Un progetto per diagnosticare subito l’autismo
Dei problemi legati all’autismo abbiamo già parlato, ma è giusto dare grande risalto al progetto Non invasive tools for early detection of Autism Spectrum Disorders, affidato alla ricercatrice dell’ISS Maria Luisa Scattoni, vincitrice del premio Giovani ricercatori, e finanziato dal Ministero della Salute.
Partirà nel 2011 e servirà per scoprire fin dalla nascita i primi segni dell’autismo nei bimbi. Coinvolgerà il reparto Imaging molecolare e cellulare dell’ISS, l’IRCCS Stella Maris, l’ospedale Bambino Gesù e l’Università di Firenze, secondo quanto annunciato al convegno internazionale “Autism from research to policy”, svoltosi lunedì 11 ottobre all’Istituto Superiore di Sanità.
Lo studio sarà rivolto a duecento bambini appena nati, a un mese e a sei mesi. Non sarà invasivo. I piccoli saranno osservati con un sistema di registrazione file video e audio nei general movements, nel pianto e in altre azioni direttamente da casa loro.
La seconda fase della ricerca, invece, terrà sotto controllo i fratelli dei bambini con sindromi autistiche fin da quando saranno nella pancia di mamma.
Secondo il presidente dell’ISS, Enrico Garaci, quasi l’1% dei bambini presenta un disturbo autistico. Questa ricerca aiuterà a tracciare “marker comportamentali precoci individuando i bambini ad alto rischio e quindi poter fare una diagnosi precoce”, come ha spiegato Maria Luisa Scattoni.
Purtroppo le cause dell’autismo sono ancora sconosciute, pur avendo una base ereditaria, non si è ancora identificato un gene responsabile in toto dei sintomi del disturbo.
Intervenire subito è importantissimo.
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