Mal di testa: c’è chi rinuncia a gravidanza
Il mal di testa è molto diffuso tra le donne. Quando diventa cronico c’è persino chi rinuncia a una gravidanza per la paura di non poterlo trattare. Subentra il terrore che, da incinta, non si possano assumere farmaci.
Il mal di testa viene scatenato soprattutto dalle fluttuazioni ormonali legate alle mestruazioni, di solito colpisce prima e dopo il primo giorno del ciclo. L’emicrania però è un disturbo che crea fastidio, per alcune è invalidante: c’è chi rinuncia a una gravidanza, negandosi la gioia di diventare madre.
“Fino al 20 per cento circa delle donne con emicrania tende ad evitare la gravidanza per il timore di non poter trattare gli attacchi, per la paura di un peggioramento del dolore o per il timore che i farmaci per l’attacco o la prevenzione possano influire sullo sviluppo del feto – spiega all’Ansa Antonio Russo, Professore Associato di Neurologia presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e responsabile del Centro Regionale di Riferimento delle Cefalee e delle Algie Facciali – Inoltre, fino a circa il 25% delle donne riferisce un peggioramento dell’emicrania già durante la gestazione. Purtroppo al momento non abbiamo dati che ci permettono di usare con assoluta serenità i farmaci preventivi per l’emicrania, sia di vecchia che di nuova generazione. In tali casi un approccio preventivo non farmacologico (evitare fattori scatenanti o aggravanti, assicurare un’alimentazione adeguata e un numero di ore di sonno sufficiente, fare esercizio fisico e di rilassamento) dovrebbe essere sempre considerato di prima scelta”.
“La gestione non ottimale dell’emicrania in corso di gravidanza ed allattamento può avere conseguenze rilevanti per sia per la madre che per il feto – aggiunge l’esperto – Pertanto fornire un trattamento antiemicrania adeguato nelle donne in gravidanza è imperativo, anche se la scelta della strategia adeguata non è sempre semplice e può frequentemente rappresentare una sfida”.
“Fortunatamente per tali pazienti è possibile adottare strategie preventive non farmacologiche come i device – spiega Russo – Questi permettono, attraverso la stimolazione dei rami periferici del nervo trigeminale, la modulazione dei meccanismi centrali che generano l’emicrania con risultati dimostrati in studi in cui la neurostimolazione trigeminale esterna, confrontata con stimolazioni placebo, ha mostrato profili di efficacia, tollerabilità e sicurezza molto significativi. E’ interessante sapere che la modalità di trattamento dell’emicrania mediante neurostimolazione esterna può essere utilizzata non solo come terapia di prevenzione ma anche per trattare gli attacchi di emicrania. Questo dato è molto importante e rappresenta un supporto significativo per le pazienti in corso di gravidanza o allattamento” .
C’è chi rinuncia a una gravidanza per il mal di testa: una scelta azzardata. E’ sempre meglio consultarsi con un esperto, e capire, prima di essere così nette.
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