Non sentirsi sexy in gravidanza
Molte donne non accettano il cambiamento. Il non sentirsi sexy in gravidanza è una cosa molto comune. Persino Meghan Markle, la moglie del principe Harry, nella prima puntata del podcast Archetypes, raccontando particolari della sua vita privata, ha svelato: “Non mi sentivo sicura del mio corpo”. La duchessa del Sussex ha ammesso che non le piaceva il suo fisico in trasformazione, o meglio, si sentiva diversa.
Non sentirsi sexy in gravidanza capita, è una sensazione comune di tante. A tal proposito la psicoterapeuta e sessuologa Adele Fabrizi, didatta e supervisore dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma e membro del Comitato Direttivo della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica a Vanity Fair spiega: “La gravidanza può essere considerata come un momento di crisi, di “passaggio”: una specie di ponte tra il passato e il futuro.Si tratta di una fase di transizione in cui l’equilibrio che la donna aveva precedentemente acquisito diventa inadeguato e deve lasciare il posto a nuove esperienze e nuovi elementi che rimettono in gioco la sua identità femminile. Anche le trasformazioni del corpo che avvengono naturalmente durante la gravidanza sono fattori importanti con cui la donna deve confrontarsi. Inoltre, rispetto alle crisi evolutive di altre fasi della vita, come ad esempio l’adolescenza e la menopausa, la gravidanza avviene in un periodo di tempo più breve e questo amplifica l’intensità di ciò che si vive. Ogni donna deve fare i conti anche con sentimenti antichi, le precoci relazioni, i primitivi conflitti con la propria madre, che in questo momento è necessario elaborare e risolvere. Proprio in tutti questi aspetti risiede la potenzialità evolutiva e di maturazione della gravidanza, ma anche il rischio che la donna si senta smarrita e non riconosca più la sua identità”.
Il non sentirsi sexy in gravidanza influisce anche sul rapporto di coppia: “L’attesa del primo figlio attiva delle trasformazioni anche all’interno della coppia: si smette di essere una semplice “coppia coniugale” per acquisire il ruolo di “genitori”. E i nove mesi di gestazione rappresentano il tempo necessario perché i due partner possano imparare a contenere la presenza di un terzo elemento che è il bambino, che prima era solo fantasticato ma poi diventa reale”.
“C’è da dire che dal punto di vista dei rapporti intimi, la sessualità coniugale può rappresentare un elemento importante che aiuta a confermare la continuità e la solidità del legame affettivo. Tuttavia, può rappresentare anche un momento di crisi nella coppia stessa perché possono affiorare ansie specifiche associate proprio alla sessualità. La donna può sentirsi meno sexy e meno desiderabile perché proprio l’interiorizzazione dell’immagine mentale del suo corpo è modificata. D’altra parte, l’uomo può essere anche meno desideroso nei confronti della propria compagna perché la vede distratta e particolarmente assorbita da questo evento della gravidanza e lei può interpretare questo calo del desiderio del partner come dovuto al fatto di essere diventata meno attraente proprio a causa delle trasformazioni corporee”, chiarisce ancora l’esperta.
Il consiglio della dottoressa è semplice: “La cosa migliore sarebbe superare insieme queste difficoltà attraverso una comunicazione più profonda dei propri sentimenti, delle incertezze e delle paure che normalmente suscita una gravidanza, perché la modificazione dell’immagine corporea è un elemento con cui tutte le donne o quasi si trovano a dover convivere; è una trasformazione che comporta naturalmente delle modificazioni psicologiche e dell’idea che la donna ha di se stessa e del proprio sex appeal. Insicurezze e fragilità dovrebbero essere riconosciute come normali e vissute pertanto con un minor senso di inadeguatezza”.
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