Maritozzi con la panna

A Roma sono un’istituzione. Cosa? I maritozzi con la panna, perfetti per una merenda spaziale per i piccoli, che affrontano il cambio stagione un po’ stremati e hanno bisogno di energie fresche. Come prepararli a casa?

Per il lievitino occorre avere:
50 grammi di farina 00
50 ml di acqua
5 grammi di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
Per l’impasto dei maritozzi con la panna:
200 grammi di farina di Monitoba
20 ml di latte
50 grammi di zucchero
40 ml di olio di seni
1 tuorlo
Scorza d’arancia
Per farcire:
200 ml di panna montata
Se vi piacciono lucidi, come quelli al bar, per spennellarli vi serve 1 tuorlo e un cucchiaio di latte
Cominciate dal lievitino. Fate sciogliere il lievito di birra nell’acqua insieme allo zucchero e alla farina. Lasciate lievitare per circa 1 ora. In una terrina, aggiungete all’uovo, lo zucchero, il latte, l’olio e la farina. Successivamente aggiungete al composto, il lievitino e la scorza di arancia. Lavorate l’impasto fin quando non sarà morbido ed elastico. Lasciate lievitare per 4 ore, poi formate dei panini allungati, metteteli in una teglia ricoperta di carta forno e fate ancora lievitare per 50 minuti.
Quando i maritozzi saranno lievitati, spennellateli con tuorlo e latte ed infornate a 180° per circa 20 minuti. Quando saranno freddi, tagliateli al centro e farciteli con tanta panna montata. Se volete potete spolverarli con dello zucchero a velo. I maritozzi con la panna sono sublimi.
Benvenuta primavera!

Benvenuta primavera: finalmente è arrivata. Per spiegarne il vero significato basterebbe prendere la poesia di Gianni Rodari, un vero illuminato, e insegnarla ai bimbi. Se la maestra a scuola non l’ha ancora fatto, giocate con loro e fatela imparare a memoria. Si intitola: 21 marzo.

E’ una filastrocca che parla di rinnovamento e rinascita. E’ un concetto insito nella primavera, benvenuta perché dona speranza. Tutto pò sempre cambiare e si spera in meglio. Parla anche della ciclicità della natura, a contrasto con quella degli uomini, che devono ritrovare la loro primavera, gridandole di essere la benvenuta, in loro stessi, dimenticando le guerre, i contrasti, il male. E di questi tempi, sappiamo bene quanto ciò sia fondamentale.
Rodari ci insegna anche che sevre l’impegno di tutti per un mondo migliore, affinché sia 21 marzo sempre.
Ecco i suoi versi qui di seguito:
La prima rondine
venne iersera
a dirmi: “È prossima
la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle”.
Accarezzandola
così le ho detto:
“Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!”
Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.
La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera.
Giornate Fai di Primavera 2025

Oggi, 22 marzo, e domani, 23 marzo partono le Giornate Fai di Primavera 2025. Sono il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola. Un’occasione speciale per fare una gita in famiglia e poter visitare parchi e giardini storici, riserve naturali e oasi, monumenti storici.

Queste Giornate Fai di Primavera 2025 sono speciali: si celebrano i 50 anni del Fondo per l’Ambiente Italiano. Nei vari siti le visite saranno a contributo libero, e sono rese possibili da migliaia di volontari FAI e di giovani che svolgono iil ruolo di ‘ciceroni’. La mappa dei luoghi è infinita: include ville e magnifici storici da mille e una notte. Qualche esempio? A Roma si potrà visitare il palazzo costruito per Alessandro Farnese, oggi sede dell’Ambasciata di Francia. E ancora apertura eccezionale anche a Palazzo del Collegio Romano, che dal 1975 ospita il Ministero della Cultura.
Per le Giornate Fai di Primavera 2025 a Milano si potrà accedere alla Torre Libeskind, il grattacielo progettato da Daniel Libeskind a CityLife, e anche a Palazzo Clerici, dimora affrescata dal Tiepolo. A Napoli, si potrà vedere Villa Rosebery, una delle tre residenze ufficiali del Presidente della Repubblica italiana, sulla collina di Posillipo. E così via. Non sprecate un’occasione così importante: andate con i vostri figli a vedere le meraviglie del bel Paese
Bambini: mal di primavera

Ci risiamo, oggi è arrivata la stagione più attesa dell’anno. E per i bambini, almeno alcuni di loro, si ripresenta il mal di primavera. Cos’è?

Il mal di primavera colpisce non solo i bambini. Anche noi adulti ne siamo soggetti. le giornate si allungano e la luce solare è più forte e duratura. Il corpo deve adattarsi dilatando i vasi sanguigni e modulando la pressione. Questo perché in inverno il freddo rallenta il metabolismo. L’incremento della produzione di melatonina, che è l’ormone del sonno, accentua, quindi la necessità di dormire.
I sintomi del mal di primavera che possiamo riscontrare nei nostri bambini sono stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, mal di testa, sensibilità ai cambiamenti del tempo. Può esserci anche una velata malinconia nei loro occhi. I piccoli mangiano di meno e vogliono più dolci.
I rimedi sono semplici: far trascorrere ai bimbi più tempo fuori, così da avere una bella iniezione di luce solare, che stimola la seratonina. I nostri figli devono consumare frutta e verdura fresca, bere tanta acqua e mangiare in modo adeguato cibi ricchi di vitamine come:
- Uova e carni bianche (vitamina B12);
- Cereali, fagioli e verdure a foglia verde (vitamine B1 e B2);
- Banane e carne di maiale, (vitamina B6);
- Piselli, arance e funghi (vitamina B9);
- Patate (vitamina B1, C e D);
- Spinaci (per l’apporto di ferro, potassio e magnesio).
Alimenti contro la stipsi

Ne soffrono più le donne, si manifesta maggiormente in gravidanza e in menopausa. Si può però aiutarsi con l’alimentazione. Ecco quali alimenti mangiare contro la stipsi. Ne parla il professor Silvio Danese a Vanity Fair.

Il direttore della divisione di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano è anche professore ordinario di Gastroenterologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. Il suo ultimo suo libro L’intestino e le sue diete, edito da Sonzogno, è stato scritto con la dottoressa Ambra Ciliberto, dietista sempre presso la divisione di Gastroenterologia dell’Ospedale San Raffaele. Nel volume elenca gli alimenti contro la stipsi.
I motivi per cui la stitichezza si manifesta sono:
- Intestino pigro, ossia un colon che si contrae in maniera molto lenta. In questo caso, le parti di cibo che non vengono digerite si fermano per ore nell’ultimo tratto dell’intestino (il crasso), e lì diventano eccessivamente dure e difficili da evacuare.
- Mancanza di sinergia tra gli sfinteri e i muscoli della pelvi, che si trovano nella parte finale dell’apparato digerente e hanno il compito di farci andare in bagno.
- Presenza di entrambe le condizioni, oppure che si sia di fronte a un caso di sindrome del colon irritabile, un disturbo che si manifesta di solito con un dolore addominale, associato a stipsi o al suo contrario, ovvero la diarrea, e che migliora dopo l’evacuazione.
Danese sugli alimenti contro la stipsi dice: “Ecco, le principali raccomandazione dell’American Gastroenterology Association raccomandano i rimedi naturali, in particolari volti alla modifica delle abitudini alimentari e della dieta, come prima linea nella gestione della stipsi. Incrementare il contenuto di fibre solubili nella dieta è fondamentale, e deve essere sempre tenuto in considerazione”.
“Tra gli alimenti consigliati sui quali basare una dieta ad alto contenuto di fibre annoveriamo: cereali integrali, come avena, farro, orzo. E ancora legumi, frutta fresca, come pere, kiwi, prugne, fichi, mele (con la buccia) e arance, frutta secca, verdure a foglia verde, ortaggi. Questi accorgimenti alimentari devono essere sempre accompagnati da un adeguato intake di liquidi per mantenere una ricca idratazione, fondamentale per favorire le evacuazioni. Infine, i supplementi di fibre possono aiutare dopo la modifica della dieta e tra di essi, lo Psyllium si è dimostrato il più efficiente ed è, di conseguenza, quello maggiormente utilizzato”, aggiunge.
Il professore poi sottolinea anche: “Numerose ricerche hanno dimostrato come l’esercizio fisico possa effettivamente avere un impatto positivo sulla motilità intestinale”.
10 fake news sulle calorie

Quali sono le 10 fake news più diffuse sulle calorie. Le rivela a Vanity Fair Oaolo Bianchini. Consulente nutrizionale e nutraceutico di Salò e autore del Metodo Bianchini, basato sulla nutrizione consapevole, sottolinea come sia sbagliato affidarsi al semplice calcolo per stare tranquilli o dimagrire.

Bianchini smonta le 10 fake news sulle calorie, basandosi sui meccanismi della biochimica. “Leggere sull’etichetta di un cibo quante calorie contiene non ha alcun valore, poiché la caloria è stata introdotta nella scienza alimentare solo per praticità di calcolo, volendo equiparare l’energia chimica degli alimenti all’energia termica per poterla facilmente calcolare”, spiega.
“Non bisogna più considerare le calorie in rapporto al cibo, perché questo significa paragonare l’essere umano ad un ‘forno’ che brucia gli alimenti. Le calorie esprimono una misurazione che considera le leggi della termodinamica e non hanno alcuna relazione all’interno degli organismi cellulari che seguono le leggi della biologia e chimica, per cui non devono essere in alcun modo applicate al metabolismo”, aggiunge.
Ecco le 10 fake news sulle calorie secondo Bianchini.
1.Le calorie sono l’unico parametro che conta – FALSO. “Pensare che il valore energetico di un alimento sia l’unico elemento rilevante è sbagliato. L’abitudine a selezionare cibi in base al loro contenuto calorico ci allontana dalla realtà biologica con la quale dovremmo stabilire la scelta di ciò che mangiamo. Il nostro corpo non è un “forno” e il cibo non viene semplicemente bruciato per produrre calore”.
2.Ridurre le calorie fa sempre dimagrire- FALSO. “Non basta tagliare le calorie per perdere peso. Il metabolismo e le risposte ormonali giocano un ruolo fondamentale nella gestione del peso corporeo. Le diete che si basano sul calcolo calorico sono fondate su una vecchia concezione della scienza alimentare, anziché su una logica biochimica. Perché ancora oggi si insegna alle persone a mangiare in funzione del potere calorico del cibo e non in funzione del potere biochimico del cibo stesso?”.
3.Tutti gli alimenti con lo stesso apporto calorico sono uguali – FALSO. “100 calorie di pasta non hanno lo stesso effetto di 100 calorie di prosciutto. Gli alimenti differiscono per composizione e interazione con il nostro organismo perché sono molecole completamente diverse, indipendentemente dalle calorie che hanno. Le reazioni biochimiche fanno parte di un complesso sistema che è il metabolismo e servono (oltre a mantenere costante la temperatura corporea) ad alimentare il sistema nervoso, a gestire tutti i processi vitali delle cellule, a fornire energia per la contrazione muscolare. Tutte queste funzioni vitali derivano dall’energia chimica contenuta in ogni molecola di cibo che noi ingeriamo e rappresenta il nostro unico, vero, vitale carburante. Per cui, l’uomo utilizza solo questa forma di energia per vivere, non l’energia termica che i cibi rilasciano bruciando”.
4.Le etichette caloriche ci dicono tutto – FALSO. “Leggere le calorie sull’etichetta non fornisce informazioni sugli effetti biologici e metabolici degli alimenti. Per stabilire quante calorie ha un alimento serve capire qual è il processo: lo si brucia in un apposito strumento chiamato calorimetro e il calore propagato dalla combustione rappresenta il suo valore calorico. Tale risultato non dice nulla sull’effetto biologico di un alimento all’interno del nostro organismo perché gli organismi pluricellulari non adottano reazioni di combustione che sono chiaramente e logicamente incompatibili con la vita stessa”.
5.Il corpo umano funziona secondo le leggi della termodinamica-FALSO. “Le calorie misurano energia termica, ma il corpo umano segue le leggi della biochimica e della fisiologia, non quelle di un calorimetro per cui non devono essere in alcun modo applicate al metabolismo”.
6.Gli alimenti vengono bruciati nel nostro corpo- FALSO. “Il cibo non viene bruciato, ma scomposto e trasformato attraverso reazioni chimiche per ottenere energia chimica utilizzabile dalle cellule. Le cellule utilizzano l’energia dei legami chimici dei nutrienti e questa energia è sfruttata in modo perfetto da proteine (ATPasi). Nessuna combustione avviene a livello cellulare”.
7.Più calorie = più energia per il corpo-FALSO. “Non tutte le calorie diventano energia utilizzabile. L’assimilazione e l’uso dei nutrienti dipendono da complessi meccanismi biologici”.
8.Le diete ipocaloriche sono sempre efficaci – FALSO. “Le diete basate solo sul calcolo calorico trascurano l’importanza degli effetti ormonali e biochimici degli alimenti, spesso portando a fallimenti. Nella scienza alimentare, leggere sull’etichetta quante calorie contiene quell’alimento, non ha alcun valore poiché la caloria è stata introdotta solo per praticità di calcolo volendo equiparare l’energia chimica degli alimenti all’energia termica per poterla facilmente calcolare”.
9.La nutrizione è una scienza esatta basata sulle calorie – FALSO. “La nutrizione è una scienza complessa che coinvolge biochimica, fisiologia e ormoni. Ridurla a un semplice conteggio calorico è un errore. Un’alimentazione che sfrutta i principi biochimici dei cibi determina risposte ormonali ideali per creare condizioni ottimali per migliore il benessere, dimagrire e mantenere il peso forma”.
10.Gli alimenti non sono come i farmaci – FALSO. “Secondo le conoscenze biochimiche, è corretto considerare gli effetti biologici dei nutrienti con la stessa visione con la quale vengono studiati quelli dei farmaci. Gli alimenti influenzano il nostro organismo tanto quanto i farmaci. Dovremmo considerarli per i loro effetti biochimici e non per le calorie”.
5 abitudini per essere produttivi

Il buongiorno si vede dal mattino, si dice. Ed è proprio da quando ci si alza che bisogna mettere in pratica 5 abitudini per essere più produttivi e stare, soprattutto bene. Lo so, spesso noi donne, mamme e non, andiamo di fretta e dedichiamo poco tempo al nostro benessere. Anche gli uomini, genitori o non genitori, seguono lo stesso percorso. Non va bene, però.

Le 5 buone abitudini le consiglia Rea Frey, autrice di libri di narrativa e fondatrice del movimento “Unreachable”. Al New York Post rivela, stando alle sue ricerche, quali siano le 5 buone abitudini per essere produttivi tutto il giorno.
La prima tra le 5 abitudini per essere produttivi si focalizza sulla colazione. Deve essere ricca di proteine, fibre e grassi sani. Uova o yogurt greco, frutta o cereali integrali, noci o avocado stabilizzano lo zucchero nel sangue, evitando picchi e conseguenti cali di energia.. Pochi dolci e caffè, invece.
La seconda è l’esercizio fisico, per risvegliare il corpo. Non serve sia intenso. Tutto accompagnato dall’acqua: bere al mattino riattiva il metabolismo. Poi arriva la terza: panificare. Chi è ansioso come me lo sa che essere confusionari non aiuta. E’ meglio fare una lista dei propri impegni quotidiani così da focalizzarli e non sentirsi sopraffatti.
La quarta è non controllare il telefono dopo essersi alzati, assorbe troppe energie mentali. Meglio fare qualche minuto di meditazione o leggere un po’ di pagine di un libro. L’ultima abitudine è quella che preferisco: mettersi al sole per almeno 30 minuti al giorno, per canalizzare l’energia e aumentare l’assunzione di vitamina D.
Zeppole di San Giuseppe al cacao

Le mangiamo solitamente normali, ma per il prossimo 19 marzo, Festa del Papà, per cambiare possiamo preparare le zeppole di San Giuseppe al cacao. Queste sono un po’ più dietetiche, diciamo così, perché cotte al forno. Ma ugualmente golose e squisite.

Per fare le zeppole di San Giuseppe al cacao occorre avere:
140 grammi di farina 00
30 grammi di zucchero
3 uova
25 grammi di cacao in polvere, 100 grammi di burro, 250ml di acqua
Un pizzico di sale
Per la crema:
250 grammi di mascarpone, 250ml di panna
50 grammi di zucchero a velo
Non dimenticate le amarene sciroppate per guarnirle sopra…
Prima di tutto dedichiamoci alla pasta choux. In un pentolino mettere il burro a tocchetti, il pizzico di sale, l’acqua e lo zucchero, a fiamma bassa mescolare e far sciogliere tutto. Togliere il pentolino dal fuoco e aggiungere la farina e il cacao amaro, mescolare fino a quando il composto non sarà amalgamato. Trasferire l’impasto in una ciotola e aggiungere le uova a una a una, impastare nuovamente. Trasferire ora il composto in un sac à poche con bocchetta a stella. Su una teglia con sopra la carta da forno formare delle ciambelline ci circa 10 centimetri di diametro. Cuocere in forno a 190° per 40 minuti. Quando saranno pronte, sfornare, far raffreddare e poi tagliare le zeppole di San Giuseppe al cacao a metà.
Adesso la crema. In una terrina mettere il mascarpone con lo zucchero a velo, lavorare con la fruta, versare anche la panna e montare il tutto. Sempre con l’aiuto di un sac à poche dentro il quale andrà messa la crema, farcire le zeppole e riempirle al centro. Decorare con l’amarena.