Scuola: riapertura 7 gennaio
La riapertura della scuola il prossimo 7 gennaio fa tirare un sospiro si sollievo a molti genitori e anche ai ragazzi, seppur solo al 50% in presenza. Sto parlando delle superiori, ovviamente. Bibi, che, ormai 14enne, frequenta il primo anno di liceo, a dire la verità, si era un po’ adagiata con la DAD, come molti altri del resto. Le aperture scaglionate, tra l’altro, la preoccupano: lei, come tanti altri studenti, ha un impegno agonistico il pomeriggio e deve conciliarlo con lo studio. Finire tardi con le lezioni, o addirittura farle di pomeriggio, le creerebbe un problema quasi irrisolvibile.
La riapertura della scuola è fissata per il 7 gennaio. La conferenza unificata Stato-Regioni ed enti locali ha trovato l’intesa. Alla riunione convocata dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia ha preso parte anche la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina. In questa prima fase di frequenterà con una presenza di studenti al 50%, da aumentare poi nel corso del tempo se ve ne saranno le condizioni.
Il Ministero precisa nel comunicato: “Il rientro per le scuole di secondo grado avverrà partendo con il 50% di studenti in presenza per arrivare al 75%. Su questo punto sarà predisposta un’Ordinanza del Ministero della Salute”. “Felice per l’intesa siglata con Regioni, Province, Comuni. Studentesse e studenti delle scuole secondarie finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. È giusto che possano farlo grazie all’impegno di tutte le istituzioni coinvolte”, fa sapere la Azzolina.
Il documento prevede a messa a punto di un Piano operativo “finalizzato a garantire l’applicazione rapida e tempestiva dei protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca“. Sarà messo a punto un piano operativo per garantire le operazioni di tracciamento dei contagiati e per l’applicazione rapida, efficace e tempestiva dei protocolli sanitari nell’ambito scolastico, prevedendo, anche con l’ausilio delle autorità sanitarie militari, la presa in carico di eventuali persone sintomatiche. Il documento prevede anche la realizzazione di un sistema di comunicazione rapido ed efficace attraverso cui le scuole “sappiano con precisione quali studenti o unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo e con quali modalità di rientro a scuola”.
La bozza prevede che una eventuale sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza dovrà essere prevista “come misura residuale e disposta unicamente sulla base di evidenze scientifiche“. Da parte sua il governo si impegna a incrementare – si legge ancora nel testo – “il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa per il riconoscimento del salario accessorio al personale Ata, al fine di garantire il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane“. Tutti pronti? La riapertura della scuola il 7 gennaio è un segnale di un lento ritorno alla normalità.
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