Festa della Mamma 2018: regala Azalea della Ricerca
Anche in questa Festa della Mamma 2018 torna l’Azalea della Ricerca, regala questa pianta per fare del bene. Io l’acquisterò per mia madre, come ho già fatto lo scorso anno.
Domenica 13 maggio in 3.700 piazze si può trovare l’Azalea della Ricerca dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Regala questo fiore, simbolo della salute femminile, per la Festa della Mamma 2018. La vendita di queste piante ha permesso ad Airc, solo negli ultimi 5 anni, di investire oltre 64 milioni di euro per sostenere 498 progetti di ricerca e 126 borse di studio per ricerche sulla prevenzione, la diagnosi e la cura dei tumori femminili.
Secondo i dati dell’Associazione italiana di oncologia medica, nel 2017, in Italia, a 65.800 donne è stato diagnosticato un tumore alla mammella o agli organi riproduttivi. Il cancro al seno è il più diffuso con circa 50mila nuovi casi: si stima che ne sia colpita 1 donna su 8 nell’arco della vita. E’ però, la patologia per la quale, negli ultimi due decenni, la ricerca ha ottenuto i migliori risultati portando la sopravvivenza, a cinque anni dalla diagnosi, a crescere dall’81% all’87%. Ma resta molto da fare, ad esempio, per il tumore triplo negativo che colpisce soprattutto in giovane età, e per il carcinoma mammario metastatico che oggi interessa circa 36mila donne alle quali è necessario garantire una sempre migliore qualità di vita con terapie specifiche.
Lo scorso anno i tumori ginecologici hanno, invece, colpito nel complesso 15.800 pazienti: 8.300 sono state le diagnosi di cancro all’endometrio e 2.300 alla cervice uterina. Per queste patologie la sopravvivenza a cinque anni ha registrato una crescita costante arrivando rispettivamente al 77% e al 68%. Diversa è la situazione per il tumore dell’ovaio – che ha riguardato circa 5.200 donne – perché è difficile da diagnosticare precocemente, presenta un alto tasso di recidiva e di resistenza ai farmaci.
Superare la resistenza ai trattamenti e personalizzare la terapia delle giovani pazienti colpite da tumore al seno è l’obiettivo della biologa Barbara Belletti, scelta a rappresentare i 5mila scienziati Airc nell’immagine della campagna dell’Azalea della Ricerca dove è ritratta insieme alle figlie Bianca e Maria Giulia. “Grazie al lavoro di squadra di tanti giovani in laboratorio e al fondamentale contributo dei colleghi clinici in Istituto io e il mio gruppo di lavoro intendiamo comprendere sempre più in profondità le alterazioni molecolari che sono la causa di una maggiore aggressività nel tumore al seno quando insorge nella donna giovane – spiega Belletti, ricercatrice presso il Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano dove per i prossimi cinque anni guiderà un progetto Airc su questo specifico tema – Lo studio e la comprensione di queste differenze ci permetterà di sviluppare nuove strategie per migliorare la terapia e la prognosi delle pazienti con trattamenti sempre più personalizzati ed efficaci”.
Uno dei misteri irrisolti della medicina, infatti, è capire come mai nelle donne giovani, sotto i quarant’anni, il cancro al seno ha un decorso peggiore. “In effetti – conferma Belletti – è più aggressivo, dà più spesso metastasi a distanza e recidive locali. Come se non bastasse, resiste più di frequente alle terapie. Ciò non è dovuto solo al fatto che nelle giovani si presentano con maggiore frequenza i sottotipi più aggressivi, come il triplo negativo. A volte, a parità di stadio e grado, in particolare nel tipo chiamato luminale, il decorso nelle giovani è peggiore che nelle donne dopo la menopausa”.
C’è quindi un fattore biologico che fa la differenza e i ricercatori vogliono scoprirlo per contrastarlo. Per farlo, per prima cosa, c’è bisogno di creare una banca di tessuti ottenuti dagli interventi chirurgici e dalle biopsie di donne giovani con la forma luminale. “Non possiamo testare le nostre ipotesi in tessuti non umani, per esempio ricavati da animali, né tantomeno in colture cellulari – prosegue la ricercatrice – perché questi tumori sono aggressivi nei confronti dei tessuti circostanti e dell’organismo intero, e hanno caratteristiche particolari che non possono essere mimate in un tessuto proveniente da un tumore cresciuto in un animale di laboratorio. Quando avremo la banca dei tessuti potremo fare le analisi molecolari e scoprire se ci sono mutazioni genetiche ricorrenti che giustifichino il comportamento di questi tumori”.
Più di 20mila volontari Airc saranno nelle piazze delle nostre città per distribuire l’Azalea della Ricerca per la Festa della Mamma 2018. Con una donazione di 15 euro, insieme alla piantina, verrà consegnata una speciale Guida dedicata alla salute in rosa con indicazioni pratiche degli esperti sui percorsi di prevenzione e diagnosi precoce. Regala e fai qualcosa d’importante per tutte noi.
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