Finita la scuola… ci sono comunque i compiti!
Eccoci! Ieri Bibi ha finito la scuola, come la maggior parte dei bimbi. Consegna pagelle, almeno nel suo istituto, il 19 giugno. E’ tempo di vacanza, ma ci sono comunque i compiti estivi da iniziare, per non trovarsi con l’acqua alla gola a settembre. Io glieli farò fare giorno per giorno. Ha il suo libro più un libricino di lettura. E’ fortunata, in alcune classi le maestre di libri ne hanno fatti comprare addirittura 3: uno di italiano, uno di matematica e uno di inglese. Il suo raggruppa tutte le materie, invece.
Non so cosa ne pensiate dei compiti a casa. Io non credo siano ‘sbagliati’. C’è però chi non la pensa come me, come, ad esempio, Maurizio Parodi, dirigente scolastico e pedagogo, già maestro elementare, che nel suo ultimo saggio spiega come creino ansia e problemi sia agli studenti e alle famiglie, che li ritengono un obbligo da eliminare, sia per gli insegnanti, che devono pensarli.
Li ritiene addirittura ‘dannosi’ perché il compito principale della scuola non è ‘punire’, riempiendo gli alunni di compiti anche nelle ore libere, ma insegnare con un metodo efficace per imparare nel migliore dei modi e con profitto, facendo emergere la personalità di ognuno.
Il libro, dal titolo “Basta compiti! Non è così che si impara”, contiene anche alcuni contributi di docenti da tutta Italia, che si sono incontrati online dando vita al dibattito “La scuola che funziona”.
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