Carenza vitamina D: allarme bambini

Dic 11
Scritto da Annamaria avatar

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E’ allarme per i bambini: nel loro organismo c’è sempre più carenza di vitamina D. Sono state la Società Italiana di Pediatria (SIP) la Società Italiana di Pediatria Preventiva e sociale (SIPPS) e la Federazione Medici Pediatri (FIMP) a denunciarlo con un documento in cui hanno individuato i soggetti a rischio e indicato le modalità di profilassi/trattamento
La carenza di vitamina D interessa oltre un bimbo italiano su 2, il 50% fino a punte del 70%. Le conseguenze possono essere davvero gravi: è allarme bambini.

La carenza di vitamina D, nella sua forma più acuta, è responsabile del rachitismo, una patologia pediatrica oggi rara. La vitamina D infatti è essenziale per la sintesi del calcio osseo e questo meccanismo di fissazione del minerale nelle ossa si concentra nelle prime due decadi dello sviluppo di un essere umano. “È intorno a 20 anni infatti che si raggiunge il picco di massa ossea: il valore massimo di mineralizzazione dell’osso quindi tanto maggiore è il picco tanto minore è la probabilità di andare incontro all’osteoporosi nelle età successive della vita, soprattutto dopo la menopausa”, ha spiegato Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps.
Attraverso l’alimentazione si riesce ad accumulare appena il 10% di vitamina D, tutto il resto necessario si accumula con un processo di sintesi naturale che si aziona all’esposizione della radiazione solare UV: la carenza di vitamina D dipende proprio dalla ridotta esposizione al sole. “I bambini e gli adolescenti trascorrono un tempo eccessivo in ambienti chiusi, impegnati in attività sedentarie: pc, tablet… Dovrebbero stare di più all’aperto, basterebbe esporre gambe e braccia tre volte a settimana a mezz’ora di sole”, ha sottolineato Giuseppe Saggese, coordinatore scientifico del Consensus “Vitamina D in età pediatrica”. Altro fattore è l’obesità: la vitamina D è liposolubile e viene sequestrata nel tessuto adiposo: “Un terzo della popolazione in età evolutiva in Italia è obeso/sovrappeso”.

I soggetti più a rischio sono i soggetti con una cute più scura naturalmente più protetta dai raggi. Contribuiscono l’utilizzo eccessivo di creme con filtri solari alti, “in tanti casi basterebbe un fattore 15”, o il coprirsi molto, “per ragioni culturali o religiosi o per abitudine”. D’inverno di vitamina D se ne sintetizza pochissima per una questione di inclinazione dei raggi solari. Le malattie croniche, che affliggono il 20 per cento dei bambini e dei ragazzi italiani . “Nei primi due anni di vita la vitamina D è essenziale non soltanto per la sua attività sullo scheletro, ma anche perché interviene nello sviluppo del sistema immunitario intestinale, proteggendo il bambino dalle allergie”, ha dichiarato Giovanni Corsello (presidente Sip).

Per far sì che l’allarme bambini per la carenza di vitamina D si spenga è importante usare integratri adeguati durante l’allattamento: il latte materno è carente di vitamina D ma ha tutte le funzioni naturali per agevolarne l’assunzione. Poi si deve stare attenti durante l’adolescenza, quando lo sviluppo osseo è maggiore. “Supplementare o no dipende dallo stile di vita del ragazzo – ha detto Giovanni Corsello – Se non fa attività all’aria aperta, se non segue una dieta che prevede regolare assunzione di latte latticini yogurt, se fa uso abituale di tè caffè e alcol che interferiscono negativamente con l’assorbimento del calcio, potrebbe essere il caso”. Fate uscire i vostri piccoli e fateli stare all’aria aperta!

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