Frutta secca in gravidanza
La frutta secca in gravidanza è un toccasana per mamma e bebè. Noci, mandorle, pistacchi, noci macadamia, pistacchi, pinoli, noci pecan, anacardi e noci brasiliane sono tutti cibi ad alto contenuto energetico, ricchi di acidi grassi insaturi in particolare Omega 3, fibra, acido folico, minerali e molecole bioattive, quindi perfetti quando si è incinta.
“E’ noto ormai da tempo che l’alimentazione materna sia in grado di influenzare l’ambiente in cui si sviluppa il feto. Ecco perché le mamme devono essere brave ad assicurare una buona eredità ai propri figli, in termini epigenetici, già dalla pancia. In questo la frutta secca ha di sicuro un ruolo importante. I membri di questa eterogenea famiglia, se consumati in quantità moderate, possono aiutare la donna a raggiungere il fabbisogno giornaliero di alcuni micronutrienti in gravidanza, quali: folati, vitamine del gruppo B, oltre che minerali, come calcio fosforo, ferro, magnesio e potassio. Basti pensare che l’acido folico è fondamentale già dall’epoca pre- concezionale per la prevenzione dei difetti del tubo neurale, come la spina bifida”, spiega a Io Donna la Dottoressa Laura Sarno, Dirigente Medico-DAI Materno-Infantile, AOU Federico II di Napoli e Ricercatore presso il Dipartimento di Neuroscienze, Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
“Sicuramente le noci fresche hanno un più basso contenuto energetico, rispetto a quelle secche. Il consumo di pistacchi è associato ad un buon controllo del peso in gravidanza. Contribuisce anche ad una riduzione dell’insulino-resistenza e potrebbe avere, quindi, un ruolo nella prevenzione di alcune complicanze come il diabete gestazionale. La quantità ideale è di circa 30 grammi di frutta a guscio al giorno, l’equivalente di 10 mandorle. Naturalmente vanno evitati i prodotti salati. Se è vero che il sale non va eliminato del tutto in gravidanza, perché è un importante fonte di iodio, gli eccessi possono predisporre a disturbi di tipo ipertensivo. No anche ai prodotti tostati, poiché questo tipo di lavorazione degrada gli acidi grassi insaturi e abbatte il livello di alcuni micronutrienti come la vitamina E, un importante antiossidante”, consiglia il medico sulla frutta secca.
L’esperta poi precisa: “La frutta secca è importante anche per il contenuto di acidi grassi polinsaturi, che insieme all’acido folico, hanno un ruolo fondamentale nel corretto sviluppo neurologico fetale. Studi scientifici hanno associato l’assunzione di frutta a guscio in gravidanza ad una riduzione del tasso di ospedalizzazione dei bambini nei primi due anni di vita e del rischio di sviluppare alcune complicanze respiratorie come asma e bronchiolite, molto diffuse soprattutto tra i bimbi prematuri. Infine, noci, pistacchi e mandorle, oltre a ricoprire un ruolo importante per lo sviluppo del feto, rappresentano un aiuto anche per la mamma. Sono, infatti, preziose fonti di fibre che aiutano a contrastare la stipsi, talvolta ostinata, che in gravidanza può essere un serio problema per la gestante”.
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