Bambini: metodo per apprendere facilmente

Stando ai ricercatori australiani che l’hanno messo a punto è uno metodo per apprendere più facilmente, in grado di invogliare pure i bambini più svogliati a scuola. Subito diventato virale, è possibile funzioni anche qui in Italia. E’ adattabile a ogni materia e fatto di dibattiti, problemi da risolvere ed esperimenti da realizzare. Coinvolge quindi ogni ragazzino, facendolo sentire in una vera e propria squadra.

Il metodo per apprendere più facilmente, stando agli studiosi, è salutare per i bambini, facendoli sentire adatti, migliorando la propria motivazione, facendoli sentire parte di un gruppo, dando loro un valore più alto, coinvolgendoli.
“Per arrivare a queste consapevolezze i ricercatori hanno proposto il metodo agli studenti di una scuola superiore del Michigan del quinto anno, con indirizzo in Design e tecnologie. I ragazzi hanno quindi dovuto progettare, durante le ore di materie di indirizzo, generalmente teoriche, un parco giochi per una scuola a basso reddito”, scrive Fanpage, che riporta la notizia. I ragazzi pare si siano immediatamente messi all’opera. Per apprendere più facilmente spesso ai bambini serve poco
“Il nostro studio è volto a trovare alternative in grado di aiutare gli studenti che faticano ad impegnarsi in classe e che spesso vengono trascurati e finiscono per allontanarsi, ad amare la scuola”, spiega il dott. Chimwayange, firmatario dello studio. “I ragazzi hanno imparato a esprimere il proprio punto di vista, senza vergogna e in maniera rispettosa, senza sminuirsi vicendevolmente” , precisa.
Sperano che questo metodo venga usato in tutte le scuole, così che i problemi di alcuni si risolvano: nessuno deve rimanere indietro e sentirsi ultimo.
Nascere con una malattia rara

Nascere con una malattia rara è “molto più di quanto immagini”, un lungo e faticoso viaggio da affrontare insieme alla sua famiglia e che non è uguale per ogni neonato.
“La ricerca e l’innovazione tecnologica hanno contribuito a fornire nuove opportunità per il trattamento di diverse patologie genetiche”, afferma il Prof. Massimo Agosti, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN). “Oggi, per alcune di queste, è possibile cambiare la storia naturale e il destino a lungo termine di questi bambini e delle loro famiglie. Sono malattie metaboliche, neuromuscolari, con deficit del sistema immunitario, singolarmente rare, ma insieme un ambito rilevante anche sul piano sociale ed epidemiologico”, sottolinea ancora.
Il tema dello Screening Neonatale Esteso (SNE), che permette l’identificazione precoce e la presa in carico tempestiva del piccolo, con la diversità dei pannelli seguiti dai centri di riferimento delle varie regioni, non ha solo implicazioni clinico-assistenziali e organizzative, ma anche etiche che la Società Italiana di Neonatologia (SIN), insieme ad UNIAMO, Federazione Italiana Malattie Rare e SIMGePeD – Società Italiana Malattie Genetiche Pediatriche e Disabilità Congenite, ritiene necessario ribadire con forza, in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare, che si celebra il 28 febbraio.
“Ad oggi, oltre alle 49 patologie obbligatorie per tutte le Regioni, lo screening per la SMA risulta attivo in 13 Regioni (e in altre 5 è in programma l’avvio di progetti sperimentali). Per le malattie da accumulo lisosomiale lo screening è effettuato in 5 regioni e non per tutte le patologie e nello specifico in Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Veneto, Toscana e Abruzzo. Infine, lo screening per l’immunodeficienza combinata grave (SCID) è ad oggi effettuato in 6 Regioni: Veneto, Liguria, Toscana, Abruzzo, Puglia e Sicilia ed è in fase di prossimo avvio in Lombardia, in Emilia-Romagna e in Umbria”, spiega la dott.ssa Annalisa Scopinaro, Presidente UNIAMO.
“Il fatto che l’ampliamento del pannello screening debba essere approvato con i decreti LEA rende praticamente impossibile garantire un aggiornamento al passo con le nuove terapie. Alcune Regioni attivano progetti sperimentali, creando di fatto disuguaglianze fra cittadini dello stesso Stato. Occorre che il Governo, come previsto dalla legge, aggiorni i LEA con cadenza annuale e che il Gruppo di Lavoro costituito per l’ampliamento dello SNE sia costantemente convocato per esaminare le possibili nuove patologie da inserire”, precisa.
La concezione universalistica del nostro sistema sanitario non prevede che possano esistere diversità di trattamento su ambiti così rilevanti per la sopravvivenza e la salute tra neonati, sulla base del luogo di nascita o di residenza. Tuttavia, le disomogeneità territoriali nella esecuzione dello Screening Neonatale Esteso sono causa di disuguaglianze tra i neonati che nascono nel nostro Paese, in rapporto alla regione in cui risiedono e vengono alla luce. Un profilo di differenza che ha le radici nella organizzazione su base regionale del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e sul mancato perfezionamento legislativo delle norme che regolano l’applicazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) nelle regioni.
“Si calcola che circa l’80% delle malattie rare abbia un’origine genetica e che di queste il 70% sia già presente alla nascita. La conoscenza di queste malattie è un tassello fondamentale per la vita dei pazienti ed i neonatologi hanno un ruolo fondamentale nella diagnosi”, aggiunge il Prof. Giovanni Corsello, Presidente Commissione di Etica Clinica in Neonatologia della SIN. Nascere con una malattia rara è un percorso tortuoso.
“Tra gli obiettivi prioritari della SIN vi è quello di organizzare, in collaborazione con la SIMGePeD, degli eventi formativi che forniscano metodologie e strumenti indispensabili ad un team per la corretta presa in carico del neonato con sospetta malattia genetica e/o sindrome malformativa”, prosegue il dott. Luigi Memo, Segretario del Gruppo di Studio di Genetica Clinica Neonatale della SIN.
La terapia genica è diventata una realtà nella gestione clinica di molte malattie monogeniche. Grazie ai test genetici di nuova generazione, la diagnosi delle malattie ereditarie si è fatta sempre più precisa sia per quanto riguarda i soggetti affetti, che i portatori. Sempre più spesso i test genetici non servono solo per confermare o per porre una diagnosi di malattia, ma consentono di selezionare quei pazienti da sottoporre a trattamenti innovativi.
L’obiettivo è di modificare la prospettiva, passando da una prevenzione delle malattie genetiche che prevede l’interruzione di gravidanze, dopo una diagnosi di patologie prive di trattamento efficace o risolutivo, ad una prevenzione secondaria o terziaria in grado di impedire, in toto o in parte, le manifestazioni cliniche della malattia, attraverso una terapia mirata ed eziologica, consistente nella sostituzione o nella correzione del gene mutato.
Nuovi approcci tecnologici hanno aperto opportunità di trattamento farmacologico per malattie genetiche come la SMA (Atrofia Muscolare Spinale), che si caratterizzano per rilevanza epidemiologica e la necessità di una diagnosi tempestiva.
“Lo screening neonatale esteso rappresenta uno strumento prezioso di prevenzione di una fetta importante di condizioni metaboliche e genetiche rare. È pertanto fondamentale che la sua applicazione venga favorita e supportata in tutti i suoi aspetti (dalla diagnosi laboratoristica, alla presa in carico clinica), in tutto il territorio nazionale. Questo impegno rappresenta un dovere etico e morale di civiltà a cui tutti devono dare priorità assoluta”, conclude il Dott. Angelo Selicorni, Presidente SIMGePeD.
Questi sono temi strategici per la nostra popolazione, che medici e personale sanitario devono condividere con le Società scientifiche e le Associazioni, affinché le Istituzioni possano intervenire in una logica di erogazione di servizi essenziali e di rispetto per i diritti fondamentali dei neonati e delle loro famiglie, affinché nascere con una malattia rara non sia ancora “molto più di quanto immagini”.
Nomi più amati del 2024

Il 2025 non si sarà cosa accadrà, quale sarà la tendenza. Ma, se state aspettando un bimbo e non sapete ancora come chiamarlo, allora ecco a voi la classifica dei nomi più amati del 2024: Leonardo e Sofia dominano secondo il rapporto annuale dell’Istat.

Leonardo sbaraglia ancora una volta la top ten dei nomi più amati del 2024 con 7.096 neonati che portano questo nome, rappresentando il 3,64% del totale dei maschi nati in Italia. Seguono Edoardo con 5.603 neonati (2,87%) e Tommaso, scelto per 4.687 bambini (2,40%). Al quarto posto troviamo Francesco con 4.534 neonati (2,32%), mentre chiude la top five Alessandro con 4.383 neonati (2,25%). Dietro di loro ci sono Mattia con 4.349 neonati (2,23%), Lorenzo con 4.006 neonati (2,05%), Gabriele con 3.954 neonati (2,03%), Riccardo con 3.600 neonati (1,85%), Andrea con 3.333 neonati (1,71%).
La classifica dei nomi più amati del 2024 riguardante le bambine vede al primo posto Sofia, ancora il preferito, con 4.971 neonate (2,70% del totale delle femmine). Al secondo posto c’è Aurora, scelta per 4.648 bambine (2,52%), seguita da Ginevra con 4.274 neonate (2,32%). Completano i primi cinque posti Vittoria con 4.194 neonate (2,28%) e Giulia con 3.732 neonate (2,03%).A seguire troviamo: Beatrice con 3.425 neonate (1,86%), nLudovica con 3.157 neonate (1,71%), Alice con 3.014 neonate (1,64%), Emma con 2.529 neonate (1,37%), Matilde con 2.465 neonate (1,34%).
Bambini: come evitare di essere punti dagli insetti

Di questi tempi, certo, il rischio è minore, anche se, con l’innalzamento delle temperature capita spesso di essere ‘pizzicati’ lo stesso. E’ utile sapere come evitare di essere punti dagli insetti. I nostri bambini, soprattutto loro, vanno sempre protetti.

Per sapere come evitare di essere punti dagli insetti basta seguire le indicazioni dell’Ospedale Bambino Gesù, che accorre sempre in aiuto delle mamme e papà con consigli utilissimi riguardanti i bambini.
Ecco come ‘salvare’ i bambini dal veleno di imenotteri, come evitare, in sostanza, appunto, di essere punti dagli insetti:
1 – Evitare vestiti appariscenti o con colori brillanti che possono attrarre le api
2 – Evitare i profumi
3 – Indossare guanti e pantaloni lunghi se di aiutano i genitori che lavorano nel giardino di casa
4 – Evitare di bere da contenitori di bibite lasciati all’aria aperta
5 – Indossare scarpe, pantaloni lunghi o pantaloni sportivi quando di cammina sui prati
6 – Utilizzare repellenti adatti all’età del bambino o della bambina
Sono indicazioni basilari per evitare il peggio, perché prevenire è sempre meglio. Ricordate anche che le zanzariere montate sulle vostre finestre possono essere salvifiche.
Spiagge più belle del mondo

Arriva un’altra classifica delle spiagge più belle del mondo, quella di TripAdvisor, compilata grazie alle recensioni dei viaggiatori. E’ una top ten molto utile per scegliere la prossima meta delle vacanze in famiglia.
L’estate è ancora lontana, ma è bene sapere quali sono le spiagge più belle del mondo grazie a chi c’è già stato e ha dato il suo apprezzamento, c’è rammarco però, che tra le prime 10 non figuri alcuna italiana.
Ecco l’elenco delle 10 spiagge più belle del mondo:
1 ELAFONISSINI, Creta, Grecia – Sabbia rosa e acque turchesi: difficile non innamorarsi di questo luogo. La spiaggia di Elafonissi è uno dei posti che non si può non conoscere. Le lagune dalle acque poco profonde sono perfette per i bambini, mentre i luoghi in cui la profondità è maggiore sono ideali per il relax e il divertimento degli adulti, come nuoto, snorkeling e altre attività. Il tramonto, poi, offre suggestioni incantevoli.
2 BANANA BEACH, Phuket, Thailandia – Banana Beach è il luogo perfetto per rilassarsi e divertirsi in spiaggia. Le splendide barriere coralline offrono la meta per interessanti immersioni o per lo snorkelling, mentre le onde sono perfette per il surf. Chi è meno avventuroso può farsi coccolare da un massaggio sulla spiaggia, crogiolarsi al sole o approfittare di tante golosità da bere e da mangiare.
3 EAGLE BEACH, Aruba – Aruba è l’isola caraibica in cui si trovano, secondo gli abitanti, ben 365 spiagge, una per ogni giorno dell’anno. Eagle Beach è una delle meno affollate dell’isola e per questo è ancora più bella. Chi la visita trova soffice sabbia bianca, acque calde e uno degli spettacolari panorami al tramonto per i quali l’isola è famosa. Qui si possono praticare tutte le attività da spiaggia, come nuoto, snorkeling e acquascooter, e ci sono anche bagni e parcheggio gratuito, per una comodità in più.
4 SIESTA KEY BEACH, Florida – Siesta Key è un’isola corallina situata lungo le coste sud-occidentali della Florida. La sua incantevole spiaggia offre sabbia bianca e sottile, mare cristallino e, come vuole il suo nome, una pace perfetta. È facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici, è accessibile anche in sedia a rotelle e nei dintorni, quando avremo terminato il nostro riposo, ci sono numerosi negozi e ristoranti.
5 PRAIA DA FALESIA, Olhos de Agua, Portogallo – Praia da Falésia è celebre per le sue scogliere spettacolari e la sabbia dorata, accarezzata scintillanti acque blu. Su questa grande spiaggia ci si può rilassare prendendo il sole, facendo lunghe passeggiate, nuotando o facendo surf. In alternativa, si può percorrere il sentiero panoramico in cima alle scogliere, per ammirarla dall’alto.
6 PLAYA VARADERO, Varadero, Cuba – Ecco un’altra spiaggia da cartolina: sabbia candida, acque turchesi e splendidi panorami all’ora del tramonto. La spiaggia è costituita da un complesso di cinque lidi che, nell’insieme, offrono quasi 20 chilometri di splendido arenile. Le temperature calde si mantengono tutto l’anno, ragion per cui è una meta ideale in qualsiasi momento dell’anno.
7 BAVARO BEACH, Bavaro, Repubblica Dominicana – Situata nella parte orientale della Repubblica Dominicana e affacciata sull’Oceano Atlantico, la spiaggia di Bavaro è un paradiso da cartolina, con morbida sabbia bianca, acque calde e limpide e palme che regalano spazi di piacevole ombra. La spiaggia è riparata dalla barriera corallina, che la trasforma in luogo perfetto in cui nuotare e fare snorkelling. Oppure, naturalmente, per poltrire al sole.
8 PLAYA DE MURO BEACH, Maiorca, Spagna – Questa splendida spiaggia circondata da pini è un luogo adatto alle famiglie, con lunghe distese di sabbia sottile e acque turchesi blu. Su questa spiaggia, il tempo vola via veloce: si può passeggiare, prendere il sole, fare snorkeling, cimentarsi nel SUP. La temperatura dell’acqua di solito è piacevolmente calda e la spiaggia è attrezzata con bagni, docce e servizio di bagnini. Si raggiunge anche con i mezzi pubblici e il parcheggio è gratuito.
9 KELINGKING BEACH, Nusa Penida, Indonesia – La spiaggia di Kelingking è immersa in un contesto naturale stupefacente: circondata da scogliere dalle formazioni impressionanti, ha sabbie dorate e un mare dal colore blu-verde. L’acqua limpida è perfetta per lo snorkeling e per esplorare la vita sottomarina. Si raggiunge facilmente e dispone di ampio parcheggio, ma mantiene comunque un’atmosfera appartata e rilassata. I tramonti sono un plus da ammirare.
10 MYRTOS BEACH, Cefalonia, Grecia – Situata nel nord-ovest dell’isola di Cefalonia, nel Mar Ionio, è una delle spiagge più scenografiche della regione. Circondata da alte scogliere montuose, con sabbia e ciottoli bianchi, e mare di un intenso turchese, Myrtos è il luogo ideale per bagni memorabili. La spiaggia è lunga un chilometro e mezzo per cui l’affollamento non è mai eccessivo: una parte è organizzata con lettini e ombrelloni a noleggio, bagni e docce gratuite, ma ci sono anche ampi spazi di spiaggia libera.
Bambini prodigio

Da quando Alessandro Gervasi a soli 6 anni ha conquistato tutto l’Ariston a Sanremo suonando il piano non si parla d’altro. I bambini prodigio impressionano. Lui, Alessandro, ha l’’orecchio assoluto’. Riconosce la nota corrispondente a un suono senza ancora saper leggere la musica. Nel suo caso parlano addirittura di “un nuovo Mozart”.

I bambini prodigio sono eccezionali e non così rari come si crede. In ogni classe, sembra, è presente almeno un alunno con capacità superiori da scoprire. E non lo si fa solo con il QI, misurando il loro quoziente di intelligenza.
“Circa il 5% della popolazione ha un alto potenziale cognitivo, il 2% ha capacità ancora maggiori”, spiega al Corriere della Sera Maria Assunta Zanetti. La docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Pavia e direttrice di LabTalento (Laboratorio di ricerca e intervento sullo sviluppo del potenziale del talento e della plusdotazione) aggiunge: “Abbiamo verificato questi dati anche in Italia. Significa che in ogni classe potenzialmente è presente almeno un alunno con capacità superiori”.
Spesso i bambini e le bambine prodigio non legano con gli altri, in classe si annoiano proprio per le loro capacità ‘superiori’. “Le capacità musicali, sportive, di arti visive e di intelligenza emotiva-leadership non vengono valutate con un test QI”, precisa la dottoressa Roncoroni. “Dobbiamo lavorare sulla formazione di insegnanti e genitori per aiutare questi bambini e non farli sentire come dei marziani”, prosegue la psicologa Zanetti.
“In apparenza la maggior parte dei bambini ‘fenomeni’ sono maschi – fa sapere Roncoroni – Spesso scopriamo invece che le sorelle hanno altrettante o superiori capacità cognitive. Vengono giudicate brave ma non di più, come se per loro fosse una cosa normale”. La disparità dei sessi esiste anche in questo caso.
Educazione sessuale: quando iniziare a parlarne?

In alcune famiglie imbarazza affrontare l’argomento “educazione sessuale“. Quando iniziare a parlarne coi figli? “Le linee guida dell’Oms e dell’Unesco pubblicate nel 2020, quelle in base alle quali dobbiamo parlare di una educazione sessuale completa, la Comprehensive sexuality education, suggeriscono a pediatri e genitori di affrontare l’argomento fin dalla primissima infanzia”, spiega la dottoressa Immacolata Scotese al Corriere della Sera.

La pediatra di famiglia a Campagna, provincia di Salerno, e membro Sipps chiarisce: “Dai 3 ai 5 anni si può iniziare ad insegnare i nomi corretti dei genitali senza usare soprannomi, per esempio”. E precisa: “Se noi indichiamo l’organo genitale con il nome corretto e non con il soprannome, a quell’età gli conferiamo già una maggiore autoconsapevolezza e uno strumento per potersi difendere”.
Quando bisogna parlarne coi figli? L’educazione sessuale va quindi trattata sin da subito, non bisogna aver timore, paura, imbarazzo.
Tra i 3 e i 5 anni va insegnato pure il rispetto per le parti intime, tra i 6 e gli 8 anni si può iniziare a spiegare ai bimbi come nascono i bambini, senza inventare favole, ma in modo semplice. ”Quando entriamo nella preadolescenza e nell’adolescenza, quindi a partire dai 9 anni, l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unesco invitano poi ad accogliere i cambiamenti della pubertà e, soprattutto, delle emozioni che l’accompagnano”, dice l’esperta.
In adolescenza ci si deve concentrare sulle emozioni del ragazzo o la ragazza, ma pure sulla prevenzione per quel che riguarda le malattie sessualmente trasmissibili e quindi sulla contraccezione, anche perché l’età del primo rapporto si è notevolmente abbassata. Pure qui, quando l’educazione sessuale ci mette alla prova, quando iniziare a parlarne coi figli diventa fondamentale: è necessario essere genitori aperti e accoglienti. Non respingenti.
I bambini “Nati per la musica”

I bambini sono “Nati per la musica”. Lo sottolinea un programma italiano per la diffusione della musica da 0 a 6 anni che porta proprio questo nome. E’ promosso dall’Associazione Culturale Piediatri – ACP, in collaborazione con il centro per la Salute del Bambino – CSB.

Nati per la musica. I bambini dovrebbero ascoltarla appena aprono gli occhi verso il mondo che li circonda. Perché fa bene. Come si legge nel Manifesto di “Nati per la musica”, “può aumentare anche le competenze del bambino in attività non musicali, come la capacità comunicativa e le funzioni cognitive di base necessarie per svolgere compiti non musicali, inoltre promuove senso critico ed estetico, educazione alle emozioni e alla creatività”. Lo precisa il Corriere della Sera che parla del programma.
Gli effetti sono molteplici su i bambini:
1. Interagire musicalmente fin dai primi anni di vita favorisce lo sviluppo delle abilità di interazione e comunicazione
2. L’esperienza musicale sviluppa l’attenzione, la memoria e il linguaggio
3. Condividere esperienze musicali promuove la socialità
4. Il bambino coinvolto in maniera attiva e positiva in un contesto musicale impara con piacere, crea e inventa ed è motivato all’apprendimento
5. Tra le attività musicali, il canto è particolarmente utile a promuovere lo scambio comunicativo tra genitore e bambino e favorisce la sintonizzazione affettiva nelle prime fasi della vita
6. La musica fatta da bambini è utile durante tutto il corso della vita
Consigli utili per genitori
1. Rispettare un’ecologia sonora negli ambienti domestici riducendo per quanto possibile i rumori costanti e invasivi (es. televisione di sottofondo)
2. Valorizzare il canto spontaneo del bambino, le sue capacità di produrre suoni con vari oggetti e il suo movimento in presenza della musica
3. Incoraggiare la sua curiosità spontanea verso gli oggetti e strumenti che producono suoni
4. Mettere a disposizione del bambino e favorire l’esplorazione di una vasta gamma di oggetti (anche d’uso quotidiano) che producono suoni: oggetti che si scuotono, che si battono, che si sfregano
5. Trovare momenti nella giornata (anche brevi) in cui ascoltare la musica e cantare insieme al bambino
6. Evitare che il bambino ascolti solo la musica “per bambini”, e proporre una buona varietà musicale