Coronavirus: scuole ancora chiuse
A causa dell’emergenza Coronavirus le scuole rimangono ancora chiuse in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Il Governo, a seguito della riunione avvenuta con la Protezione Civile, ha comunicato che nelle Regioni con “zone rosse” sarà esteso il periodo di quarantena: le scuole rimarranno ancora chiuse fino all’8 marzo.
In Liguria la sospensione delle lezioni riguarderà solo gli Istituti scolastici del Comune di Savona. La Regione Marche ha deciso di rinviare la decisione della chiusura di tutte le scuole, continuando a monitorare le aree della provincia di Pesaro e Urbino dove il numero dei contagiati per Coronavirus è raddoppiato nelle ultime ore.
In Liguria le lezioni riprenderanno mercoledì 4 marzo. Da lunedì 2 marzo, invece, le scuole riaprono in Friuli Venezia Giulia e nelle Marche. In Sicilia le attività didattiche riprenderanno da martedì 3 marzo.
Secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020, e come riportato sul sito del Ministero dell’Istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate, i viaggi di istruzione e le uscite didattiche, comprese le attività di ex alternanza scuola-lavoro, sono sospese fino al 15 marzo 2020. Tale provvedimento vale per tutte le scuole, a prescindere dal grado di istruzione e dal territorio in cui esse si trovano. Le spese sostenute per i viaggi di istruzione annullati possono essere rimborsate, così ha disposto infatti il decreto varato dal Consiglio dei Ministri in merito al recesso senza penale prima dell’inizio del pacchetto di viaggio.
Fino al prossimo 15 marzo per poter rientrare a scuola a seguito di assenze per malattia superiori a cinque giorni servirà il certificato medico. Tale disposizione è valida su tutto il territorio nazionale e si estende sia agli alunni che al personale scolastico.
Le assenze a causa delle scuole ancora chiuse causa Coronavirus non saranno conteggiate ai fini di validità dell’anno scolastico, quindi per tutti quegli alunni che non riusciranno a raggiungere il minimo di 200 giorni di presenza necessarie per la promozione. L’emergenza viene considerata a tutti gli effetti una causa di forza maggiore.