Bimbi e adolescenti dormono meno
In questi giorni in cui la scuola è stata chiusa per ghiaccio e neve, come pure durante le vacanze di Natale, mia figlia, 5 anni, è andata a letto tardissimo. Pure nella normale quotidianità, non riusciamo proprio a farla andare in camera alle 21/21,30 come dovrebbe essere. Siamo quasi disperati. E’ sicuramente colpa nostra che siamo i primi ad avere orari un po’ troppo elastici, ma mio marito e io ci consoliamo con la speranza che, il prossimo settembre, inizierà la prima elementare e, dovendo essere in classe alle 8,10, dovrà per forza essere obbligata ad addormentarsi a un orario decente. La sveglia suonerà poco prima delle 7 (abbiamo la scuola vicino casa… ;-))!
Non è la sola.
Leggo che da più di un secolo i bimbi e gli adolescenti allo la tendenza a dormire sempre di meno. Una ricerca di tre studiose australiane pubblicata su Pediatrics ha sottolineato come dal 1800 ad oggi il sonno si sia ridotto di circa 73 minuti.
Lo scarto rappresenta il valore medio delle fasce d’età fra 0 e 18 anni, ma, a seconda degli anni, i medici consigliano diversi quantitativi di sonno. I piccoli che dormono di più sono quelli in Australia, Gran Bretagna e Scandinavia. Fanno ‘nottata’, invece, quelli negli Stati Uniti, Canada ed Europa Continentale.
“Un bambino dovrebbe svegliarsi da solo al mattino. Se non lo fa, occorre mandarlo a letto prima”, fanno sapere le ricercatrici. Gli effetti per chi dorme poco? “Il più immediato è il cattivo umore, la difficoltà a sopportare le frustrazioni – commenta Oliviero Bruni, neuropsichiatra infantile dell’ospedale Sant’Andrea e dell’Università La Sapienza di Roma – Poi ci sono iperattività, incapacità di concentrarsi e peggioramento del rendimento scolastico. Ma una conseguenza grave riguarda anche l’obesità: la mancanza di sonno fa aumentare l’ormone grelina, diminuire la leptina e come risultato potenzia l’appetito”.
Morfeo aiutami tu!
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