Bambini: in Occidente i Lego ‘out’

Set 09
Scritto da Annamaria avatar

Quando ero bimba io i miei amichetti, soprattutto i maschietti, impazzivano per i Lego, ora scopro invece che i bambini in Occidente li considerano ‘out’, preferiscono i videogiochi…

I bambini sono lo specchio del mondo in cui viviamo e trovo assai triste che in Occidente considerino i Lego ‘out’ e si facciano acquistare videogiochi. Non sono contro la digitalizzazione del mondo, anche se sono onvinta che se ce ne stessimo tutti per un po’ senza lo smartphone in mano, apprezzeremmo molto di più quel che ci corconda e impareremmo a comunicare, noi adulti nuovamente, i piccolini scoprirebbero meglio ‘gli altri’.

Sono discorsi triti e ritriti, ne sono cosciente. La notizia è secca: i bambini  in Occidente pensano che i Lego siano ‘out’ e vogliono i videogiochi.

Nel primo semestre del 2017 i ricavi sono scesi del 5% e l’utile netto del 3%: così l’azienda ha annunciato il taglio dell’8% della forza lavoro entro la fine di quest’anno. Circa 1400 impiegati su 18200 perderanno il posto. Di questi, 500-600 solo in Danimarca, più del 10% dei dipendenti del Paese.

“Costruiremo un’organizzazione più piccola e meno complessa in modo da raggiungere più bambini possibile. E questo avrà anche un impatto sui nostri costi – ha detto il Ceo Jorgen Vig Knudstorp, 38 anni – Siamo delusi dal declino dei ricavi nei nostri mercati consolidati, ma siamo fiduciosi di avere il potenziale a lungo termine per raggiungere più bambini in Europa e Stati Uniti. E vediamo anche grandi opportunità di crescere in mercati in crescita come la Cina”. Tra i risultati negativi c’è proprio la diminuzione dei ricavi in Europa e negli Stati Uniti. La Cina invece ha avuto un segno “più” addirittura in doppia cifra ed è ancora più strano, perché sono tra i popoli più digitalizzati. Magari i veri sognatori sono loro…

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