WhatsApp vietato ai minori di 16 anni
I più piccoli per le chat dovranno attendere, oppure dovranno avere il consenso di mamma e papà. L’uso di WhatsApp è stato vietato ai minori di 16 anni. Questo quanto stabilito dal nuovo Regolamento europeo per la protezione dei dati personali.
WhatsApp è d’ora in poi vietato ai minori di 16 anni anche se ci si chiede come si verificherà con certezza l’età dell’utente.
Il Gdp, già in vigore e applicabile dal 25 maggio, prevede che la raccolta dei dati personali da parte delle piattaforme, per gli utenti con meno di 16 anni, debba passare dal consenso parentale. Poi, ogni Stato membro potrà decidere decidere se abbassare ulteriormente la soglia, partendo dai 13 anni in su.
E’ vietato ai minori di 16 anni, ma WhatsApp come intende verificare l’età degli iscritti? Già i modelli adottati da alcuni social hanno dimostrato di essere facilmente aggirabili. Se questa applicazione che noi tutti ogni giorno utilizziamo per parlare con parenti, amici e colleghi troverà un sistema che vada oltre l’autocertificazione offerta, ad esempio, da siti a luci rosse, forse tutti gliene saranno grati.
“Visto che in Italia, per legge, devi avere 18 anni per stipulare un contratto e avere quindi una sim, il telefono viene regalato al ragazzo e la scheda intestata a nome dell’adulto. Quindi, implicitamente, sono autorizzati dal genitore. Si tratta già di una parte normativa che non trova corrispondenze con le pratiche concrete”, dice a Wired Giovanni Boccia Artieri, sociologo esperto di nuovi media e docente all’Università Carlo Bo di Urbino.
Tutto rimane piuttosto fumoso e noi adulti, genitori a volte poco consapevoli ma sicuramente allarmati, stiamo ad aspettare per capire meglio cosa realmente accadrà, sempre che cambi davvero qualcosa.
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