La Buona Nascita
Lei si definisce “ostetrica innamorata delle donne e del femminile. Ibclc, consulente babywearing. Esperta in gravidanza e post partum” se si va a guardare il suo profilo Instagram, dove parla di bambini che vengono al mondo e si racconta. La sua esperienza Arianna Ciucci ora l’ha messa per iscritto con La Buona Nascita – Come scoprirsi genitori giorno dopo giorno, un libro edito da San Paolo.
“Talvolta nella vita accadono cose inaspettate che ti rendi conto essere un’occasione unica e un dono. E’ quello che mi è successo in quest’anno. Una proposta , una sfida, un’avventura: scrivere un libro. ‘Io un libro? Ne sarò capace? Avrò argomenti interessanti da proporre? Caspita, forse è più semplice far nascere un bimbo!’. Sono solo, questi, alcuni dei timori che hanno assalito la mia mente all’inizio di questa avventura Poi, delle ottime compagne di viaggio, mi hanno aiutato a far emergere il cuore e la mente dell’ostetrica, della donna e della madre che sono. E così, pagina dopo pagina, è nato ‘La Buona Nascita. Come scoprirsi genitori giorno dopo giorno’”, racconta in un post.
“Un libro che sa di relazioni che nascono, di pelle e corpi che parlano, di mani e di sguardi che si incontrano – continua l’autrice – Un libro che ha il sapore della meraviglia ma anche della fatica e della crisi. Non un manuale di istruzioni…ne abbiamo fin troppi, ma un libro che invita a prendersi un tempo di riflessione, di crescita, di ascolto e che rimette al centro le persone con le proprie sensazioni ed emozioni. Un libro che sa di vita che passa e che fa nascere. In tutte le librerie dal 29 ottobre”.
La Ciucci è una vera professionista. Nella sua biografia si legge: “da sempre innamorata della maternità e della cura della madre, si è diplomata in ostetricia nel 1992. Per 26 anni ha svolto la professione in una grande maternità di Milano. Dal 2018 è responsabile ostetrica dell’Associazione GEPO, dove dirige anche l’Ambulatorio Allattamento, uno spazio sempre aperto per supportare le mamme e i bebè durante l’allattamento. E’ anche mamma di tre figli, infermiera, consulente allattamento certificata IBCLC, consulente babywearing e insegnante di massaggio neonatale”.
La Buona Nascita è un libro che aiuterà i neo genitori a capire. E farà lo stesso anche con cui i figli già ce li ha. “Come affrontare l’arrivo di un figlio al giorno d’oggi? Come pensare a una Buona Nascita? Cosa serve per recuperare quegli aspetti più caratteristici, fisiologici, storici e umani che la nascita di un figlio porta con sé? Senza edulcorare i racconti, senza diluire le riflessioni, crediamo che sia necessario avere il coraggio di prendere posizione su cosa voglia dire l’attesa, il dare alla luce, l’essere genitori, sul fatto che non esistono scorciatoie per fare meglio le cose, su come si possa sempre cambiare rotta, leggere la propria storia e assumere un ruolo importantissimo verso i propri figli e verso la società”, si legge nella sinossi.
E ancora: “In questo libro, narrativo e non manualistico, completo di storie reali e spunti concreti, si vogliono accompagnare le donne e i loro partner nella scoperta – e nella ri-scoperta – del percorso della gravidanza, mettendo in luce le ambivalenze, raccontando ciò che ci si aspetta non venga taciuto, affrontando cosa bisognerebbe socializzare di questa esperienza”.
“Un libro che propone la Buona Nascita come il modo per poter avviare il più bel percorso che si possa fare: quello di una vita insieme. Perché se tutta la gravidanza è una storia, un percorso ‘in relazione’ e ‘di relazioni’, allora non possiamo affidarci solo all’esperienza scientifica. Ma dobbiamo recuperare il ruolo del partner, dei fratelli, della rete, del villaggio, del bambino stesso che stiamo aspettando. E quindi la relazione con noi stesse. Per rimettere al centro la persona, con il suo peso specifico di essere, di bisogni, di sensazioni, di emozioni. Di vita che passa e che fa nascere”, si conclude.
Chili post gravidanza: no stress
No stress per chi si dispera per buttare giù i chili post gravidanza. Romina Carrisi, figlia di Al Bano e Romina Power sul social esterna tutto il suo malessere per non essere ancora riuscita a tornare alla forma pre gestazione. Mamma di Axel Lupo da 8 mesi si domanda: “Cosa devo fare?”.
L’imput primario è ‘no stress’. Con i chili in più post gravidanza non si deve avere fretta ed è sbagliato fare paragoni con altre. Romina nel suo video nelle storie dice: “Io non entro ancora nei miei jeans! Oggi ne ho messi un paio, ma non si chiudono… E mi chiedo: ma Diletta Leotta o la Nasti come cavolo hanno fatto a rientrare non solo nella taglia che avevano, ma a essere ancora più magre di com’erano prima di partorire? Io non mi capacito”.
La 37enne aggiunge: “Io sto ancora allattando”. Si tocca il décolleté prosperoso e aggiunge: “Si vede!”. “Però…come si fa? Devo smettere di mangiare? Devo vivere in palestra? Rientrerò mai nei jeans? Devo cambiare guardaroba, comprare nuovi jeans? Io non me li voglio comprare”, domanda sconfortata.
Ecco, il no stress in questo caso è un vero imperativo per i chili post gravidanza ancora da eliminare. Ogni donna è diversa da un’altra: specialmente se si allatta, bisogna procedere gradualmente. E, se proprio la si vive male, farsi consigliare da un medico esperto, in grado di dare a ognuna i consigli giusti. Per arrivare ad assecondare il nostro desiderio, ma accettare anche i cambiamenti che si hanno nel corso delle stagioni della vita.
Importanza dell’allattamento materno
E’ sempre bene sottolineare l’importanza dell’allattamento materno. “Closing the Gap. Breastfeeding Support for All” è il tema della Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno 2024. Si celebra in Italia dall’1 al 7 ottobre. Quest’anno si concentra sulla necessità di migliorare il sostegno all’allattamento al seno per ridurre le disuguaglianze esistenti nella nostra società, con particolare attenzione ai tempi di emergenze e crisi.
Negli ultimi 12 anni, il numero di bambini di età inferiore ai sei mesi esclusivamente allattati al seno è aumentato di oltre il 10%. Ciò significa che il 48% dei neonati in tutto il mondo ne beneficia (dati Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – Unicef). Sono centinaia di migliaia di vite salvate grazie all’allattamento al seno.
Il latte materno rappresenta, infatti, uno “scudo prezioso” che protegge i piccoli, non solo nei primi mesi, ma per tutto l’arco della vita, riducendo, ad esempio, l’incidenza di malattie cardiovascolari e metaboliche, dall’ipertensione al diabete.
I benefici dell’allattamento al seno, però, vanno oltre la salute fisica. Rappresentando un “elemento di continuità” tra l’utero materno e il mondo esterno. Favorisce la simbiosi tra mamma e bambino, che ritrova nel latte di mamma qualcosa di molto simile, per composizione, consistenza e odore, al liquido amniotico.
“Ribadiamo in queste giornate quanto raccomandato dall’OMS, ovvero l’importanza di garantire l’allattamento esclusivo almeno per i primi sei mesi di vita e il nostro impegno per eliminare i tanti ostacoli (gap) ancora esistenti”, afferma il dott. Luigi Orfeo, presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN). “Serve, infatti, una migliore rete di sostegno familiare e lavorativo. Ma anche la possibilità del rooming-in del bimbo insieme alla mamma in tutti gli ospedali. Questo per favorire un buon avvio dell’allattamento già dai primi momenti. Ancora oggi, purtroppo, almeno una struttura su tre non lo consente o lo consente solo in modo parziale”.
Proprio con l’obiettivo di incrementare il tasso di allattamento in ospedale, la SIN, da sempre in prima linea per la promozione e il sostegno dell’allattamento materno, di cui ribadisce l’importanza, ha avviato il progetto Policy Aziendale sull’Allattamento (PAA). Hanno già aderito 62 Aziende Sanitarie, con complessivi 108 Punti Nascita, appartenenti a 14 su 21 Regioni e/o Province Autonome italiane.
Al progetto triennale, che si completerà a metà 2025, partecipano le Società scientifiche che si occupano dell’assistenza perinatale e le Federazioni Nazionali delle ostetriche e degli infermieri. Nello specifico: la Società Italiana di Neonatologia (SIN), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO). E ancora: la Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE), l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO). E anche: la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), la Società Italiana di Neonatologia Infermieristica (SIN INF), la Società Italiana di Pediatria Infermieristica (SIPINF), d’intesa con l’associazione dei genitori VIVERE ETS.
Tra gli interventi mirati del progetto, c’è la maggior diffusione delle pratiche facilitanti l’avvio e la durata dell’allattamento, come ad esempio il contatto pelle a pelle sin da subito in sala parto. L’efficacia del contatto pelle a pelle è stata confermata anche da un recente studio osservazionale prospettico. E’ stato condotto dalla Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Policlinico di Bari e dall’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Melfi. Sono stati arruolati complessivamente 160 neonati, di cui 79 (49,4%) sottoposti al contatto pelle a pelle. E’ emerso che, a tre mesi di vita, la percentuale di allattamento al seno esclusivo era maggiore (71 %) nei neonati sottoposti a contatto pelle a pelle alla nascita, rispetto ai neonati non sottoposti a questa pratica (53 %).
Un altro strumento risultato molto efficace per la promozione ed il sostegno dell’allattamento è il tele-supporto ai genitori, di ulteriore aiuto oltre alle usuali visite degli operatori effettuate in presenza. L’incremento del tasso di allattamento esclusivo a 3 mesi dal parto aumenta del 25% col tele-supporto, mostrando un effetto positivo anche fino ai 6 mesi. Su queste basi, la SIN ha realizzato e diffuso una Position Statement sul Tele-supporto all’Allattamento, coordinata dal dott. Riccardo Davanzo, Presidente della Commissione Allattamento della Società Italiana di Neonatologia (COMASIN).
“Con il sostegno e il supporto giusti, la mamma può essere aiutata a superare eventuali difficoltà iniziali. Ne vale la pena, visto che la pratica naturale dell’allattamento è voucher di salute per il lattante, ma anche per sé stessa”, conclude il Presidente Orfeo. “Il latte materno, infatti, rappresenta l’alimento ideale, perfetto per il neonato, ma allattare a lungo porta benefici anche alla donna, proteggendola ad esempio dal tumore alla mammella e all’ovaio. È ben comprensibile come nei primi giorni l’allattamento possa diventare la pratica centrale nella triade mamma-papà-neonato, alla quale anche il padre può e deve contribuire, in maniera convinta e sicura”. Non dimenticate mai l’importanza dell’allattamento materno.
Nove mesi con te: consigli per le mamme
Nove mesi con te è il libro di Gloria Scarpa, famosa sui social per i consigli per le mamme. Perché avere un bambino può farti avere mille dubbi e incertezze. L’Ostetrica in rosa cerca di fare chiarezza.
La sua community è molto popolata. Tante le domande che le arrivano, così ecco l’idea di Nove mesi con te. Mettere tutto per iscritto in un volume. I suoi consigli per le mamme si trovano tutti dentro.
“Inizialmente, tutti i giorni andavo a leggere in DM (direct message) delle mamme, individuando le domande, i dubbi e le perplessità più frequenti. E poi rispondevo nelle storie. Mi sono accorta da subito che c’era tanto bisogno, perché molte donne non sapevano come affrontare anche le questioni più banali, come tinta per i capelli sì o tinta per i capelli no“, racconta la Scarpa al Corriere della Sera.
“Mi scrivono: qui mi sento al sicuro, mi sento capita, non mi sento giudicata. Quello di cui hanno bisogno le mamme è sempre e solo supporto, esserci. Il mio profilo è diventato un luogo dove non sentirsi soli. Le domande che mi fanno più spesso riguardando cosa mangiare in gravidanza. E poi travaglio e parto: quindi il mio corpo ce la farà? Saprò allattare? Saprò prendermi cura del mio bambino? Saprò rimanere sveglia? Mi chiedono anche se è normale desiderare terminare la gravidanza. I timori sono tanto diversi, ma ogni donna è diversa”, aggiunge.
Nove mesi con te fa chiarezza con i consigli per le mamme: “E’ un vademecum di conoscenze perché importante sapere che cosa succede al corpo, come prepararlo, cosa si può fare e cosa si deve evitare, senza false aspettative”.
“La gravidanza non è solo il parto. E’ stare giorno dopo giorno, per nove mesi e poi anche dopo, con paure, preoccupazioni. Dal non sentire il bimbo al non sentirsi all’altezza. Le mamme hanno bisogno di qualcuno che le ascolti, che stia semplicemente con loro. Nei miei incontri post partum, a volte facciamo colazione e ci troviamo insieme. Perché si sentono smarrite. I bimbi piangono e nessuno le capisce. La gravidanza toglie tanto, ma ti regala tanto di più. Ti dà gli strumenti per affrontare le difficoltà e le cattiverie della vita. Perché molte mamme si rendono conto solo in gravidanza di quanto siano sole e di come le persone che avevano attorno all’improvviso non ci siano più. O sappiano solo criticare. Hanno bisogno di qualcuno che stia loro vicino e che le rassicuri che ce la faranno, anche se stanno sbagliando. Ciò che conta è esserci”, sottolinea ancora.
Parto a gestione autonoma ostetrica
Il parto a gestione autonoma ostetrica è possibile con le gravidanze a basso rischio. A giugno il percorso ha preso il via negli ospedali dell’Asl Toscana centro.
In questo tipo di parto, a gestione autonoma ostetrica, si viene, appunto, seguiti da un’ostetrica. “Siamo orgogliose di proporre un modello di continuità già diffuso e ampiamente sperimentato da molti anni in vari paesi europei. Ma che in Italia non era ancora presente a livello di continuità territoriale/ospedaliera. Con l’avvio di questo percorso la Usl Toscana centro offre un’assistenza che tiene insieme sicurezza e innovazione”, ha spiegato Arianna Maggiali all’Ansa.
La direttrice della Soc ostetricia professionale del dipartimento di assistenza infermieristica e ostetrica dell’Azienda sanitaria, seguendo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e del ministero della Salute, ha deciso di organizzare il percorso con la gravidanza seguita dall’ostetrica in consultorio. Il travaglio e il parto con l’ostetrica dell’ospedale.
Per il parto a gestione autonoma ostetrica la futura mamma deve avere una gravidanza a basso rischio, “fattore non necessariamente legato all’età, ma all’assenza di patologie pregresse o che emergano nel corso della gestazione”. “Nel caso in cui si presentassero delle problematiche viene richiesta la consulenza del medico, che può confermare il regolare andamento e quindi la permanenza nel percorso. Oppure orientarsi per una gestione condivisa medico/ostetrica. In questo modo la sicurezza della donna e del bambino sono sempre garantite”, precisa Maggiali.
I vantaggi “derivano dal rispetto del carattere fisiologico dell’evento nascita. Meno meccanicismi dettati dai tempi dell’organizzazione ospedaliera. Meno approccio tecnologico. Più tranquillità, meno ansia e solitudine, rispetto dei tempi del travaglio. Penso sia un passo in avanti per riappropriarsi di un evento naturale in cui la donna e la coppia tornano a essere protagonisti di un passaggio che è prima di tutto familiare e non solo clinico”.
Calco del pancione
Sempre più famose se lo regalano. Chiara Nasti su tutte, ma ultima è stata la compagna di Gigio Donnarumma, portiere della nazionale azzurra. Sto parlando del calco del pancione quando si è con la gravidanza agli sgoccioli. In effetti è possibile farlo quando si è nel terzo trimestre di gestazione e il ventre è pronunciato. E’ un ricordo indelebile della dolce attesa, un oggetto che diventa poi un pezzo d’arredo in salone. Quanto costa?
Per fare il calco del pancione l’artista a cui ci si rivolge ricopre il ventre, sul quale prima è stata cosparsa della vaselina, con bende e pasta bianca, si tratta di bende gessate anallergiche. Si avvolge il busto e, se lo si desidera, pure il seno. Il calco è pronto dopo una ventina di minuti circa, si può staccare. Deve essere lasciato ad asciugare per 12 ore.
Esistono kit fai da te che possono essere acquistati online, chiaramente deve esserci qualcuno ad aiutare le mamme, è un fai da te per lo meno in coppia…
Il calco del pancione riproduce in 3D il corpo della donna gravida. Dopo può essere decorato a piacimento ed è qui che gli artisti si sbizzarriscono. I costi variano, dai 20 euro del kit fai da te di partenza, fino ad arrivare ai 500 o mille euro, a seconda di chi si chiama in causa. Potete informarvi facendo un giro nel variegato mondo del web.
Chioma perfetta durante il parto
Il 24 luglio Chiara Nasti ha dato alla luce la sua secondogenita Dea. Immediatamente lei e il marito, il calciatore Mattia Zaccagni, 29 anni, già genitori di Thiago, 2 anni a novembre prossimo, hanno condiviso alcune foto con la bambina appena nata. A far storcere il naso a molti è stata la chioma perfetta dell’influencer napoletana sfoggiata durante il parto. Immancabile la polemica.
Avere la chioma perfetta durate il parto è davvero un’esigenza che alcune donne hanno o è soltanto uno sfizio riguardante chi dei social ha fatto il proprio lavoro? Molte pensano sia un qualcosa di molto superficiale. Gli attacchi alla Nasti non sono mancati, la 26enne ha immediatamente replicato ironizzando nelle sue storie. Taggando la parrucchiera che le ha fatto la piega prima del cesareo programmato, ha scritto: “La prossima volta partorirò coi capelli zozzi, così non facciamo indignare nessuno!”. Il sarcasmo la contraddistingue da sempre, la napoletana non è la prima volta che si trova al centro di una bufera.
E’ lecito però domandarsi se, avendo un parto “programmato”, una donna possa decidere di avere in quel momento una chioma perfetta, così da non essere disordinata durante il parto o meno Soprattutto se desidera, come ha fatto Chiara, farsi fotografare. E non soltanto con lo scopo di condividere gli scatti su Instagram, ma anche per tenerli semplicemente per sé. Soprattutto pensando che, magari, dopo un cesareo è quasi impossibile lavare i capelli immediatamente.
Certo in un’epoca che spesso fa disastri con questo ideale di irraggiungibile di perfezione, in cui i filtri per nascondere i difetti la fanno da padrone, anche farsi fare una piega pare esagerato. E’ altrettanto esagerata, però, questa voglia continua di giudicare, attaccare, additare che mostrano tantissimi. A volte persino inopportuni e inutilmente feroci con le parole.
Benefici parto in acqua
Torniamo a occuparci del parto in acqua prendendo più attentamente in analisi i benefici. Sono sempre di più gli ospedali che permettono alle donne di sceglierlo, tra questi l’Istituto Clinico S. Anna. Nel comunicato si legge: “ha presentato di recente una novità importante pensata per le donne in dolce attesa: una vasca piena d’acqua riscaldata a 37° dove le future mamme potranno scegliere di vivere l’esperienza del parto in acqua, un’alternativa alle modalità più consuete di affrontare il travaglio e le fasi che si susseguono prima della nascita di un bambino”.
“Per promuovere il parto fisiologico che si verifica nella maggior parte dei casi – spiega il dott. Eric Francescangeli, responsabile dell’U.O. di Ostetricia e ginecologia – il nostro istituto si è dotato di una moderna vasca grazie alla quale partorire in maniera dolce e del tutto naturale. Una scelta dettata anche per assecondare il desiderio di tante donne che, in occasione dei corsi preparto, manifestano spesso questo desiderio. Da responsabile di questa unità operativa sono molto contento di questa opportunità: riuscire a offrire un’ulteriore alternativa è molto gratificante”.
Quali sono i benefici del parto in acqua? Tanti vantaggi grazie all’acqua calda che rilassa:
distende i muscoli del pavimento pelvico;
lenisce il dolore;
favorisce una maggior libertà di movimenti rispetto al lettino;
velocizza i tempi di dilatazione e riduce i tempi del travaglio, riducendo il rischio di lacerazioni perineali e vaginali.
Oltre ai benefici del parto in acqua per le mamme, ecco anche quelli per il bambino. Il piccolo avrà una nascita più dolce e meno traumatica: il passaggio dal liquido amniotico all’acqua della vasca, infatti, rappresenta un continuum ideale dell’ambiente in cui il bambino è cresciuto 9 mesi. Anche l’espulsione del feto, non richiede nessuna particolare manovra e avviene naturalmente, a dispetto di quanto avviene per il parto tradizionale. Il contatto pelle a pelle con la mamma, all’interno di un ambiente caldo e protetto, infine, garantisce effetti estremamente positivi.
Per scegliere di partorire così bisogna vivere una gravidanza a basso rischio ostetrico con un travaglio che inizia in maniera spontanea tra la 37esima e la 41esima settimana di gestazione. Deve essere, inoltre, un travaglio attivo con un benessere fetale riconosciuto dal tracciato.