Pediatra fino a 6 anni: un’assurdità
Non so cosa ne pensiate voi, ma la proposta di negare il pediatra ai bimbi dai 7 anni in su contenuta nella bozza di Riordino delle Cure Primarie del ministro della Salute, Renato Balduzzi, e della conferenza Stato-Regioni in vista del prossimo Patto per la Salute mi sembra assai discutibile (a dir poco).
Le polemiche che subito si sono scatenate mi trovano perfettamente d’accordo.
I pediatri si sono rivoltati. “Una proposta sbagliata, fuorviante e pericolosa – ha detto Alberto Ugazio, presidente della Sip (Società italiana di pediatria) – I medici di medicina generale, che garantiscono all’adulto un livello molto elevato di assistenza, sono meno esperti dei pediatri in materia di bambini per il semplice motivo che ormai da 50 anni non se ne occupano più”. Ed è vero!
“Da medico, credo che la migliore assistenza a bambini e adolescenti debba essere offerta dagli specialisti”, ha spiegato perplesso il senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale.
La proposta è dovuta, a sentire il governo, all’eccessiva carenza di professionisti. Pare che molti pediatri, tra l’altro, scelgano di operare negli ospedali e non in ambulatorio. Poi, credo sia il vero motivo, c’è il rimborso pubblico: per ciascun assistito è più alto nel caso dei pediatri rispetto ai medici di medicina generale. E, come ormai è noto (ne facciamo le spese ogni giorno), in tempi di crisi la cosa più semplice da fare è tagliare…
Secondo gli esperti, riuniti a Roma per la presentazione del Libro Bianco sulla salute dei bambini, il pediatra fino ai soli 6 anni di età, porterebbe a un numero maggiore di ospedalizzazioni dei piccoli. “Spero che sia solo un’ipotesi di lavoro – ha precisato Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica di Roma e curatore del libro – quello che emerge dal rapporto è che già oggi c’è un’eccessiva ospedalizzazione dei bambini, che al sud è doppia rispetto al resto d’Europa, e questo è dovuto allo scarso filtro fatto dai pediatri che non sono ben distribuiti sul territorio. La soluzione è fare in modo che ci siano più pediatri, che già oggi scarseggiano, non certo diminuirne il lavoro“. Hanno rincarato la dose Costantino Romagnoli e Riccardo Riccardi del dipartimento di Pediatria dell’ateneo: “Ovunque nel mondo il pediatra segue anche l’adolescente. La soluzione proposta è paradossale, e risponde forse a esigenze economiche ma non a quelle della società. Il rapporto di fiducia che si crea con il pediatra è molto importante, e delegare l’assistenza può essere un rischio“.
Già, un rischio assurdo. Ma l’importante è eliminare costi, non prendendosi a cuore il benessere dei nostri figli. Voi che ne pensate?
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