Radiografie nei bambini
Radiografie nei bambini? Troppe secondo la tavola rotonda dal titolo “La corretta informazione del rischio/beneficio nell’uso medico delle radiazioni in età pediatrica” organizzata presso il Ministero della Salute, dall’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM).
Quattro milioni di radiografie nei bambini ogni anno sono moltissime, soprattutto perché se ne ignorano i rischi. Quando le prescrivono ben 4 medici su 10 non informano le mamme e i papà sui possibili danni che possono portare.
In Italia vengono eseguiti ogni 365 giorni quasi 40 milioni di esami radiologici, di questi un decimo sono pediatrici. Le radiografie nei bambini non sono certo salutari, li espongono a radiazioni ionizzanti, certo, sono fondamentali per le diagnosi e per decidere la giusta terapia da seguire, ma potrebbero danneggiare la salute dei più piccolini, radiosensibili.
Secondo uno studio fatto dalla Società italiana di Pediatria, oltre la metà dei pediatri intervistati ha appreso nozioni di radioprotezione solo durante gli studi e ben il 41% di essi non informa i genitori perché non ne ha lui stesso conoscenza approfondita. “In realtà non è possibile fornire un dato certo sul rischio. Infatti la dose che un paziente assorbe durante un esame dipende da diversi parametri, alcuni tecnologici, altri anatomici come età, peso, altezza. Per cui la stima della dose efficace per singolo paziente deve essere personalizzata”, ha spiegato Luisa Begnozzi, presidente AIFM.
Si consiglia di far eseguire radiografie nei bambini solo quando sia veramente necessario. Se possibile, limitare l’esame alla sola parte del corpo da esaminare, evitando le scansioni multiple e utilizzando invece valide alternative, come posso essere l’ecografia e la risonanza.
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