Le perdite da impianto
Le perdite da impianto sono perdite di sangue che si verificano in corrispondenza del ciclo mestruale o qualche giorno prima. Sono causate dal processo di impianto dell’ovulo nell’utero. L’ovulo fecondato dopo circa 5 giorni dalle tube si sposta, appunto, nell’utero e qui si ferma, restandovi per tutto il periodo della gravidanza. Ad accoglierlo è l’endometrio, un rivestimento che ha molti vasi e capillari, i quali, in seguito all’annidamento dell’ovulo fecondato, possono rompersi e causare un sanguinamento di live entità.
Le perdite da impianto si verificano di solito circa otto/nove giorni dopo l’ovulazione; per riconoscerle bisogna tenere d’occhio la loro durata e la loro consistenza. Se sono di colore molto chiaro , che con l’avanzare dei giorni schiarisce sempre più, allora si tratta proprio di perdite da impianto. Infatti le classiche mestruazioni sono l’opposto: iniziano in maniera molto leggera per poi arrivare a flussi molto più abbondanti. Le perdite da impianto durano circa cinque/sei giorni.
I sintomi per non fare confusione e riuscire a riconoscerle quasi immediatamente sono: nausea, eccessiva stanchezza, dolori alla schiena, seno gonfio, capezzoli molto più scuri, incessante voglia di mangiare.
Come già sottolineato prima, nel momento in cui l’ovulo è fecondato, si stabilisce nell’utero: inizia così la gravidanza. E’ in questo momento che possono manifestarsi le perdite da impianto, causando anche forti contrazioni e rigonfiamenti, tutti sintomi che possono essere confusi con quelli del ciclo premestruale nel 30/35 per cento delle donne. Se si è convinte di essere incinta e queste perdite non terminano, fare un test di gravidanza e subito dopo rivolgersi ad un ginecologo. Adottare uno stile di vita sano e senza sforzi fino al chiarimento della propria condizione, così da proteggersi da una eventuale minaccia di aborto.
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