Pianto neonato: perché
Il pianto del neonato a volte stressa le mamme, altre le fa preoccupare. Perché piange?
Il neonato esprime le sue emozioni ed esigenze attraverso il pianto. Sono diversi i perché a cui dare risposta. E’ importante saper interpretare il suo linguaggio.
Il pianto del neonato: ecco perché piange.
Come spiegano gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù, “il bambino può piangere perché ha fame, ha il pannolino sporco, l’ambiente che lo circonda è troppo caldo o troppo freddo, se i rumori di sottofondo sono tali da provocargli fastidio o disagio o se ha dolore. Anche lo stato d’animo dei familiari può esserne causa, in quanto l’eccessivo nervosismo o ansietà possono trasmettersi facilmente”.
Imparando a comprendere le caratteristiche del pianto, il suo timbro, la sua intensità e durata, si possono ricavare i perché.
I medici dell’ospedale offrono pure uno schema per capire meglio:
Il pianto da fame: il cui l’inizio è a bassa intensità per poi divenire più forte e ritmico;
Il pianto da dolore: intenso, forte fin dall’inizio e prolungato nel tempo con, a seguire, una fase di silenzio e presenza di singhiozzi alternati a brevi inspirazioni;
Il pianto da collera: simile al pianto da fame, ma con tonalità più bassa ed intensità costante.
“Le preoccupazioni insorgono nel caso in cui un bambino, di solito tranquillo, piange forte ed a lungo senza un motivo evidente e correggibile. In tali casi è consigliabile consultare il pediatra curante per individuare cause possibili di fastidio o dolore”, sottolineano.
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