Le pentole di coccio: un ritorno al passato
Ricordo ancora la pignata ricolma di zuppa di legumi che mia nonna preparava e metteva a cuocere lentamente vicino al fuoco e quel sapore così diverso che regalavano proprio le pentole in coccio di allora!
Forse è stato proprio questo ricordo forte della mia infanzia che mi ha fatto acquistare, durante la visita all’ultima fiera delle mie parti, un bel tegame in coccio.
La prima raccomandazione di chi mi ha venduto la pentola è stata sul cosa fare una volta portato a casa il tegame: metterlo in un recipiente, riempirlo completamente di acqua fredda e lasciarlo in questa posizione per almeno dodici ore. Tutta questa operazione serve per non incorrere nella rottura della tegame o pentola di coccio una volta che questa entra in contatto con il calore della fiamma del fornello o stufa. Una volta pronta per l’uso altra cosa importante è usare sempre tra il fornello ed il fondo della pentola una retina spargi fiamma.
Poi sbizzarritevi a cucinare le vostre ricette più classiche ed a testare il gusto della pietanza che ne viene fuori. Io ho provato e vi assicuro che tutto sembra più buono anche se i tempi di cottura aumentano un pò ma … d’altro canto avrete una pietanza calda calda per un bel po’ di tempo visto che il coccio rilascia molto lentamente il calore immagazzinato durante la fase di cottura.
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