Ragadi al seno
Durante l’allattamento possono comparire le ragadi al seno, sono abrasioni o taglietti molto dolorosi che si formano sul capezzolo. La causa delle ragadi al seno solitamente è perché il bebè si attacca in maniera scorretta.
Innanzitutto per evitare le ragadi al seno bisogna insegnare alle neomamme qual è la posizione corretta in cui va messo il bambino così che l’allattamento sia ok. Il bambino deve afferrare almeno una parte dell’areola oltre che il capezzolo e non solo quest’ultimo. Bisogna fare attenzione anche a staccare il piccolo, infilando il dito mignolo tra le labbra del neonato.
Importante curare l’igiene del capezzolo durante l’allattamento in modo da evitare infezioni e ragadi al seno: lavare almeno una volta al giorno entrambi i seni con della acqua tiepida , evitando saponi e detergenti, e tamponare bene, senza lasciare umidità sulla pelle.
Non indossare reggiseni o magliette troppo strette. Preferire gli indumenti morbidi, traspiranti di cotone bianco evitando pizzo o tessuti sintetici che possono irritare l’epidermide.
Se si può, meglio tenere il seno all’aria così che possa respirare. Meglio se subito dopo la poppata. Utilizzare coppette assorbilatte, ma cambiate di frequente.
Non è strano, ma il latte materno, ricco di sostanze benefiche, è una buona cura:ammorbidisce i capezzoli, li disinfetta e ne aiuta la guarigione. Va massaggiato delicatamente sulla zona con le ragadi più volte al giorno.
Altro rimedio super sono le coppette d’argento, paracapezzoli che sfruttano le proprietà antibatteriche e cicatrizzanti dell’argento per proteggere le mammelle. Prima di ogni utilizzo vanno lavate con acqua.
Anche la lanolina, una crema molto oleosa e grassa, aiuta. Va sparsa su areola e capezzolo: idrata e fa cicatrizzare prima i tagli.
Se la zona è molto problematica, fare lavaggi con la tintura madre di calendula dal potere lenitivo, disinfettante e cicatrizzante: diluire in mezzo bicchiere d’acqua una ventina di gocce. Asciugare bene il seno una volta concluso.
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