Emorragia post partum

Mar 24
Scritto da Annamaria avatar

L’emorragia post partum è una delle complicanze più diffuse dopo aver dato alla luce un bebè. Può verificarsi in una percentuale che va dal 5 al 15% delle gravidanze. Purtroppo è pure una delle cause principali di mortalità e morbilità materna dopo aver partorito.

Alessandra Bellasio, ostetrica e divulgatrice sanitaria di Unimamma a Vanity Fair spiega: “Scientificamente, si parla di emorragia post partum quando la perdita di sangue supera i 500 ml, ovvero il mezzo litro, entro le prime 24 ore dalla nascita. Questo riguarda il parto naturale, mentre nel caso del parto cesareo, l’emorragia viene valutata su una perdita che supera i 1000 ml, ovvero il litro di sangue, perché si considera logico perdere più sangue durante un intervento chirurgico. Non tutte le donne che ne soffrono vanno incontro a situazioni particolarmente urgenti o con pericolo di vita, però si tratta in ogni caso di una situazione importante. Quando il corpo della donna si prepara ad affrontare la gravidanza, c’è un aumento del volume di sangue circolante e anche un aumento di circa il 20% di globuli rossi. Quando si superano certi livelli di emorragia può diventare difficile riuscire a compensare e molto dipende anche dalla salute della donna. L’emorragia post partum è responsabile di circa il 25% di tutte le morti materne”.

“Esistono già tutta una serie di tecniche che vengono attuate immediatamente dopo la nascita del bambino per andare incontro alla prevenzione dell’emorragia post partum – fa sapere l’esperta – Simili casi vengono pertanto prevenuti, in particolare nelle donne che hanno fattori di rischio e una predisposizione all’emorragia, tra cui coloro che hanno avuto altre gravidanze. In tutti questi casi, si mette in atto una sorveglianza ancora più stretta, con monitoraggi ancora più intensivi, sebbene vi siamo anche casi in cui la donna non presenta fattori di rischio. A quel punto, nel momento in cui viene attestata una perdita di sangue importante, che rientra nella definizione di emorragia post partum, si valutano parametri fisici come il grado di compensazione a tale perdita, i segni vitali, la pressione arteriosa, lo stato di coscienza e via di seguito. A questo punto si valuterà il da farsi, che può prevedere vari interventi. Primo fra tutti, mantenere i parametri vitali della donna monitorati e nella norma, dopo di che verificare la causa dell’emorragia e intervenire per risolverla. In tutto ciò, ovviamente, può entrare in gioco anche la trasfusione di sangue, laddove necessario, e il ricovero in terapia intensiva qualora la situazione fosse davvero molto importante, sebbene non sia la prassi”.

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