Bambini: no mangiare davanti al tablet
I bambini spesso mangiano davanti al tablet. Anzi, se non lo hanno, spesso si rifiutano di mangiare. Assolutamente no. Non c’è nulla di più sbagliato e, sappiatelo: la colpa di questo comportamento è solo nostra.
No mangiare davanti al tablet. Vale per i bambini e vale anche per noi adulti, a meno che non siamo degli incalliti single che vivono da soli, in tal caso si può fare quel che si preferisce, anche se non è certo il massimo.
Molti genitori usano i dispositivi elettronici per distrarre i propri figli e indurli così a cibarsi, mettendogli, mentre sono ipnotizzati davanti a uno schermo, i bocconi in bocca. No mangiare davanti ai tablet, così i piccoli non imparano ad avere un buon rapporto con il cibo, non capiscono neppure cosa stiano assaporando. Non sviluppano i sensi.
“Se il bambino mangia solo con il tablet acceso è colpa nostra – spiega la dottoressa Stefania Andreoli, psicologa e psicoterapeuta a Vanity Fair – Significa che è stato creato un precedente che noi abbiamo concesso, e abbiamo sbagliato. Partiamo dunque dalle nostre responsabilità e rivediamo in primis il nostro, di comportamento: come siamo arrivati lì? Dove ci siamo inceppati? Perché abbiamo creduto di non poter essere più efficaci di un tablet? Azzardo che se in famiglia si è strutturato questo comportamento, forse sul piano educativo abbiamo un po’ mollato”.
“Armiamoci di coraggio e riflettiamo su come ce la caviamo sul resto. E durante questa revisione ripartiamo da noi: il nostro cellulare dove è mentre siamo a tavola? La tv era spenta o accesa prima di sintonizzarla sui cartoni animati? A tavola di cosa parlavamo, per risultare meno interessanti di un tablet?”, dice ancora l’esperta.
La Andreoli dà anche alcuni consigli: “Proseguire nel comportamento disfunzionale, colludendo e diventando complici: quando qualcosa si storta va raddrizzato, non lasciato cadere a terra. Armiamoci dunque di santa pazienza, ma interrompiamo il circolo vizioso anche a costo che sulle prime il ricatto sia che il bambino non mangi. Quando avrà fame, lo farà. Tolto il dispositivo però non lasciamolo a bocca asciutta: inventiamoci un nuovo modo di stare a tavola. Un gioco ad esempio, adattato all’età. Potrebbe trattarsi di quello degli indovinelli, o del personaggio misterioso per i bambini più grandi (dai 5/6 anni in su). Con i più piccoli si può trattare dei trucchi di magia”.
A tavola ci deve essere un clima conviviale che deve coinvolgere tutti: grandi e piccini.
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