Vaccino antinfluenzale in gravidanza
Tra poco saranno in tanti a stare male, anche se gli allarmismi davvero non mi piacciono, ma il vaccino antinfluenzale per anziani e piccini va fatto. E in gravidanza? Quali sono i rischi?
In molti paesi tra i quali l’Italia è consigliato fare il vaccino antinfluenzale in gravidanza nel secondo o terzo trimestre. La sicurezza del vaccino è documentata: non è stato osservato un aumento del rischio di malformazioni, né di altri eventi negativi per lo sviluppo fetale (come ad esempio aborto spontaneo o parto prematuro). Sull’efficacia della vaccinazione, almeno secondo gli studi disponibili, si crede che questa possa ridurre del 50 per cento il rischio per la madre di ammalarsi di influenza. Non è mai stato documentato un aumento del rischio di malformazioni, perciò è abbastanza certo che il vaccino non comporti rischi anche quando effettuato nel primo trimestre. Per non sbagliare, però, e rimanere piuttosto cauti, si preferisce non raccomandarlo in questo periodo della gestazione.
Fare il vaccino antinfluenzale, in gravidanza e non, non significa affatto avere la certezza di non ammalarsi. Nonostante questo, considerando i rischi per la mamma, è raccomandabile ed è consigliabile seguire le raccomandazioni del Ministero della Salute così da stare più sicure.
Altro vaccino che negli ultimi anni è raccomandato nelle donne in gravidanza, in particolare nel terzo trimestre, è quello contro la pertosse (trivalente difterite-tetano-pertosse), utile per proteggere il neonato nei primi mesi di vita-
Non si può non ricordare per prima di rimanere incinta bisognerebbe vaccinarsi contro rosolia e varicella, che possono comportare seri rischi se contratte durante la dolce attesa. Queste vaccinazioni non possono però essere fatte ‘durante’, occorre lasciar trascorrere almeno un mese tra il vaccino e il concepimento, quindi pensateci prima.
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