Cannabis in gravidanza: è allarme
Alcune statistiche sottolineano l’aumento di uso di cannabis in gravidanza: è allarme. Sono sempre di più le donne nord americane che, incinta, si concedono uno spinello, ma sappiate che questo raddoppia il rischio di parto pretermine.
In una lettera pubblicata su JAMA, Nora Volkow del National Institute on Drug Abuse di Bethesda (Usa) ha riportato la sua analisi dei dati relativi a donne di età compresa tra i 12 e i 44 anni, che avevano preso parte alla National Surveys on Drug Use and Health(NSDUH) tra il 2002 e il 2017. Sia tra le donne in gravidanza (4.400), che tra le altre (133.900), l’uso di cannabis è apparso in netto aumento; in particolare la percentuale delle donne in gravidanza che hanno ammesso di aver usato la cannabis nel mese precedente è passata dal 3,4% del 2002 al 7% del 2017. Il ricorso alla cannabis è risultato più frequente nel primo trimestre che in quelli successivi. Ed è allarme.
Stando ai recenti risultati della ricerca pubblicata su JAMA, la cannabis in gravidanza sembra aumentare il rischio di nascita pretermine e peggiora gli esiti perinatali e neonatali. Non è innocua, è allarme sull’aumento del suo uso. Dalla stessa ricerca sembra esserci un blando effetto protettivo della cannabis su preeclampsia e diabete gestazionale, ma è troppo poco perché possa ritenersi ‘sicura’.
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