gli insegnanti tramite operatori specializzati”.
“Nelle scuole primarie, gli interventi avvengono in aula – spazio familiare – con la presenza di un osservatore garante dell’inclusione di ogni alunno. Le scuole secondarie di primo e secondo grado devono munire genitori e insegnanti degli strumenti idonei a percepire i corpi, spesso canali di espressione emotiva di ragazzi e ragazze. Con la peer education, i giovani diventano gli stessi ideatori dei progetti. Le università, invece, sono ottimali per trasmettere informazioni più dettagliate anche a chi, probabilmente, si ritroverà ad affrontarle professionalmente”, continua.
E conclude: “Data la complessità, i DCA vanno affrontati con cautela, evitando concetti stigmatizzanti come riferimenti a diete restrittive, calorie degli alimenti, peso e BMI, immagini di corpi impattanti, riferimenti alle ore di attività fisica per il consumo di determinate calorie. Il diritto alla salute passa anche attraverso la cura dei luoghi abitati dai corpi, come la scuola”.