Esami da fare prima del concepimento
Quali sono gli esami da fare prima del concepimento? Una coppia che desidera avere un bambino deve conoscerli, deve sapere quali sono gli esami da fare prima del concepimento, così da essere tranquilla e serena.
Gli esami da fare prima del concepimento riguardano sia ‘lui’ che ‘lei’.
Per la donna, sono consigliabili visite ginecologiche periodiche e il Pap-test, che serve ad accertare la presenza di infezioni virali o infiammazioni oppure a evidenziare anomalie cellulari, che, anche nel giro di qualche anno, potrebbero portare alla formazione di tumori al collo dell’utero. Ci sono poi gli esami per accertare il gruppo sanguigno e il fattore Rh; l’emocromo (comprende un gruppo di analisi per accertare se la futura mamma è anemica. Nel caso venga riscontrata l’anemia, lo stesso test è consigliato anche al suo compagno. Prima di intraprendere la gravidanza, è necessario che la donna inizi una cura appropriata: l’anemia potrebbe compromettere il trasporto dell’ossigeno al feto); il test di Simmel (si esegue se dall’esame dell’emocromo sono emerse delle anomalie dei globuli rossi o se si è riscontrata un’anemia. Questo test, infatti, permette di individuare il tipo di anemia e, di conseguenza, la cura più appropriata); il rubeo test (per accertare l’immunità dalla rosolia, una malattia che in genere si contrae da bambini. Se la donna non risulta immune, è opportuno che faccia la vaccinazione e aspetti da 3 a 6 mesi prima di intraprendere una gravidanza, dato che la rosolia, se contratta all’inizio della gravidanza, può compromettere seriamente la salute del feto); il toxotest (serve ad accertare l’immunità dalla toxoplasmosi, una malattia trasmessa da un parassita che può causare problemi al sistema nervoso centrale e alla vista del feto. Se la donna non risulta immune, una volta avvenuto il concepimento, dovrà prendere le opportune precauzioni evitando tutti gli elementi che potrebbero essere portatori del parassita: per esempio evitando il contatto con i gatti ed escludendo dalla dieta i vegetali crudi, che potrebbero non essere stati lavati adeguatamente, gli insaccati, la carne cruda o poco cotta); il test di Coombs (si esegue nelle donne con gruppo sanguigno Rh negativo per valutare l’eventuale presenza nel sangue di anticorpi che potrebbero attaccare i globuli rossi del feto eventualmente con Rh positivo).
Per l’uomo è bene effettuare esami per stabilire la compatibilità con il gruppo sanguigno e il fattore Rh della partner (emocromo, test di Simmel, test di Coombs).
La coppia dovrebbe fare il test HIV (per escludere la presenza del virus dell’Immunodeficienza Acquisita che può essere facilmente trasmesso al bambino); il test TPHA: serve ad accertare la presenza degli anticorpi della sifilide (Treponema Pallidum Passiva), una malattia a trasmissione sessuale che va curata prima di intraprendere una gravidanza per evitare di causare al nascituro problemi al sistema nervoso o alla cute.
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