Bambino non dorme: consigli tata del sonno
Il bambino non dorme, i genitori si preoccupano, stanchi e sfibrati. Ma non disperate: arrivano i consigli della tata del sonno, Elena Biondi, tata neonatale esperta di sonno infantile, una vera celebrità del web con i suoi 130mila follower.
“Un tempo si tendeva a credere che i bambini non dormissero fino a tre anni:. C’erano i genitori fortunati e quelli che avrebbero dovuto sacrificarsi a tantissime notti insonni. Ma non è così. I problemi del sonno non sono irrisolvibili”, spiega Elena, in libreria con “I consigli della Tata del Sonno”, manuale dedicato ai neonati da 0 a 4 mesi, a Leggo, parlando del bambino che non dorme e la mamma e il papà che si disperano. La tata del sonno dà i suoi consigli.
“Nei primi mesi i genitori, spesso molto stanchi, si sentono soli, provano ansia, senza sapere che invece si può migliorare il sonno del proprio figlio e, di conseguenza, anche di mamma e papà. Con il sostegno di consulenti, grazie a nuove informazioni e all’attenta osservazione dei comportamenti del bimbo, i genitori possono creare insieme al neonato un percorso per dormire bene. Perché le basi di un sonno sereno da adulti si costruiscono sin dall’infanzia”, spiega l’esperta.
Se il bambino non dorme sono molte le cose che possono interferire. “Molti stimoli possono interferire. Ci possono essere delle variazioni legate a nuove capacità come i primi passi. Ma un sonno iperframmentato, con oltre 5 risvegli notturni dopo i 6 mesi, richiede un intervento. Un genitore informato può accompagnare il figlio nell’evoluzione del rapporto con il sonno con semplici accorgimenti”, dice la tata del sonno offrendo su un piatto d’argento i suoi consigli.
E’ basilare individuare un ambiente deputato al sonno: “Il lettino deve essere vuoto, senza paracolpi. Se si vuole lasciare un indumento o un pelouche con l’odore della mamma, va tolto prima del sonno. Al contrario di quanto si pensava in passato, la stanza deve essere fresca, tra i 20 e i 22 gradi: ecco perché raccomando di non coprire i passeggini in estate. Anche il buio può essere un alleato, così come l’assenza di rumori: ma non dimentichiamo il carattere del bimbo, per questo è fondamentale l’osservazione”. “Alternare le figure genitoriali nella fase di addormentamento è fondamentale, più di tante tecniche e strategie”, sottolinea Elena.
La Biondi dà anche consigli per questo periodo estivo: “Tutti abbiamo un orologio biologico sin da bambini. Ci possono essere delle eccezioni nei giorni della partenza. Ma un bimbo che si sveglia presto si sveglierà presto anche in vacanza, persino dopo essere andato a letto più tardi del solito. Sperimentiamo delle uscite, nei momenti più freschi come la mattina presto e la sera. Prendiamo nota della reazione agli stimoli esterni. Cerchiamo di capire se il piccolo si addormenta in ambienti diversi. Osserviamo quantità e qualità di un sonno ristoratore, evitando di farlo dormire a lungo su seggiolini e ovetti. E non allarmiamoci se salta un riposino o si sveglia una volta in più. L’importante è che stia bene!”.
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