Binge Drinking: allarme alcol tra i giovani

Mar 23
Scritto da Annamaria avatar

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L’allarme alcol tra i giovani è altissimo. Il Binge
Drinking è il nuovo modo di sballarsi, bere a stomaco
vuoto per farlo più in fretta, si ingurgitano gran
quantità di alcolici lontano dai pasti, in pericolo questi
ragazzini mettono mettono non solo la propria vita ma pure
quella degli altri.

Sono mamma, per questo l’allarme alcol tra i giovani
mi preoccupa ancor di più, come trovo allucinante la moda
del Binge Drinking.
Secondo i dati ISTAT, nel corso del 2014 il 63% degli  italiani di 11 anni e più (pari a 34 milioni e 319 mila  persone) ha consumato almeno una bevanda alcolica. Gli  uomini (76,6%) superano le donne in questa classifica (50,2%).Il 22,1% dei consumatori (12 milioni circa di persone)  beve quotidianamente (33,8% tra i maschi e 11,1% tra le  femmine).
Dai dati contenuti nella Relazione sugli interventi  realizzati nel 2015 in materia di alcol e problemi
correlati, trasmessa al Parlamento l’11 marzo 2016 si può  constatare l’aumento del consumo di alcol occasionale e al  di fuori dei pasti ossia il cosiddetto binge drinking: nel 2013 erano il 25,8% e nel 2014 erano il 26,9%. L’allarme tra i giovani è evidente, dato che il consumo fuori pasto riguarda soprattutto loro (18-24 anni) e i giovani adulti (25-44), che lo fanno quando vogliono divertirsi a feste o in luoghi di incontro.

Nel 2014, il 10,0% degli uomini e il 2,5% delle donne di età superiore a 11 anni hanno dichiarato di aver consumato 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione almeno una volta negli ultimi 12 mesi che corrispondono ad oltre 3.300.000 persone di età superiore a 11 anni, con una frequenza che cambia a seconda del genere e della classe di età della popolazione.

Le percentuali di binge drinker sia di sesso maschile che femminile aumentano progressivamente nel secondo decennio di vita e raggiungono i valori massimi tra i 18-24enni; oltre questa fascia di età le percentuali diminuiscono nuovamente. La percentuale di binge drinker di sesso maschile è statisticamente superiore al sesso femminile in ogni classe di età ad eccezione degli adolescenti, (11-15 anni), ossia quella fascia di popolazione per la quale la percentuale dovrebbe essere zero a causa del divieto per legge della vendita e somministrazione di bevande alcoliche al di sotto della maggiore età.
Dall’analisi, soprattutto fra i più giovani e le donne, c’è un aumento della quota di chi consuma, oltre a vino e birra, anche aperitivi, amari e superalcolici, aumento che si registra nei giovani e i giovanissimi.

Trovo questi dati pazzeschi. In un mondo che ha già tanti problemi, quello dell’alcol non accenna a diminuire. Ai minorenni è vietata la vendita di alcolici, eppure comprano e bevono. E penso che iniziano dopo appena 11 anni. Mia figlia ne ha nove compiuto lo scorso dicembre e tremo. Quando tra non molto la sera mi chiederà di uscire, avrò il magone al solo pensiero che potrebbe ‘sballarsi’ così, nonostante le mie raccomandazioni, forse trasportata da altri. Posso solo metterla in guardia, dirle che è sbagliato, dirle che, quando è in compagnia, è essenziale rimanga cosciente. E che lo siano quelli insieme a lei: mi viene da pensare a chi porta l’auto o il motorino, a cosa potrebbe succedere. Penso pure a chi potrebbe incontrare: quando non si è in sé per uso in questo caso di alcol (ma le droghe non sono da meno), si può fare qualsiasi cosa. Solo i principi educativi possono ‘salvare’ i nostri bimbi, solo una morale salda e la loro forza di volontà possono dare una grande mano. La fortuna in questi casi non aiuta molto.

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