Gravidanza e toxoplasmosi

Lug 27
Scritto da Annamaria avatar

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Donne in gravidanza e toxoplasmosi: le nostre mamme ci hanno insegnato che da incinte non dobbiamo toccare i gatti e se li abbiamo, dobbiamo darli momentaneamente ‘in affido’, a causa del rischio di toxoplasmosi che può danneggiare il nascituro. E’ proprio così?

In gravidanza bisogna stare attenti a non prendere la toxoplasmosi, certo, ma è pure opportuno sfatare alcuni miti.
La toxoplasmosi è una malattia causata dal parassita Toxoplasma gondii, che spesso si trova nel corpo di un adulto, senza che lo si sappia o si abbiano i sintomi.
Anche nei casi in cui la presenza del parassita causi la malattia, in genere la toxoplasmosi si manifesta in maniera lieve; può esserci un rigonfiamento dei linfonodi e possono arrivare sintomi semi-influenzali che possono, in alcuni casi, persistere per diverse settimane. In generale, però causa problemi più gravi solo a persone con un sistema immunitario debole. Nel caso di donne in gravidanza, l’infezione da toxoplasmosi può essere trasmessa al nascituro e portare a una condizione chiamata toxoplasmosi congenita.
Il parassita Toxoplasma gondii può diffondersi in diversi modi: il più comune consiste nel mangiare carne non completamente cotta. I gatti possono trasmettere il parassita ad altri gatti attraverso l’accoppiamento e attraverso le feci, possono trasmetterlo sia ai gatti che alle persone. Il parassita può diffondersi anche per via ematica, cioè c’è un piccolo rischio di trasmettere la malattia attraverso una trasfusione di sangue.
E’ molto più facile, però, sappiatelo, che siano i gatti selvatici a contrarre il virus, o comunque tutti quelli che cacciano.
E’ bene sapere che pure se la maggior parte dei gatti avesse il parassita, sono infettivi solo per un paio di settimane in tutta la vita, poiché le oocisti, responsabili della diffusione del parassita, vengono espulse con le feci solo una o due volte in totale. Un gatto infetto può espellere milioni di oocisti durante il periodo infettivo e il parassita può sopravvivere nell’ambiente e continuare a diffondersi per molti mesi. Non ci sono attualmente dei vaccini per evitare che i gatti contraggano o diffondano il parassita.
Si crede che molte donne abbiano avuto il parassita della toxoplasmosi anche in gravidanza, senza presentare alcun sintomo, né effetti negativi per sé o per il nascituro. In rari casi, però, la toxoplasmosi congenita può danneggiare il feto non ancora nato.
La toxoplasmosi tende a manifestarsi entro i primi sei mesi di vita del piccolo. La malattia può causare molti problemi, tra cui parto prematuro, basso peso alla nascita, disabilità mentale e fisica e una serie di altre condizioni potenzialmente gravi.
Per tutti questi motivi, anche se la toxoplasmosi congenita è molto rara, bisogna stare attente. Ma non serve ‘cacciare’ il gatto di casa, semplicemente una donna in gravidanza deve evitare di entrare in contatto con le feci dell’animale, per esempio evitando di pulire la lettiera, oppure usando i guanti.

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