Partorire: dove in Italia
Dove partorire in Italia? E’ una domanda cruciale per molte donne e anche per i papà che vogliono il meglio per la propria famiglia in divenire.
“Le autorità ministeriali hanno stabilito alcuni punti fermi che consentano di valutare la bontà di una struttura. In base all’Accordo Stato Regioni del 2010, i punti nascita devono eseguire almeno 1000 parti annui. I volumi di attività possono avere, infatti, un rilevante impatto sull’efficacia degli interventi e sull’esito delle cure, come dimostrato dalle evidenze scientifiche”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico di “Dove e come mi curo”.
“Altro elemento importante è la giusta proporzione di tagli cesarei, indice di adeguatezza delle cure. Il parto cesareo rispetto a quello naturale comporta maggiori rischi per la donna e per il bambino e dovrebbe essere effettuato solo in presenza di indicazioni specifiche. I valori massimi fissati dal Ministero della Salute, al riguardo, sono: 25%, per i punti nascita che effettuano più di 1000 parti all’anno, e 15% per quelli che ne eseguono meno di 1000”.
In base al PNE 2017 (Programma Nazionale Esiti gestito dall’Agenas per conto del Ministero della Salute), delle 461 strutture che eseguono parti, solo il 38% effettua almeno i 1000 parti annui richiesti: il 43% si trova al nord, il 22% al centro e il 34% al sud. Di quelli che raggiungono la quota minima stabilita, solamente il 58% rispetta anche il valore di riferimento per quanto concerne la percentuale di tagli cesarei (che dev’essere inferiore-uguale al 25%): il 63% si trova al nord, il 19% al centro e il 18% al sud.
Quanto alla quota annuale di cesarei, l’Italia è tra i Paesi europei che ne eseguono di più. Negli ultimi anni, però, la situazione è migliorata.
Il numero di punti nascita che eseguono meno di 500 parti all’anno e che, in base all’accordo Stato-Regioni del 2010, dovrebbero essere già chiusi sono ancora il 21% del totale: il 37% si trova al nord, il 20% al centro e il 43% al sud.
Dove partorire in Italia quindi? La classifica nazionale stilata per volume di parti dà le prime 15 strutture del Paese:
Ospedale Sant’Anna di Torino (n° parti: 7052)
Ospedale Maggiore Policlinico di Milano (n° parti: 5906)
Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma (n° parti: 4441)
Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (n° parti: 4235)
Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma (n° parti: 4219)
Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze (n° parti: 3565)
Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli di Roma (n° parti: 3519)
Policlinico Sant’Orsola – Malpighi di Bologna (n° parti: 3348)
Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia (n° parti: 3234)
Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano (n° parti: 3215)
Ospedale di Padova (n° parti: 3115)
Ospedale Filippo del Ponte di Varese (n° parti: 3008)
Ospedale Maggiore C.A. Pizzardi di Bologna (n° parti: 2993)
Policlinico di Modena (n° parti: 2887)
Fondazione Poliambulanza – Istituto Ospedaliero di Brescia (n° parti: 2837)
Raggiungono buone performance anche per quanto riguarda il numero di tagli cesarei (che devono mantenersi inferiori-uguali al 25%): l’Ospedale Sant’Anna di Torino (17,7% di tagli cesarei), l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (14,19 % di tagli cesarei), il Policlinico Gemelli di Roma (18,04 % di tagli cesarei), l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze (18,26 % di tagli cesarei), il Policlinico Sant’Orsola di Bologna (14,54 % di tagli cesarei), il Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia (18,17% di tagli cesarei), l’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano (9,1% di tagli cesarei), l’Ospedale Filippo del Ponte di Varese (6,01% di tagli cesarei), l’Ospedale Maggiore Pizzardi di Bologna (16,18% di tagli cesarei), il Policlinico di Modena (22,24% di tagli cesarei) e la Fondazione Poliambulanza di Brescia (19,81% di tagli cesarei).
(Le percentuali riportate si riferiscono ai dati del PNE aggiustati).
Tra le strutture citate, quelle che hanno ricevuto almeno un Bollino Rosa O.N.Da per il reparto di Ostetricia-Ginecologia e Neonatologia (ovvero i reparti che si occupano delle cure della donna in gravidanza e del neonato) sono: l’Ospedale Sant’Anna di Torino, il San Pietro Fatebenefratelli di Roma, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze, l’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli di Roma, il Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia di Brescia, l’Ospedale di Padova, l’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano e il Policlinico di Modena.
Tutto questo può aiutare a capire dove partorire in Italia.
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