Bambino podalico: cosa fare
Potrebbe capitare che nell’ultimo trimestre di gestazione il bambino è podalico: cosa fare?
Se il bambino è podalico, ossia non ha assunto la cosiddetta posizione anteriore con la testa rivolta verso il basso vicino al canale del parto e il viso girato verso la schiena della mamma si deve sapere cosa fare. Può accadere, comunque, che il bebè cambi posizione durante il travaglio. Sappiate anche che in fase espulsiva, il ginecolgo o l’ostetrica possono intervenire perché si volti. Con me, sono testimone diretta di ciò, è accaduto.
Se il bambino è podalico e non accade nulla, sul cosa fare c’è poco da aggiungere: la sola soluzione possibile per il parto è il cesareo.
Come dicevo su esiste la manipolazione ostetrica. Questa è opportuna per provare a farlo girare. In questo caso l’ostetrica o il ginecologo effettuano sulla pancia della mamma una specie di massaggio che facilita il bambino a cambiare posizione e, quindi, a girarsi nel modo corretto per il parto. Questa proceduta è altamente consigliata e non comporta rischi per mamma e neonato, al massimo non accade nulla e si deve ricorrere al parto cesareo.
Esistono anche degli esercizi da poter fare a casa per far sì che il bimbo si giri.
1 – Mettere dei cuscini abbastanza rigidi sotto il bacino in modo da sollevare la schiena di circa 30 centimetri da terra. Piegare le gambe e respirare a pieni polmoni. Bisogna trovare il proprio centro e rilassarsi. L’esercizio va ripetuto 3 volte al giorno per 10 minuti. E’ opportuno farlo a stomaco vuoto per evitare nausee e conati di vomito.
2 – Assumere la posizione del gatto inginocchiate a terra. Appoggiare sempre a terra gli avambracci. Portare il mento verso il petto e il sedere verso l’alto, così da allargare la parte inferiore dell’utero: questo potrebbe consentire al bebè di mutare posizione e girarsi. Ripetere l’esercizio 2 volte al giorno per 10 miniuti sempre senza aver mangiato.
2 – Sedersi sul divano, portare le ginocchia al petto. Appoggiarei palmi delle mani a terra, con un’altra persona chiamata a sostenere le spalle, e porta il mento al petto. Eseguire l’esercizio 3 o 4 volte al giorno per una trentina di secondi.
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