Io rispetto gli animali

Ai nostri piccoli è necessario insegnare a rispettare tutti. Arriva un concorso nazionale di disegno per le scuole primarie e secondarie di primo grado che fa bene al cuore. Spero che siano in molti gli istituti che sceglieranno di partecipare. “Io rispetto gli animali”, ha un grande valore.

Il comunicato stampa relativo al concorso spiega: “Gli animali hanno un ruolo importante nella vita e nel pensiero dei bambini, vengono inseriti molto spesso nei loro disegni, per diversi motivi, ma gli elaborati che arrivano con il Concorso ‘Io rispetto gli animali‘ sono un’interpretazione che nasce da uno sguardo nuovo su di loro, favorito dall’intervento educativo degli insegnanti che raccolgono il nostro invito a parlare in classe dei loro diritti. Sono aperte fino al 31 marzo le iscrizioni alla quinta edizione del concorso ‘Io rispetto gli animali‘, bandito da LAV con il logo del Ministero dell’Istruzione e del Merito”.
Il concorso è rivolto alle classi di Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado e premia i migliori gruppi di disegni sul tema del rispetto e della tutela di tutti gli animali, a prescindere dalla specie. Ogni alunno deve realizzare un disegno individuale, che sarà valutato insieme agli altri della sua classe considerati in un tutto coerente.
La scorsa edizione ha registrato la partecipazione di 1.030 classi e 18.500 alunni da tutta Italia. La proposta del concorso si inserisce a pieno titolo nell’ambito dell’educazione civica. Come specificato dalla Legge 20 agosto 2019, n. 92. Stabilisce che tutte le azioni sono finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura. Inoltre, le recentissime Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica contengono numerosi punti, anche tra gli obiettivi didattici, relativi al rispetto, alla cura e alla tutela degli animali.
Risalta la valenza didattica dell’iniziativa. Dal 2022 gli animali e la loro tutela sono stati inclusi nella Costituzione Italiana nella sezione dedicata ai principi fondanti della Repubblica.
Il rispetto degli animali, oltre al suo valore intrinseco, ha un’importanza chiave nello sviluppo della personalità di alunni e alunne. Lavorare attraverso il disegno stimola le classi a porsi interrogativi e domande sulla loro relazione con gli esseri di altre specie in un momento più che mai delicato per l’equilibrio del nostro pianeta.
Si può partecipare all’edizione di quest’anno registrando le classi nell’apposita pagina online e facendo pervenire gli elaborati entro il 31 marzo 2025. Il montepremi complessivo è di 4.000 euro in buoni acquisto. Sarà ripartito tra le migliori cinque classi di ciascuna categoria (Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado. Si aggiudicheranno un buono da 250 euro ciascuna. I tre Istituti che parteciperanno con più alunni, otterranno un buono da 500 euro ciascuno.
Nutrizione bambini: errori dei genitori

Di nutrizione bambini torna a parlare Valter Longo, autore di La nutrizione inizia da bambini. Ne ho già parlato, è libro tutto da colorare su alimentazione sana ed esercizio fisico, elaborato secondo i principi della longevità dalla Fondazione Valter Longo. L’organizzazione non-profit fondata dal Professor Longo nel 2017 ha l’obiettivo di promuovere uno stile di vita salutare e abitudini alimentari che possano rallentare e contrastare l’insorgenza di importanti patologie correlate all’avanzare dell’età. Il volume è pubblicato da ElectaKids, con le illustrazioni di Manuela Lupis. L’esperto a Vanity Fair parla anche degli errori dei genitori.
Quando gli si domanda quali siano gli errori più comuni dei genitori nella nutrizione dei bambini, Longo spiega: “Ce ne sono tanti, uno per esempio è dare ai figli troppe proteine: spesso i bambini, nelle varie fasce di età, mangiano oltre due volte il fabbisogno di proteine raccomandato da tutte le società pediatriche nel mondo. Il genitore non se ne rende proprio conto: i figli mangiano carne a scuola, poi tornano a casa e rimangiano carne, magari con le medesime porzioni dell’adulto, sebbene il fabbisogno quotidiano di proteine sia di 1 grammo per chilo”.
“Significa che se un genitore pesa 60 chili e il bambino 20, la porzione di carne di quest’ultimo dovrà essere un terzo rispetto all’adulto. Capita invece che in un solo pasto le quantità necessarie siano già triplicate. Se poi si offrono proteine al mattino e proteine alla sera, questo è disastroso”, chiarisce ancora il professore.
Longo spiega ancora: “Perché le proteine controllano alcuni fattori di crescita e – stando a studi recenti – controllano anche l’insulinoresistenza. Quindi gli stessi processi che rendono poi il bambino sovrappeso-obeso. Si pensa che la proteina renda più magr. In realtà la proteina può contribuire a rendere più grassi perché, creando appunto insulinoresistenza, mette il corpo umano in una modalità di conservazione dei grassi secondo la logica biologica ‘ho molto proteine, ho molte calorie, adesso le metto da parte in forma di grasso perché mi serviranno in un periodo più magro’”.
Gli errori dei genitori nella nutrizione dei bambini non finiscono qui: “Ci sono altre quattro ‘P’ da tenere d’occhio: pasta, pane, pizza e patate, che insieme alle proteine riassumono i problemi centrali della dieta del bambino. Il punto è che, con l’idea della dieta mediterranea, i genitori eccedono con l’offerta di questi alimenti, sia la mattina che la sera, e un bambino che si muove molto poco e segue quotidianamente questa alimentazione ovviamente non brucerà mai tutte le calorie in eccesso”.
“Non dico che non si debbano mangiare le quattro ‘P’. Dico però che non se ne dovrebbero mangiare più di quanto si brucia. Vanno benissimo per bambini pizza e patate. Ma se al giorno si consumano tra le 1.500 e le 2000 calorie e se ne assumono abitualmente 200 in più, ogni 30 giorni ci saranno circa 6000 calorie in più. Quindi circa mezzo chilo di grasso. Ed è così che una persona diventa sovrappeso”, sottolinea l’esperto.
Stando a Longo ci sono alimenti che bisognerebbe reintrodurre nella dieta dei piccoli: “Sì, ci sono, e anche per questo siamo arrivati quasi al 50% di soggetti sovrappeso-obesi in Italia seguendo gli americani che sono al 75%! Abbiamo dimenticato quasi del tutto anche la vera dieta mediterranea, che ormai non segue quasi più nessuno. E che comunque non basta”.
“I genitori sbagliano perché a casa non c’è più il minestrone fatto cinque volte alla settimana – prosegue – Quello era il giusto modo di mangiare. Magari versioni diverse di minestrone. Un giorno con pasta e ceci, un giorno con pasta e fagioli, un giorno con riso e lenticchie. Amidi, legumi e per metà, se non due terzi, verdure. Perché 50, 60 o 70 anni fa la povertà obbligava a mangiare in questo modo. Adesso non si fa più per varie ragioni, che non sono soltanto quelle del benessere. Spesso sono proprio le persone più povere, in Italia, a mangiare peggio, adottando una dieta ricca di zuccheri e cibi ultra processati”.
Bambini: ripresa dopo le vacanze

La ripresa dei bambini dopo le lunghe vacanze non è facile. Dalla SIP arrivano 5 consigli dei pediatri ai genitori per gestire al meglio la sindrome del rientro.

Ma quali sono i 5 utili consigli per la ripresa dei bambini dopo le vacanze. La SIP innanzitutto chiarisce: “La cosiddetta sindrome da rientro dalle vacanze crea ansia in molti genitori, in realtà i bambini sono abitudinari per eccellenza e a loro basta poco per riprendere la routine, che non è solo sintomo di regolarità, ma anche di serenità”. Lo afferma la Presidente della Società Italiana di Pediatria Annamaria Staiano.
L’esperta aggiunge: “Un po’ di attività fisica, una passeggiata in famiglia, giochi con gli amici, aiutano ad accettare la fine delle vacanze, oltre che a mantenere uno stile di vita sano, utile tutto l’anno”.
Ecco i 5 consigli dedicaci a genitori per la ripresa dei bambini dopo le vacanze:
1.La gradualità: una strategia utile
“I bambini – spiega Rino Agostiniani, Consigliere Nazionale SIP – devono passare dalla vacanza alla vita di tutti i giorni in maniera graduale, in modo da avere il giusto tempo per riabituarsi al ritmo e apprezzare anche i lati positivi della ripresa delle attività abituali. Nel weekend, oltre ai compiti si potrebbero recuperare alcune buone abitudini delle vacanze: poca Tv, computer e smartphone, ore libere dedicate ad attività da fare insieme, meglio se all’aria aperta. Sia nel sonno che nelle abitudini alimentari -è quindi il suggerimento dell’esperto- non è indicato un cambio brusco di ritmi”.
2.Gradualità è la parola d’ordine anche con i dolci avanzati dalle Feste
Che fare di quel pezzo di panettone avanzato, dei torroni e di tutti i dolciumi nella calza della Befana che non si è avuto modo di mangiare? La premessa è che forse occorrerebbe essere più oculati in quello che si dona e si acquista, spesso in eccesso, durante le feste. “Anche in questo caso -prosegue Agostiniani- la parola d’ordine è comunque gradualità. E poi occorre essere fermi: se si dà al bambino da mangiare qualcosa di dolce, è bene che non si concedano altri strappi alimentari”.
3.Dormire all’orario giusto, per svegliarsi meglio
Il consiglio è semplice: bisogna andare a letto prima la sera per svegliarsi più sereni al mattino. “Non esiste un orario valido per tutti -precisa – ma se ad esempio si dovesse dare un riferimento per un bimbo nella prima età scolare, 5-6 anni, si potrebbe indicare come orario quello delle nove e trenta di sera. Tra le nove e le dieci in ogni caso”.
4.La colazione tutti insieme al mattino, uno dei momenti importanti della giornata
La colazione tutti insieme al mattino: è una cosa di cui concettualmente è facile parlare, ma che può essere complicata da mettere in atto. “Se si riuscisse ad avere un’organizzazione familiare per la quale al mattino si fa la colazione tutti insieme – sottolinea però Agostiniani- sarebbe una cosa importante, dal punto di vista dell’alimentazione così come dal punto di vista relazionale”.
5.Gli amici di sempre, stabilità e divertimento nella vita di tutti i giorni
“Incontrarsi con gli amici, condividere le esperienze delle vacanze, riprendere a giocare insieme renderà più facile il passaggio dalla spensieratezza e libertà della vacanza alla routine della quotidianità. Se per i più grandi anche i contatti telefonici hanno consentito di mantenere durante le Feste le relazioni con gli amici e i compagni, tramite telefonate, invio di messaggi audio o video per gli auguri, per i più piccoli è sempre consigliato il contatto diretto”.
Carnevale 2025

Come ogni anno arriva il tormentone: quando inizia il Carnevale 2025? Quest’anno c’è ancora da attendere poco meno di un mese. E per questo viene definito “tardivo”, accade quando la Pasqua cade, infatti, ad aprile.

Il Carnevale 2025 inizia con la Domenica di Settuagesima, che segna l’avvio del Tempo di Carnevale nella Chiesa cattolica. Questo periodo precede la Quaresima. Prende il via il 16 febbraio. Quindi i nostri bambini dovranno aspettare ancora un pochino per mascherarsi: magari farà anche leggermente più caldo, chissà. E dovranno pure aspettare per giocare all’aperto, nei cortei’ o alle feste e a lanciare i coriadoli.
Il Carnevale 2025 si conclude con il Martedì Grasso, quaranta giorni prima della Pasqua. Cade il 4 marzo. Il giorno successivo, il Mercoledì delle Ceneri, dà ufficialmente il via alla Quaresima.
Ecco tutte le date qui elencate:
- Domenica di Carnevale: 16 febbraio 2025
- Giovedì Grasso: 27 febbraio 2025
- Martedì Grasso: 4 marzo 2025 (scuole chiuse in molte regioni)
- Mercoledì delle Ceneri: 5 marzo 2025
La Santa Pasqua sarà, invece, domenica 20 aprile.
Bambini più autonomi: 5 consigli

Molti di noi a volte si interrogano sul come fare a crescere bambini più autonomi e indipendenti. La terapeuta americana Joanna Seidel regala 5 utili consigli.
L’indipendenza, per avere bambini più autonomi, deve ovviamente essere proporzionata all’età e al livello di coscienza che hanno i piccoli. I 5 consigli della psicologa riguardano azioni quotidiane che possono aiutarci.
Tra i 5 consigli della Seidel c’è il primo che parla chiaro nel rendere i bambini più autonomi: insegnare loro a prendersi cura di se stessi. Come? Iniziare facendogli lavare i denti e scegliere a soli gli abiti da indossare per andare a scuola, poi, magari, coinvolgerli in lavoretti domestici alla loro portata. In questa maniera si sentiranno responsabilizzati e acquisiranno anche qualche competenza pratica.
Consentire di scegliere piccole cose: se lavarsi i denti prima o dopo aver messo in pigiama, la musica da ascoltare per un breve tragitto. Così accresce la loro fiducia. Se più grandicelli fargli scegliere di andare e/o tornare da soli nel tragitto per la scuola.
La Seidel ricorda che dagli errori si impara, quindi non essere giudicanti, ma farli riflettere sugli sbagli per poi trovare una soluzione.
Il nostro intervenire continuamente non li aiuta, come anche la ricerca della perfezione. Dobbiamo far sì che svolgano da soli i compiti che possono svolgere: è esperienza.
Abbiamo il compito difficile ci coltivare la loro mentalità in crescita: ogni competenza va migliorata, così che anche da grandi vedranno una sfida come uno stimolo per superare i proprio limiti e non si abbatteranno.
Viaggiare: le 10 spiagge più belle del mondo

Viaggiare e sognare il caldo, il tutto in famiglia, coi propri figli, aspettando l’estate o, perché no, la primavera. Ecco le 10 spiagge più belle del mondo 2025 selezionate dalla guida Lonely Planet per il suo Best in Travel.
Ci piace viaggiare, sempre, e desiderare di farlo presto. Quindi ecco arrivare le 10 spiagge più belle del mondo: tre sono in Europa, le altre più lontane…

Quali sono quindi le 10 spiagge più belle del mondo per viaggiare consapevoli? Qui di seguito l’elenco pubblicato da Dove.
1 – Whitehaven Beach nel Queensland, Australia: situata sull’isola di Whitsunday è anche una meta imperdibile per chi vuole visitare la Grande Barriera Corallina.
2- Squeaky Beach a Victoria, Australia: nel Wilson’s Promontory National Park, è conosciuta per la sabbia che scricchiola sotto i piedi, grazie alla presenza di grani di quarzo perfettamente arrotondati.
3 – Anse Source d’Argent a La Digue, Seychelles: Famosissima per le sue bellissime formazioni di granito grigio e l’azzurro del mare
4 – Spiaggia del Tramonto a Trang, Thailandia: acque verde smeraldo, giungla e tramonti spettacolari. E’ nota anche come Pak Meng Beach
5 – Spiaggia di Sarakiniko a Milos, in Grecia: nelle Cicladi è una delle più iconiche e surreali del Mar Egeo, grazie alle rocce biamnche dona un paesaggio lunare
6 – Spiaggia di Haukland sulle Isole Lofoten, Norvegia: da vedere, nonostante le acque freddissime
7 – Playa Balandra a Baja California Sur, Messico: è situata nella regione di Baja California Sur, a 30 minuti dalla città di La Paz, in Messico.El Hongo, una formazione rocciosa a forma di fungo, è un’icona della spiaggia e uno dei luoghi più fotografati.
8 – Pfeiffer Beach in California, USA: questa spiaggia nella regione di Big Sur, lungo la costa centrale della California, è nota per il Keyhole Arch, una grande formazione rocciosa con un foro al centro – uno dei simboli della spiaggia – che si illumina d’oro al tramonto.
9 – Hanalei Bay nelle Hawaii, USA: banco di sabbia dorata lungo 3,2 chilometri sulla costa nord dell’isola di Kaua’i
10 – Playa de ses Illetes a Formentera, Spagna: si trova nella parte settentrionale di Formentera, all’interno del Parco Naturale delle Saline di Ibiza e Formentera. E’ parte di una lingua di terra che si estende verso l’isolotto di Espalmador. Accessibile a piedi durante la bassa marea o via barca.
Mommy bag

La mommy bag ormai sembra indispensabile per chi sta per diventare mamma o chi già lo è. Quale deve essere quella ideale? Ecco qualche consiglio per sceglierne una perfetta sul mercato.

La mommy bag per madri super organizzate deve essere spaziosa per metterci dentro pannolini, biberon, cambi vestiti, giocattoli. Deve avere scomparti ben dividi, così che ogni cosa sia esattamente al proprio posto, deve essere facile da pulire e avere pure uno stile iconico.
Una mommy bag super deve contenere tutto quel che serve nella giornata col bimbo: un fasciatoio pieghevole, un porta biberon termico, la tracolla deve essere regolabile. La si usa per l’ospedale, quando ci si va per partorire, ma non solo. Diventa indispensabile quando si è in git al parco o durante la visita dal pediatra. E’ con noi nei weekend in viaggio, ma anche mentre si fa shopping in città. Deve avere equilibrio tra funzionalità e stile, essere adatta per qualsiasi situazione.
Ce ne sono moltissime in vendita e per tutti i prezzi. Cercate di risparmiare, ma ricordatevi cosa la rende unica, quindi non lesinate. Deve pure essere resistente, perché per un po’ sarà sempre tra le nostre mani.
Ippoterapia: benefici

L’ippoterapia migliora sotto tanti aspetti la vita di grandi e piccini. I benefici sono moltissimi, soprattutto in chi è affetto da disturbi psichici, alcune disabilità fisiche e autismo.

E’ una delle discipline pet therapy più utilizzate. L’ippoterapia si svolge in centri specializzati con cavalli selezionati e istruttori qualificati. Le sedute sono di circa un’ora: i piccoli si giovano di stare all’aria aperta e di affrontare al meglio i loro problemi, che piano, piano si risolvono o migliorano.. Quali sono nello specifico i benefici che apporta?
Ci sono prima di tutto i benefici socio-affettivi. Durante il percorso di ippoterapia, il paziente crea una vera e propria relazione con il cavallo, che nel tempo può trasformarsi anche in un legame affettivo. L’animale diventa un mediatore emozionale.: ciò contribuirà a migliorare le doti relazionali e sociali del bimbo che così aumenterà i livelli di comunicatività con le persone che lo circondano.
Dal punto di vista fisico, i benefici dell’ippoterapia sono davvero molti: miglioramento di equilibrio, tono muscolare, coordinazione e postura. Il bambino avrà maggiore coscienza del proprio corpo.
Ci sono poi i benefici conignitivi-sensoriali, gestendo l’animale i bambini svilupperanno pensiero induttivo e logica organizzativa, saranno concentrati, avranno maggiore sensibilità.
L’ippoterapia aumenta in chi la pratica sicurezza e autostima: il risultato è una maggiore stabilità emotiva. Miglioramento, pure delle capacità relazionali e dello stare in gruppo. Non ultimo, è un’attività che stimola il rilascio delle endorfine, riducendo così lo stress e calmando. Ci sono pure, quindi, benefici fisiologici.