Articoli della categoria ‘IL BAMBINO’

Farmaci indispensabili in vacanza

Lug 30
Scritto da Annamaria avatar

Quali sono i farmaci indispensabili in vacanza? Quelli che possono risolvere un problema di salute nostro o dei nostri figli, qualunque sia la destinazione scelta per il viaggio? Soprattutto se si va all’estero è opportuno avere un kit che ci permetta di non vivere in ansia.

farmaci indispensabili in vacanza

I farmaci indispensabili da portare in vacanza sono quelli da avere sempre con sé, di cui, però, di conosce l’uso, ossia le indicazioni e i dosaggi. E’ meglio siano nella loro confezione originale e si possano assumere per via orale e che abbiano il fogliettino di istruzioni all’interno. Prima di partire è meglio chiedere al medico e al pediatra la conferma di poter essere assunti senza alcun tipo di controindicazioni.

Tenete i farmaci indispensabili in vacanza in una borsa, meglio una trousse termica. Se viaggiate in aereo, non mandateli nella stiva: devono essere nel bagaglio a mano. I 10 farmaci necessari sono:

Un analgesico e antipiretico (per abbassare la febbre): si raccomanda il paracetamolo, perchè resiste al calore.

Un antidiarroico a base di argilla o loperamide.

Un blando lassativo.

Un antiemetico contro la cinetosi oppure un olio essenziale di limone o menta piperita.

Un antistaminico ( per esempio cetirizina).

Un antispasmodico per dolori digestivi o ginecologici.

Lacrime artificiali contro la secchezza oculare.

Una crema contro le scottature.

Un unguento contro lividi e traumi.

Un unguento contro il prurito dopo una puntura d’insetto.

Se andate ai tropici ricordate pure un prodotto disinfettante per l’acqua potabile.

Bambini italiani i più maleducati a tavola

Lug 28
Scritto da Annamaria avatar

I bambini italiani sono i più maleducati a tavola, soprattutto al ristorante. L’agenzia Agi riporta una notizia che fa sorridere, ma che ci dice anche quanto noi genitori del Bel Paese a volte assecondiamo i capricci dei pargoli un po’ troppo…

Uno studio dell’Istituto Italiano di Studi Transdisciplinari mette nero su bianco la questione: i bambini italiani sono i più maleducati a tavola, pare, sembra ombra di dubbio. “Mani intrise di sugo strisciate sui muri, lancio di pezzi di pane, tovagliolo inzuppato nella bibita o nel pappone mescolato nella coppa gelato, bagni allagati e rivestiti di carta igienica, mentre mamma e papà chiacchierano indisturbati”, riassume un articolo del Gambero Rosso.

“Se un bambino si comporta male al ristorante, la colpa non è sua. I piccoli sono grandi imitatori e imparano soprattutto osservando noi grandi. Le buone maniere a tavola devono dunque partire da casa”, sottolinea il mensile. E ancora: “Un bambino (così come un adulto) non deve disturbare gli altri ospiti, quindi ignorare un bambino che si alza da tavola per correre tra i tavoli e intralciare il lavoro dei camerieri è il comportamento da condannare nel genitore, non nel bambino”. E si chiede: “Un bambino che corre, urla o che lascia il tavolo come un campo di battaglia è maleducato, o semplicemente educato male?”.

Il giornale poi illustra in un decalogo le regole del buon comportamento per riportare i bambini italiani, i più maleducati a tavola, all’ordine. “Al ristorante si va per mangiare e stare insieme”. Ossia, non si urla, non si gioca. “Forchetta e cucchiaio si usano per portare il cibo alla bocca”; le posate si usano per mangiare, “non per lanciare un tappo di sughero o un pezzetto di carta arrotolato e fissato con un elastico a un paio di bacchette cinesi”.

“Compito del genitore sarà di stabilire la regola che si assaggia tutto quello che viene portato a tavola. Se poi non piace, lo si dice senza fare scenate”, si legge ancora. 

Sulla sedia si sta correttamente, senza dondolarsi. E’ opportuno dire sempre grazie ai camerieri. Non è opportuno giocare col cibo nel piatto; quando si ha la bocca piena non si parla o si ride; via telefonini e devices vari.

L’ultima regola è quella di “gestire lacrime e strilli. Se un bambino piange al ristorante spesso è perché è stanco”. Inutile costringerlo a pranzi o cene interminabili, quindi.

Parental control

Lug 21
Scritto da Annamaria avatar

Forse tutti sappiamo cos’è o forse no. Il parental control, noto anche come controllo genitori o filtro famiglia, è quello strumento che ci permette di far sì che i nostri figli, veri e propri nativi digitali, non incappino in contenuti poco adatti a loro in Rete.

parental control

Il parental control, presente anche sul telecomando delle pay tv, permette a mamma e papà di impostare alcuni filtri, bloccando così siti, canali p tipologie di contenuti poco opportuni per soggetti minori. Badate bene: non sostituisce la presenza di un adulto, quindi è sempre raccomandato vigilare, non lasciare il bimbo davanti a un pc o tablet o smartphone p innanzi alla tv tutto solo. Ma certo, una grande mano ce la dà.

Il parental control permette anche di impostare limiti di tempo, così che il bambino impari pure a limitare l’utilizzo dei devices. Il consiglio degli esperti è quello di utilizzarlo spiegando ai propri figlioletti cosa si sta facendo e il motivo per cui è necessario farlo. E’ sbagliato quello che fanno alcuni genitori, che lo attivano all’insaputa del piccolo, quasi per ‘spiare’ quel che fanno una volta in Rete.

Il dialogo è sempre basilare, i no, tra l’altro, aiutano a crescere. Ricordate che i principali sistemi operativi Android e IOS permettono sempre di applicare dei filtri, in base a chi utilizza il dispositivo. Come anche i telecomandi della pay tv. Basterà seguire le indicazioni, abbastanza semplici, che verranno date e sarà un gioco da ragazzi attivarlo per stare sicuramente più sereni. L’utilizzo del parental control è fortemente consigliato dai 6 anni fino almeno ai 12. Ma la forbice si può sempre allargare.

Decalogo attività in montagna in estate

Lug 19
Scritto da Annamaria avatar

A seguito del 2° Convegno Nazionale “La Medicina di montagna e il cambiamento climatico”, tenutosi a Pinzolo a giugno, tre Società scientifiche – la Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), la Società Italiana Medicina di Montagna (SIMeM) e la Società Italiana di Medicina dei Viaggi (Simvim) – hanno redatto un decalogo per le attività in montagna in estate.

Le indicazioni presenti nel decalogo per le attività in montagna in estate sono semplici e importantissime. Se avete deciso per vacanze ad alta quota seguitele.

decalogo attivita in montagna in estate

Ecco qui di seguito il decalogo attività in montagna in estate

1) Bambini e montagna

Frequenta l’ambiente montano insieme ai bambini in sicurezza rispettando alcuni accorgimenti. Azioni appropriate: non salire o scendere velocemente con lattanti e/o bambini nel primo anno di vita da quote superiori ai 1600 m; utilizza un abbigliamento corretto (cappello con visiera, giacca impermeabile e scarpe chiuse) e portare occhiali da sole (un paio di ricambio); utilizza sempre e applica spesso un’adeguata protezione solare (crema 50+); avere un repellente per insetti e zecche, delle salviettine igienizzanti e un adeguato quantitativo di acqua; scorte alimentari sufficienti facilmente digeribili. Insegnare ai bambini a tenere comportamenti rispettosi dell’ambiente: non raccogliere piante o foglie, non abbandonare rifiuti, non disturbare gli animali, non camminare scalzi né smuovere pietre o sterpaglie per evitare spiacevoli incontri o inconvenienti.

2) Sole, colpo di calore, freddo

Esposizione al Sole: In montagna siamo molto più esposti ai raggi del sole. Azioni appropriate: usare sempre protezione con crema e vestiario. La crema 50 + va sempre messa prima di partire al mattino e rinnovata durante la giornata soprattutto se si suda molto. La quantità che sta su un polpastrello serve per una superficie cutanea grande come la mano. Usare sempre il cappello o bandana che coprano anche le orecchie ed il collo. Gli occhiali non sono da dimenticare. In alta quota lenti protettive con schermo solare 4-5.

Esposizione al caldo e rischio di colpo di calore

Con il cambiamento climatico negli ultimi anni anche in montagna specialmente alle basse e quote moderate si possono avere alte temperature. Azioni appropriate: evitare la triade “AAA: Alta temperatura, Alta umidità, Assenza di ventilazione”. Evitare lunghe camminate sotto il sole, scegliere di partire prestissimo al mattino. Bere regolarmente ogni 30’- 60’. Accertarsi prima della tipologia del percorso meteo ed esposizione solare. In caso di dubbio cambiare luogo ed itinerario scegliendone uno più ombreggiato e ventilato.

Esposizione al Freddo

Anche d’estate possiamo rischiare le malattie da freddo. Se il corpo si raffredda “in toto” parliamo di ipotermia che non deve essere confusa con i congelamenti, dove sono colpite in maniera isolata le estremità (mani, piedi, naso, guance etc.). Lo sfinimento, l’essere bagnati ed esposti al vento, così come l’immobilità magari a causa di un incidente “banale” come una semplice distorsione di caviglia sono situazioni a maggior rischio. I bambini e le persone anziane sono più a rischio di sviluppare questo stato rispetto a un adulto sano. Azioni appropriate: prima di tutto prevenire grazie a una scrupolosa preparazione dell’escursione, un adeguato abbigliamento che preveda avere nello zaino anche d’estate guanti, berretto, pile e giacca a vento e indumenti di ricambio e anche un telo termico (o coperta isotermica).

3) Malattie croniche

I soggetti portatori di patologie croniche (es ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva, diabete mellito di tipo 2, pregresso infarto del miocardio o infarto cerebrale) possono trarre notevoli benefici dall’attività in montagna, ma è importante seguire degli accorgimenti prima e durante il soggiorno. Azioni appropriate: nei soggetti portatori di patologie croniche è importante incontrare il proprio medico di medicina generale o un medico presso un ambulatorio di medicina di montagna almeno 1 mese prima del soggiorno in montagna. Questo per valutare l’efficacia della terapia, sapere se fare dei monitoraggi dei parametri fisiologici durante il soggiorno (es. misura della pressione, glicemia) e valutare le attività programmate in base alla situazione clinica personale. Anche a quote moderate < 2500 m è importante pensare all’acclimatamento soprattutto in caso di attività di tipo fisico da moderato a intenso.

4) Nutrizione/idratazione

Il cambiamento climatico porta l’escursionista a trovarsi spesso ad elevate temperature anche a quote al di sopra dei 2000 metri. Azioni appropriate: la principale regola per mantenere alte le performance è quella di fare soste ad ogni ora circa, con snack salati, datteri, fichi secchi, albicocche disidratate, così come la frutta secca, oppure le barrette. Per la pausa pranzo la strategia più corretta è quella di scegliere cibi ad alto potere calorico e basso peso, basati principalmente sul mix fra carboidrati semplici e complessi associati anche ad una piccola quota proteica, per garantire una ripresa rapida ed evitare i cali glicemici.

Nel caso di escursioni a basse quote si conferma il classico panino con speck o bresaola, completano frutta fresca, e un dolce con marmellata o miele. Mentre per le alte quote è preferibile utilizzare preparati liofilizzati da sciogliere in poca acqua, oppure noodles e farine liofilizzate pronte all’uso come avena, mais e tapioca, formaggio grana, speck o slinzega. L’idratazione deve essere fatta in modo continuativo ad intervalli di 30 minuti circa, senza mai appesantire lo stomaco con acqua arricchita con limone e fruttosio. Il thè caldo con miele, zenzero, limone è considerato sempre un toccasana anche in caso di stanchezza e calo delle forze, per recuperare i liquidi persi con la sudorazione. Tenere sempre nello zaino una razione di riserva per un’autonomia in tutta sicurezza, e un integratore salino/ vitaminico.

5) Anziani

Gli anziani come le persone di tutte le età possono trarre molti vantaggi dall’attività in montagna. Bisogna però essere consapevoli che l’anziano ha una minore capacità di adattamento all’ambiente per cui oltre a tutte le indicazioni date negli altri punti vi sono alcune peculiarità. Azioni appropriate: occorre adottare ogni strategia, dalla scelta dell’itinerario all’alimentazione, all’abbigliamento, all’approfondita conoscenza delle previsioni del meteo, che possono ridurre l’impatto ad ogni variazione ambientale. Importante un consulto medico per conoscere se l’eventuale terapia assunta può condizionare l’attività fisica in montagna; inoltre l’anziano è più vulnerabile e allora egli deve conoscere la sua reale resilienza di fronte agli imprevisti, allo sforzo e ai pericoli così come d’altronde deve conoscere quale energia e quale autostima può ricevere dal provare una emozione forte e piacevole

6) Pericoli ambientali

Scivolamento: la montagna è terreno impervio, sconnesso e spesso scivoloso, quando cammini in escursione guarda dove metti i piedi. Azioni appropriate: indossare idonee calzature (scarponcini da trekking) e prestare sempre la massima attenzione quando camminiamo, specialmente in discesa e se piove. Mai abbandonare il sentiero segnalato, evitare le scorciatoie. Utili i bastoncini da nordic walking. Correre, soprattutto in discesa, aumenta il rischio di scivolare. Fulmini: ricorda che questo pericolo è sempre in agguato. In montagna il tempo cambia repentinamente e d’estate i temporali sono molto frequenti nelle ore pomeridiane, spesso accompagnati da grandine e fulmini. I fulmini sono attirati dalle punte delle montagne, creste, vie ferrate , alte piante isolate. Azioni appropriate: in caso siamo sorpresi in escursione cercare al più presto un riparo (bivacco o rifugio). Le grotte non sono un luogo sicuro. Teniamoci lontani da materiale ferroso (picozze, punte dei bastoncini, vie ferrate).

7) Abbigliamento

Azioni appropriate: utilizza un abbigliamento consono alla gita scelta, comodo ma specifico per la montagna. Le scarpe devono avere suola scolpita tipo VIBRAM, meglio sopra la caviglia (scarponcino da trekking); pantalone lungo + pantalone corto; giacca in goretex antivento/anti pioggia; indumenti “ a cipolla”, con più strati leggeri per il tronco; cappello in pile + berretto da sole; guanti “da lavoro” a 5 dita; bastoncini per camminare; zaino sufficientemente capiente (almeno 30 litri).

8) Vaccinazioni

In caso di escursioni in montagna pensare alla vostra situazione vaccinale e prendetevi il tempo per fare tutte le vaccinazioni raccomandate. Azioni appropriate: consultate il vostro medico o il servizio d’Igiene nella ASL di riferimento per verificare di essere in regola con le vaccinazioni di routine (in particolare la vaccinazione antitetano-difterite-pertosse ogni 10 anni) o per effettuare quelle raccomandate per la zona dove siete diretti (in particolare contro l’encefalite da zecche o la rabbia).

9) Meteo

Nel bollettino trovi importanti informazioni riguardo la possibilità di precipitazioni, la temperatura, l’umidità e il vento. Anche d’estate, al di sopra dei 2500 potresti essere sorpreso da una gelata mattutina o da una nevicata nel corso di un temporale. Azioni appropriate: consulta sempre il bollettino meteo il giorno precedente. guarda anche la previsione del vento perché ti raffredda in un attimo disperdendo velocemente il calore del corpo. Per contro se l’umidità è molto alta, nelle giornate più calde, si può più facilmente andare incontro al colpo di calore.

10) Piccoli animali – il cane-

Anche per la salute del cane l’attività in montagna può essere indicata seguendo piccoli accorgimenti. Azioni appropriate: particolarmente importante la prevenzione contro le zecche. Utilizzare un presidio repellente (che non permette l’attacco della zecca e quindi previene la trasmissione di eventuali patogeni) adatto alla lunghezza del soggiorno. In linea di massima gli spray hanno un’efficacia di ore (per una gita giornaliera ad es.). Gli spot-on di un mese o poco più, i collari di parecchi mesi. Essere in regola con le vaccinazioni di routine ed effettuare quelle raccomandate per la zona (rabbia), con il dovuto anticipo per essere protetti. Per cani di piccola taglia sensibili al freddo portare gli accessori che si utilizzano solitamente in inverno.

Vacanza al mare: ecco perché

Lug 14
Scritto da Annamaria avatar

La vacanza c’è chi preferisce farla al mare. In estate si parte coi bambini e spesso di scelgono località balneari. Ma c’è anche un motivo che riguarda la nostra salute e quello dei piccoli: ecco perché.

L’aria salmastra è arricchita di ioni negativi, queste particelle influenzano positivamente l’umore, alleviano lo stress e aumentano la nostra energia: ecco perché la vacanza al mare fa bene. Non è tutto.

I paesaggi marini rilassano il sistema nervoso, il blu dell’acqua regala sensazione di pace e serenità. L’esposizione al sole, con le dovute cautele e protezioni, fornisce la tanto desiderata vitamina D, che fa bene alle ossa e al sistema immunitario. L’acqua salata aiuta nei casi di psoriasi e acne, ha proprietà antinfiammatorie e contiene sali minerali che esfoliano l’epidermide e la mantengono idratata.

L’aria di mare ossigena i polmoni, allevia le allergie, i sintomi dell’asma, migliora anche l’ossigenazione del sangue. Ecco perché la vacanza al mare è salutare. Inoltre all’aperto si fanno tante attività. In spiaggia si corre, si gioca a pallone, racchettoni, beach volley e così ci si muove e si diventa più tonici e scattanti.

Non va dimenticato il suono delle onde che si infrangono, anche questo calmante e anti stress sul sistema nervoso. E’ pure un ottimo anti depressivo. Quando si trascorre una giornata sulla rena e ci si fa il bagno anche le preoccupazioni maggiori paiono distanti anni luce. E’ una distrazione dalla caotica routine quotidiana. Se i bimbi sono piccoli, è pur vero che bisogna farli divertire. Ma, vedrete: tutta la famiglia gioirà per questa vacanza.

Bebè: consigli anti panico

Lug 11
Scritto da Annamaria avatar

Quando sta per arrivare il bebè si va in ansia, sorgono mille dubbi. Ecco alcuni consigli anti panico per i neo genitori.

E’ corretto prenderlo se piange? Può dormire nel lettone? Lo svezzamento quando si inizia? Le domande a volte assalgono le mamme e i papà. Il bebè è una novità bella grossa, i consigli anti panico degli esperti psicologi e pediatri di Heart4Children, associazione di promozione sociale che supporta le famiglie possono dare una grande mano.

bebe consigli anti panico

Consigli anti panico per gestire al meglio il bebè riportati da Oggi:

Il co-spleeping accoglie i bisogni di contatto, calore e rassicurazione del neonato. Se volete tenerlo nel lettone con voi attenti, però, che dorma supino e usate una superficie dedicata senza paracolpi e cuscini.

Attaccare il bambino al seno è l’unico modo per stimolare la produzione di latte. A volte, però, il latte prodotto non basta e non ci si deve sentire in colpa. Offritegli del latte artificiale dopo la poppata al seno. 

Quando e se tornare al lavoro. Il rientro al lavoro dovrebbe avvenire in modo graduale, dopo i 6 mesi del bambino, dopo, cioè, che il piccolo ha posto le basi per la sua conoscenza del mondo e del proprio valore, attraverso la relazione con mamma e le altre figure primarie. 

Affidare il bebé alla babysitter o ai nonni? Va bene, l’importante è che sia a una persona di cui vi fidate. I bambini lo percepiscono, quindi si sentiranno al sicuro con quella persona. E’ meglio iniziare poche ore alla volta. 

Svezzamento time: l’Oms suggerisce di farlo dai 6 mesi di vita. Fate caso ai segnali che il bambino manda quando è pronto a mangiare cibo diverso dal latte. Ai bimbi che amano essere imboccati, frullate il cibo e datelo col cucchiaino, mentre se vogliono fare da soli offritegli cibo solido tagliato in modo sicuro. 

Febbre, influenza, malattie infantili: se un bambino sente il genitore preoccupato o spaventato, si agita e questo non aiuta il processo di guarigione. 

Cellulari e tablet? L’esposizione ai device digitali va limitata soprattutto nei primi 3 anni di vita, quando potrebbe interferire con lo sviluppo del cervello più sensibile 

Consigli per gestire figlio con diabete

Lug 05
Scritto da Annamaria avatar

Un figlio con diabete può essere molto impegnativo. Purtroppo i dati sono allarmanti: questa patologia sta aumentando tra i bambini e gli adolescenti italiani al di sotto dei 18 anni. Lo rivelano due nuovi studi. Ecco alcuni consigli per gestire un piccolo affetto da malattia.

consigli per gestire figlio con diabete

Valentino Cherubini, autore di uno degli studi, presidente eletto della SIEDP 2021-2023 e Direttore della Diabetologia Pediatrica Ospedali Riuniti di Ancona, pediatra, regala alcuni consigli per gestire un figlio con diabete. “Si tratta di buone regole che spesso mi ritrovo a suggerire ai genitori con figli che hanno il diabete, ma che andrebbero estese a tutte le famiglie in un’ottica di prevenzione”, precisa lo specialista a Vanity Fair

Ecco i consigli per gestire un figlio con diabete:

1. Giocate alla routine quotidiana 
Scoprite il piacere di avere tanti appuntamenti comuni, a partire degli orari regolari per i pasti, i controlli clinici, l’esercizio fisico e il sonno.

2. Cucinate insieme
Durante la settimana organizzate dei pasti in cui cucinate insieme. Sarà l’occasione per spiegare il valore di alcuni alimenti, le combinazioni e i trucchi per controllare gli zuccheri e tanto altro.

3. Fate attività fisica insieme 
Incoraggiateli a essere fisicamente attivi ogni giorno per almeno per 30 minuti. Farlo insieme può essere di grande aiuto per entrambi.

4. Allargate gli orizzonti 
Scoprite tutto ciò che potete sul diabete, tenetevi aggiornati, cercate altri genitori che vivono come voi. Potrete capire meglio come gestire la malattia e come rendere più facile la quotidianità.

5. Incoraggiateli a vivere positivamente

Insegnate loro a non escludere nulla per via della malattia. Spiegate che c’è un team di persone e di medici che li supporteranno sempre nelle scelte che vorranno compiere.

Libri bambini estate

Lug 01
Scritto da Annamaria avatar

Leggere, leggere e leggere. Non solo i libri assegnati dalla maestra o dalla professoressa a scuola. La lettura per i bambini deve essere anche svago. E d’estate, sotto l’ombrellone, per trascorrere il tempo nelle ore più calde, può essere un vero toccasana.

libri bambini estate

I libri per i bambini in estate possono diventare una sana abitudine. Cosa consigliare? Per i piccoli di 3 anni c’è Pesce pescione non riesce a dormire di Deborah Diesen, edito da Il Castoro, una storiella illustrata divertente su un pesce che soffre d’insonnia. Per quelli di 4 una favola tutta da scoprire: Il tempo delle ciliegie di Agnès de Lestrade, edizione Terre di Mezzo. Per i bimbi di 5 anni è consigliato Alla ricerca dell’uccello arcobaleno di Nora Brech, sempre edito da Terre di Mezzo, un racconto avventuroso e pieno zeppo di natura.

I libri per l’estate adatti ai bambini più grandi, di 6 o 7 anni, possono essere Ma a cosa serve la Torre Eiffel? di Samir Senoussi, edizioni Clichy, e La collana di Monna Lisa. Dardo il cane di Leonardo. Vol. 1 di Pascal Brissy, edito da Lapis. A 8 si può comprare Molto meglio litigare! di Eva Serena Pavan, Lapis, che parla di una famiglia molto rumorosa.

A 9 anni si può far conoscere qualcosa di importante ai nostri figli e allora puntiamo su Le più belle storie del Purgatorio e del Paradiso di Dante. La Divina Commedia, di Lorenza Cingoli, Gribaudo. Lo stesso quando il ragazzino in questione ne ha 10 di anni. Per quest’età va bene anche Alessandro Magno per bambini e genitori curiosi di Federico Corradini, edito da Prometeica.