Troppi giocattoli? Come fare

I bambini hanno troppi giocattoli, al punto che non apprezzano più neppure quelli nuovi che arriveranno questo Natale? Ecco come fare per educarli a capire il valore sia dei soldi che dell’oggetto.

Se i bambini si annoiano perché hanno troppi giocattoli è bene capire come fare per renderli curiosi e soddisfatti, senza viziarli. Alcuni studiosi del comportamento infantile consigliano la “rotazione”. In che cosa consiste?
E’ semplice capire come fare se i piccoli hanno troppi giocattoli. E’ necessario che i genitori ne lascino pochi in vista, nascondendo gli altri. Così facendo il bambino apprezzerà sicuramente quei giochi che vede. Non solo, apprezzerà maggiormente il momento in cui mamma e papà tireranno fuori, a turno, gli altri.
E’ chiaro che questo metodo funziona alla grande con i bimbi più piccoli, che possono, diciamo così, essere ‘ingannati’ dai loro genitori, solo a fin di bene, mentre risulterà più difficoltoso con quelli più grandi che hanno molta più memoria e ricordano cosa è stato loro regalato e cosa no.
Masticare aiuta memoria e sviluppo psicofisico

Masticare alcuni cibi fibrosi aiuta memoria e sviluppo psicofisico ed è fondamentale per i bambini. Raoul D’Alessio, docente di Ortognatodonzia, sottolinea “è uno stimolo fondamentale per lo sviluppo delle piene potenzialità intellettuali e della memoria del bambino”. Il coordinatore delle presidenze provinciali del Sindacato unitario specialità ortognatodonzia (Suso), all’Adnkronos Salute ne parla approfonditamente. Masticare alimenti come carote, finocchi, sedano, pane e mele aiuta, appunto, memoria e sviluppo psicofisico.
“Si migliora, così, l’apprendimento, il benessere e l’autostima”, precisa il medico. ”Sgranocchiare cibi fibrosi e sani è decisivo per la crescita psicofisica dei piccoli, che altrimenti rimane al di sotto delle sue reali potenzialità. E proprio per questo una dentatura corretta può avere un ruolo che non va mai sottovalutato nella crescita”. aggiunge.
“Vogliamo, come Suso – continua – lanciare un messaggio importante alle famiglie: prendersi cura della salute orale dei bambini fin da piccoli è importantissimo, non solo per garantire un bel sorriso, ma per prevenire problematiche che potrebbero compromettere la salute della bocca nel lungo periodo e per aiutare i propri figli nel percorso di crescita di corpo e mente”.
Per l’esperto, proprio perché masticare aiuta memoria e sviluppo psicofisico, è particolarmente utile “introdurre gradualmente cibi consistenti già dallo svezzamento, in modo che il bambino si abitui piano piano”. Mano a mano che i bimbi crescono “si programmano gli schemi motori di tutti i movimenti più importanti, tra cui la masticazione, che ha bisogno, però, di allineamento corretto. I denti storti alterano la funzione masticatoria. Quando c’è una malocclusione, ovvero i denti superiori non vanno in contatto nella maniera giusta con i denti inferiori, tutte le funzioni ne risentono e la crescita avviene in modo squilibrato”.
“Alla fine dello sviluppo le ossa non saranno più modificabili. E gli squilibri non saranno più correggibili. Le fasi precoci di sviluppo sono importanti per intervenire. Equilibrare le disfunzioni e ripristinare una crescita cranio-armonica. Ma c’è di più. Oggi sappiamo che l’equilibrio della bocca e delle funzioni masticatorie può essere correlato alla postura della colonna vertebrale. E quindi i denti sani possono essere amici anche della postura, che ha molte implicazioni psicologiche e fisiche”, evidenza D’Alessio.
Tra le malocclusioni “la più pericolosa è il morso incrociato, che si può presentare già a due anni. A questa età i bambini hanno ancora i denti da latte, ma la masticazione si altera in modo evidente e le forze masticatorie, che servono per crescere e aumentare le capacità intellettive, si squilibrano e diminuiscono. È come il tronco di un albero che sta crescendo storto. Più presto lo raddrizziamo, prima tutto migliora. Per questo bisogna correggere le alterazioni il più precocemente possibile, con gli apparecchi giusti, per dare una mano anche al cervello”.
Attenzione alla tintarella sulla neve

Come in estate è necessario proteggersi, anche in inverno vale lo stesso consiglio: se state per andare in settimana bianca con la vostra famiglia, attenzione alla tintarella sulla neve.

Paolo A. Ascierto chiede a tutti di fare attenzione alla tintarella sulla neve. Il presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli sottolinea i pericoli. Lo fa in occasione della decima edizione dell’Immunotherapy e Melanoma Bridge.
Tenete sempre la situazione sotto controllo, per voi e i vostri figli. Non lasciatevi trarre in inganno dal termometro giù. Il medico regala 6 consigli preziosi per fare attenzione alla tintarella sulla neve. Li riporta Adnkronos Salute.
1) Applicare una protezione solare ad ampio spettro con fattore di protezione Spf 30+ su tutte le zone della pelle non protette da indumenti, come viso, collo e mani.
2) Attenzione al ‘riciclo’ della crema solare dell’estate passata. E’ vero che nella gran parte dei casi la sua efficacia arriva fino a 12 mesi dal’apertura della confezione, ma questo vale solo se è stata conservata correttamente con il tappo ben chiuso e non esposta a temperature alte.
3) Indossate un cappello o un casco per una maggiore protezione durante lo sci, le ciaspolate, lo slittino o lo snowboard.
4) Indossate occhiali da sole con protezione Uv al 100% oppure occhiali protettivi anti-Uv. Il melanoma, infatti, può colpire anche l’occhio.
5) Fare un’auto-valutazione della propria pelle per vedere se ci sono nei nuovi o che hanno modificato il loro aspetto. La regola da seguire è quella dell’Abcde: A come asimmetria nella forma, il melanoma potrebbe non averla; B come bordi irregolari; D come dimensioni, cioè aumento di larghezza e spessore; E come evoluzione, perché il melanoma può manifestarsi con cambiamenti in poche settimane o mesi.
6) Ricordarsi comunque di fare il periodico controllo dallo specialista. Non sempre i nostri occhi possono scorgere tutte le anomalie. Il melanoma, infatti, non si presenta solo sul corpo, ma può comparire anche sul cuoio capelluto, sulle mucose (bocca, genitali) e anche sotto le unghie. Può anche non essere colorato di marrone-nero, ma apparire rosato.
La bellezza salverà i bambini

Il male del nuovo millennio è che spesso i ragazzi non hanno più la meraviglia nei loro occhi, sempre fissi su uno schermo. Paolo Crepet non ha dubbi. Lo psicoterapeuta sottolinea: “La bellezza salverà i bambini”.

Bisogna che noi ‘grandi’ interveniamo, distogliendo i nostri figli dal mondo virtuale e facendo loro apprezzare il mondo reale, pieno di cose magnifiche, seppur in un momento di grandi sconvolgimenti e guerre. “La bellezza salverà i bambini e i ragazzi. Portiamoli in posti come la Reggia di Quisisana, luoghi che ispirano e rigenerano”, sottolinea Crepet, ospite di un’iniziativa del Parco Regionale dei Monti Lattari.
Alla Reggia di Castellammare di Stabia, Crepet denuncia la “routine di smartphone e bar di quartiere”. Rischia di tenere in trappola “intere generazioni”. “D’estate, più ragazzi portiamo in luoghi come questo parco e il museo archeologico, più ne salviamo”, precisa lo psichiatra, come riporta La Repubblica. “Non è solo una questione morale, ma una necessità per il futuro”.
La bellezza salverà i bambini, mostrando monumenti, cose magnifiche, farà “rimettere in moto il cervello, insegnando ai ragazzi a guardare oltre lo schermo del loro smartphone”.
Il mio libro di Natale

In questo periodo in cui le feste si avvicinano arriva un libro per bambini in cui i piccoli possono trovare tante attività e giochi per comprendere la Natività. Il mio libro del Natale scritto da Elisa Prati, illustrato da Mirella Monesi, edito da Giunti editore è un volume in cui la magia dell’attesa si mescola al divertimento.
Il mio libro di Natale accompagna i piccoli in “un divertente viaggio alla scoperta del Natale in compagnia del simpatico e curioso orsetto Bubi Bu per scoprire la vera storia di Gesù, di Babbo Natale e della Befana e divertirsi con coloro con tanti giochi, passatempi e attività da fare da soli o in compagnia!”.
Oltre alle storie, ci sono le ricette dei biscotti, i testi delle classiche canzoni natalizie, come dire Buon Natale in tutte le lingue del mondo, quiz, poesie e tanto altro. Il mio libro di Natale prepara i bimbi a questa festa che tanto amano, conservandone l’emozione e la magia. E’ consigliato dai 5 anni in su. Spronate i vostri figli a leggere: è un bel dono per loro.
Quando preparare cameretta del neonato

La cicogna è in volo, che da allestire una stanza della casa per il bebè: quando è necessario preparare la cameretta del neonato? Solitamente lo si fa intorno alla ventiduesima settimana di gestazione.

In molte si chiederanno perché è meglio preparare la cameretta del neonato intorno al sesto mese di gravidanza, rispondendo così al quesito “quando?”. Semplice: in questo momento il pancione è ancora largamente gestibile, anche se ci si stanca un po’. Ma essendo comunque la gestazione ben avviata, si hanno anche le idee più chiare.
Una volta stabilito quando preparare la cameretta del neonato, ci si domanda come farla. Innanzitutto, se la casa è enorme, scegliere la stanza più vicina a quella padronale, una camera poco rumorosa e ben areata. Che mobili inserire? Inizialmente bastano una culla o un lettino, un fasciatoio e una cassettiera . E pure comodo, se potete, mettere una poltrona per l’allattamento del piccolo. Non riempite immediatamente la stanza, dato che potrete aggiungere altri mobili via, via. Poi ci saranno anche i giocattoli. E’ davvero inutile e troppo costoso: siate parsimoniose.
Natale: regola dei 4 regali

Noi genitori spesso amiamo strafare quando si tratta dei nostri figli. Con l’avvicinarsi delle festività però, per evitare che i piccoli siano super viziati, dovremmo seguire la regola dei 4 regali di Natale, così da non eccedere una volta tanto.

La regola dei 4 regali a Natale è stata ideata qualche anno fa in Gran Bretagna. Serve per educare non solo i bambini, ma pure noi adulti. E’ utile anche per mettere fine a questa bulimia consumistica che pare invaderci quando le feste sono vicine.
In cosa consiste la regola dei 4 regali a Natale? In dare a ogni dono un significato, sottostando a una serie di indicazioni e condizioni che porteranno il bambino a essere soddisfatto. Dobbiamo pensare innanzitutto che il regalo deve avere obbiettivi educativi. Quindi come regali andrebbero bene un dono che li porti a leggere: fumetti, libri, giochi in cui si compongono parole e così via. Ci dovrebbe essere un capo di abbigliamento: abiti, accessori, scarpe. Uno dei doni dovrebbe essere qualcosa che i piccoli desiderano da tempo e moltissimo, anche un prodotto, quindi, super commerciale che spopola nelle pubblicità. Il quarto e ultimo dono, infine, bisognerebbe che sia un oggetto di cui hanno reale bisogno.
Seguendo questa teoria degli studiosi insegneremo ai nostri pargoli il valore e il rispetto. Gli daremo un insegnamento importante, mantenendo, comunque vivo, la magia che regala Santa Claus.
Criptofasia

Cos’è la cripotofasia? La parola, di derivazione greca, è composta delle parole cripto, ovvero “segreto”, e phasia, che significa “discorso”. Si definisce criptofasia quel linguaggio segreto che spessissimo è proprio dei gemelli, un modo di relazionasi privato che comprendono soprattutto loro.

La criptofasia può stabilirsi non solo tra gemelli, ma pure tra fratelli o sorelle nati a poca distanza l’uno dall’altro. Anche se il più delle volte è innocua, può nascondere delle insidie, portando questi bimbi a rinchiudersi in un mondo tutto loro e a isolarsi dagli altri, soprattutto i coetanei.
L’intervento dei genitori è fondamentale: con gentilezza e fermezza è opportuno spingerli a utilizzare parole di senso compiuto, comprensibili da tutti, proprio per evitare difficoltà di linguaggio e di relazione sociale. Gli esperti consigliano di far interagire i gemelli, o i fratelli nati vicini, anche con altri bambini, soprattutto quando cominciano a dire le prime pare. Alla scuola dell’infanzia, poi, sarebbe opportuno metterli in classi diverse. Se il problema risultasse grave, è’ sempre consigliabile comunque rivolgersi ad uno specialista.
Gli studiosi sottolineano che circa il 50% dei gemelli comunica attraverso questo linguaggio segreto che neanche mamma, papà e nonni riescono a capire