Alcol in gravidanza: è allarme
L’alcol in gravidanza è severamente vietato. Nonostante sei donne su dieci siano a conoscenza dei rischi che corre il feto se si assume alcol in gravidanza il 33% delle future madri durante la gestazione continua a bere ed è scattato l’allarme.
Durante l’ultima giornata del 90° Congresso Nazionale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) si è dato l’allarme per l’alcol in gravidanza.
“A partire dal concepimento i primi mille giorni di vita sono importantissimi per la nostra salute futura – ha spiegato il prof. Paolo Scollo Presidente Nazionale SIGO – Bere durante la gestazione può portare a patologie molto pericolose come la sindrome fetale alcolica o a disturbi dello sviluppo. La comunità scientifica internazionale non è ancora riuscita a stabilire un limite entro il quale l’assunzione di alcol non rappresenta un pericolo per il nascituro. Per questo in occasione del nostro congresso nazionale, che ha al centro proprio i temi della prevenzione e alimentazione, rinnoviamo l’appello a tutte le future mamme: non bevete in gravidanza”.
Assobirra (Associazione Nazionale dei produttori della Birra e malto) e la SIGO nei mesi scorsi hanno lanciato la terza edizione della campagna ‘Se aspetti un bambino l’alcol può attendere’ che gode del patrocinio di Guadagnare Salute del Ministero della Salute, sottoscrivendo l’allarme per chi continua a bere. “Il 54% delle future madri teme che il proprio figlio possa essere non sano – ha sottolineato il prof. Enrico Vizza Segretario Nazionale SIGO commentando i dati di un’indagine DOXA svolta su oltre 800 italiane – Sei su dieci sono consapevoli che l’alcol porta a rischi di malformazione e problemi fisici. Ma ancora troppe donne non rinunciano a qualche bicchierino i nove mesi più delicati della vita femminile. Bisogna quindi fare maggiore informazione sugli stili di vita da tenere durante la gravidanza”.
“Ci tenevamo particolarmente ad essere presenti in occasione del 90° Congresso Nazionale, perché SIGO per noi è stato un partner importante sin dal primo momento in cui, come AssoBirra, abbiamo lanciato la campagna d’informazione Se aspetti un bambino l’alcol può attendere – ha precisato Filippo Terzaghi, Direttore di AssoBirra – Da sempre lavoriamo per diffondere una corretta cultura del bere e sappiamo che l’alcol, anche in piccolissime dosi può rappresentare un rischio per la salute del nascituro. In qualità di rappresentanti dei produttori di birra, e nonostante la nostra bevanda contenga una bassa quantità di alcol rispetto ad altre bevande alcoliche, abbiamo sentito l’esigenza di contribuire all’affermazione di un modello di consumo responsabile e consapevole, e SIGO è stato sin da subito uno dei nostri partner più importanti nel diffondere questa consapevolezza”.
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