Tampone rettale in gravidanza
Quando è necessario fare un tampone rettale in gravidanza? Serve per analizzare batteri nel retto e di solito è richiesto prima del parto. Serve a scoprire eventuali infezioni, così da stare tranquilli.
Il tampone rettale in gravidanza di solito viene fatto all’inizio dell’ultimo mese di gestazione, il nono, quando si è ormai arrivate a un passo dal parto, tra la trentaseiesima e la trentasettesima settimana.
Il tampone rettale serve a individuare se sia o meno presente principalmente lo Streptococco B, questo batterio potrebbe causare infezioni assai pericolose per il bebè al momento della sua venuta al mondo. Lo Streptococco B, infatti, può celarsi nell’intestino della madre senza dare problemi, ma se viene a contatto col neonato provoca la maggior parte delle sepsi, fino all’80%. Queste possono portare al collasso degli organi o pesino al decesso del bambino.
Il tampone rettale in gravidanza viene eseguito con un cotton fioc adatto inserito nell’ano per pochi centimetri e ruotato per alcuni secondi: è invasivo, ma non moltissimo, perciò non abbiate alcun timore e non siate spaventate. Non serve alcuna preparazione, anche solo psicologica, per fare questo esame.
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