Caffè!
Le associazioni dei bambini hanno sempre il potere di lasciarmi stupita. Capita anche a voi?
Certe volte mi stupisco di non avere il coraggio di correggere Passerotto in alcune sue elucubrazioni, perchè in fondo hanno spesso più senso di quelle degli adulti.
Pensiamo per esempio ad una delle sue parole preferite, da buon figlio di mamma napoletana: “caffè”.
E’ stata una delle prime parole che ha pronunciato, associandola sempre a tazzine e tazze medie, per poi arrivare ad urlare “caffè!” con voce goffa anche indicando la mia moka da perfetta emigrante.
Fin qui, tutto ok. Ma poi che succede?
Il caffè si associa alla tazza, che ha una forma con un’ovvia caratteristica dalla quale non si puo’ prescindere: deve essere concava, per contenere il caffè.
Detto – fatto. O meglio: detto – associato. Ritrovo Passerotto ad esclamare “caffè!” quando c’è una scodella particolarmente profonda, ma anche quando in un giocattolo c’e’ una buca, in un pezzo di costruzione un grande foro, e così via. Il concavo diventa caffè.
E piu’ di una volta, mentre gli dicevo: “ma come caffe’? questo non e’ caf…” dovevo poi fermarmi perchè effettivamente un nesso, vicino o lontano, c’era sempre.
Fantasia, associazione, semplicità? Non so, ma – scusate la frivolezza di questo post – è sicuramente per me qualcosa di tremendamente affascinante.
Ed ora tocca a voi: se avete voglia, raccontatemi anche le associazioni più divertenti che fanno i vostri bimbi!
Tags: associazione, crescere insieme, crescita, fantasia