In Italia 1 bimbo su 3 è obeso

Ott 07
Scritto da Annamaria avatar

Lo so, GoMamme, vi parlo spesso del rischio obesità per i vostri piccoli, ma le notizie continuano a essere allarmanti.
L’ultima spia rossa è stata lanciata dai pediatri dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Stando a quanto dicono, in Italia un bambino su tre è obeso.
Essere sovrappeso “rappresenta una seria minaccia e se associata ad altre complicanze come il fegato grasso, l’ipertensione, l’iperglicemia o l’abuso di alcol sin da giovanissimi, può significare vedere le proprie aspettative di vita ridotte di 15 anni”.

Secondo i medici in Campania la percentuale di piccoli obesi sfiora il 49%. Questa condizione “accresce il rischio di sviluppare diabete e cardiopatie ischemiche in età molto più precoce di quanto si possa pensare”.
“Un bambino obeso ha un’elevata probabilità di avere un fegato grasso e altri problemi cronici e progressivi (infiammazione, steatosi, fibrosi) che compromettono la struttura dell’organo stesso fino alla perdita totale della sua funzione”, spiega Valerio Nobili, Responsabile Epatopatie metaboliche e autoimmuni dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il dottore porterà l’esperienza dell’Ospedale in campo pediatrico davanti ai 18.000 addetti ai lavori della 19esima edizione della Settimana Internazionale di Gastroenterologia di Stoccolma, dal 22 al 26 ottobre 2011, congresso mondiale in cui verranno affrontate tutte le patologie che coinvolgono intestino e fegato e pure i problemi che continuano a destare un crescente allarme sociale come l’obesità.

“Nel nostro Paese si stima circa un milione di bambini con fegato grasso, ai quali vanno aggiunti quelli con sindrome metabolica (quindi a rischio di infarcire il fegato di grasso) e i bambini obesi, esposti allo stesso identico rischio”, continua Nobili. Tutto ciò comporta “una sensibile riduzione della spettanza di vita, un impennarsi della spesa sanitaria per le cure richieste da questa patologia e un numero sempre più grande di adolescenti col fegato compromesso che saranno adulti malati e quindi ancor più bisognosi di cure mediche”. E conclude: “Unendo gli sforzi di istituzioni e pediatri si puo’ far si che nelle scuole vengano proposti menù ad hoc ricchi anche di pesce che agisce come una sorta di ‘sgrassante’ naturale per il fegato; si possono promuovere stili di vita salutari, spostamenti a piedi e attività fisica individuando spazi adeguati”.

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