Bambini, musica: quando iniziare
Quando iniziare a far studiare musica ai bambini? I piccoli sin dalla più tenera età sono affascinati dagli strumenti, ma a che età sarebbe meglio farli cominciare?
Se vogliono studiare musica, i bambini devono essere indirizzati e bisogna capire quando è meglio iniziare. Se si desidera che il piccolo si apra verso questo tipo di arte, sarà bene spiegargli sin da subito che deve farlo con cura e dedizione. Quando iniziare quindi con la musica? I bambini dovrebbero farlo a 5 anni: si possono raggiungere risultati notevoli se studia tra i 5 e i 12 anni, ovvero in età scolare.
E’ chiaro che per i bambini sarà pressoché impossibile suonare strumenti che necessitano di una determinata ‘stazza fisica’, come il contrabbasso, l’arpa, il trombone e così via. Di solito si inizia quasi sempre suonando il pianoforte o la chitarra.
Il piano è quello che meno stanca i bimbi e li diverte. Gli strumenti a fiato, invece, emettono una singola nota. Molto spesso, per l’intonazione giusta, ci vuole tanto tempo e molto esercizio. E questo, a lungo andare, può essere scoraggiante e noioso per un bambino piccolo. Sono sempre di più pure quelli che amano la batteria, quasi liberatoria per i pargoli irrequieti, anche se averla in casa per molti genitori potrebbe diventare quasi un incubo. Necessita di pareti insonorizzate, in modo da disturbare il meno possibile i vicini. Certo, se abitate in una villetta, allora tutto può essere superato con più facilità, anche i cosiddetti ‘contro’.
Bisogna tenere immancabilmente in considerazione l’inclinazione di vostro figlio. E’ sbagliato forzare, imporre. Se c’è la voglia di imparare da parte del bambino, allora assecondatelo. Se tutto diventa un mero obbligo, lasciate stare.
Parlo per un istante di me e della mia esperienza. Ho studiato piano sin da piccola, in adolescenza ho deciso di smettere. E’ stato un grande errore, ma è difficile tornare indietro. Oggi cerco di ritrovare un’elasticità ormai perduta, strimpello.
Avrei voluto che mia figlia facesse lo stesso, lei, però, ha scelto la danza. Pur avendo il piano in casa, ha detto di no. Ora, grazie alla sua professoressa di musica alle medie (frequenta la prima media), sta studiando il piano. Certo, un laboratorio di sole 2 ore una volta a settimana, ma è entusiasta. E con la danza classica continua. Vuole il ballo nel suo futuro, mi auguro ci riesca, ma la musica ne fa parte, e anche solo conoscerla un po’ di più può essere appagante. Perché apre l’intelletto e la mente e ti dà la voglia di spiegare le ali e volare.
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