Il nuoto fa bene e ‘li salva’
Bibi l’ho iscritta a nuoto che non aveva neppure 3 anni. Con lei in piscina anche Valerio, Nina e Giorgio, i suoi amichetti che ha ritrovato in classe come compagni in prima elementare. Ora di anni ne ha 7 e 4 mesi: tutti e quattro fanno la preagonistica e stanno prendendo il terzo e quarto brevetto (chi è in preagonistica che riesce a prendere 2 nello stesso anno di corso). Delle gare, sinceramente, mi interessa poco, mi spiego meglio. Voglio che lei si diverta, pur confrontandosi con, ad esempio, un mancato arrivo a medaglia, sul podio per intenderci. Ed è così, anche se qualche volta, come si dice qui a Roma, ‘rosica’. Ma confrontarsi in una gara con altri è un modo per crescere. Mi interessa, invece, soprattutto, che sappia nuotare bene. Il nuoto è importante per lo sviluppo cel corpo e della muscolatura, rinforza i nostri piccoli, ci rende più sicuri di loro anche quando siamo in vacanza, tra l’altro. In altri Paesi del mondo è obbligatorio nelle scuole, considerando i problemi dell’istruzione qui in Italia e della fatiscenza degli istituti, aspettarsi che abbiamo addirittura delle piscine, è follia, ma sarebbe davvero meraviglioso immaginare una scuola così. Invece, per avere tutto questo, bisogna rivolgersi ai privati, sganciando un bel po’ di soldi…
Vi dico tutto questo per incoraggiarvi a iscrivere i vostri figli ai corsi di nuoto. Non abbiate paura di influenze, otiti e quant’altro: le verruche si curano. I virus pure, anzi, quando sono abituati a stare in acqua anche d’inverno, i bimbi si ammalano di meno, giuro! Poi c’è anche quella sicurezza del saper nuotare bene di cui vi dicevo sopra.
Ogni anno quasi cento bambini muoiono annegati, lo ha reso noto la Società italiana Medici Pediatri durante i Capri Campus pediatrici 2014.
Dati altissimi, ci sono i ragazzi, che hanno meno di 14 anni che sono stati conteggiati pari a circa 30 morti l’anno. E poi si aggiungono cinquanta adolescenti tra i 14 ed i 18 anni.
Il 43% degli under 14 non impara a nuotare bene e anche in piscina potrebbe avere grandi problemi.
La Simpe ha preparato un percorso di formazione per i pediatri che faranno proprie le tecniche di salvataggio, così da trasmetterle nelle proprie regioni.
Nel mese di luglio ci sarà la Settimana nazionale dell’acquaticità con la collaborazione del Ministero della Salute. Le iniziative saranno preparate in tutta Italia per sensibilizzare i cittadini sulla sicurezza nelle acque.
Ci saranno corsi giornalieri anche in spiaggia si tecniche di salvataggio anche per i genitori ed i familiari. Ci saranno corsi sia al mattino che al pomeriggio di 90 minuti. “E’ inaccettabile che in un Paese come il nostro, con 7.500 chilometri di coste disseminate fra la penisola e le molte isole, solo poco più della metà dei bimbi sappia nuotare abbastanza bene da potersela cavare in un’eventuale situazione di pericolo”, ha sottolineato Giuseppe Mele, presidente Simpe.
Iniziativa ottima, per prevenire, però, iscrivete i bimbi ai corsi, tirerete un sospiro di sollievo molto più lungo…
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