Scuola: ‘studere’ vuol dire ‘amare’
La scuola è importante. La didattica a distanza fa sì che i ragazzi perdano molto durante le lezioni: fiducia, speranza, socialità. “Studere”, verbo latino da cui la parola deriva, vuol dire “amare”. In molti si sono dimenticati di questo
“Esiste una profonda connessione tra conoscenza e amore che mi induce a riconsiderare il significato del verbo “studiare”, da sempre inteso esclusivamente come semplice apprendimento di una disciplina e amaramente associato, sopratutto durante il periodo scolastico, a un’inopportuna e noiosa costrizione – scrive Luca Francioso artista poliedrico – È sufficiente attingere alle definizioni del sostantivo “studium”, alla cui voce il dizionario latino recita: applicazione, passione, amore, ardore, e del verbo “studeo”, descritto con le parole “desiderare” e “prendersi cura”, per scovare gli indizi di tale fascinosa correlazione e realizzare la reale portata di “studiare”. Poiché, più che una sistematica assimilazione di nozioni, “studiare” vuol dire “amare”! A pensarci bene non può che essere così. Accade infatti di desiderare ardentemente di conoscere a fondo qualcosa o qualcuno quando se ne è innamorati, fervore che nell’accezione dei testi biblici, dove il verbo “conoscere” significa “amoreggiare”, trova addirittura un risvolto più specificamente carnale”.
“Questa dimensione passionale di “studiare”, esercizio che il più delle volte mi è parso erroneamente legato al temine “soffrire” [dal latino popolare “sub” (sotto) e “fèrre” (portare): “portare su di sé”] per la mole delle informazioni che ero costretto ad apprendere, ben si affianca al significato di “scuola” [dal greco “scholè”, equivalente latino di “otium” (agio, riposo)], la cui etimologia rivela un altrettanto sorprendente accezione, ovverosia: “tempo beato, lontano da ogni fatica e preoccupazione””, chiarisce ancora.
“Studere”, vuol dire “amare”. La scuola è amore e passione. La DAD la svilisce, ma in questo momento non si può fare altrimenti, evidentemente. “La scuola non è solo aula, programmi, didattica: è anche quello, ma è soprattutto formazione, ginnastica mentale, leggere per documentarsi su un sentimento o una capacità umana e rivederla nei grandi personaggi e nei grandi movimenti storici e nelle cose che ci hanno colpito e discuterne con gli altri. Tutto questo discuterne rafforza la nostra anima. Di fronte a una realtà che sembra sempre più grigia e materialista, sempre più votata al successo e al denaro, avere questa corazza di cultura fa un gran bene perché ripara dalle sconfitte”, dice Roberto Vecchioni, cantautore eccezionale e professore, prima al liceo e ora all’università.
Sulla didattica a distanza aggiunge: “L’abbandono delle aule mi fa stare malissimo. Spero si possa trovare presto una soluzione per far tornare i ragazzi in classe. La scuola è stare insieme, conoscersi, amarsi, deprecarsi, non capirsi… Ma capirsi dopo, vedere insieme cos’è la vita. Però so benissimo che i ragazzi ce la faranno lo stesso”. “Studere” vuol dire “amare”. Ripetiamolo ai nostri figli, ogni giorno.
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