Funghi, consigli per stare tranquilli
Funghi sì, funghi no. Mia figlia da un po’ non vuole più mangiarli, mio marito e io ne andiamo invece pazzi. Con i bimbi in casa è meglio non correre rischi, però, con i funghi e allora dal Ministero della Salute arrivano i consigli per stare tranquilli e non avere fastidi.
Sul sito del Ministero della Salute si può scaricare la fiaba “Funghi belli da vedere, ma non sempre buoni da mangiare”, che vuole insegnare ai bambini alcune regole preventive per la raccolta e il consumo dei funghi. Intanto i consigli per stare tranquilli.
Che siate esperti oppure no, fate controllare i funghi raccolti da un ispettore micologo della ASL di zona. La consulenza è gratuita. Ma è fondamentale per essere certi di quello che si andrà a consumare. I funghi dovranno essere interi, ripuliti del terriccio, freschi e presentati in contenitori forati.
Per una maggiore digeribilità, i funghi vanno consumati cotti: i tempi di cottura variano a seconda della specie e della grandezza del fungo. Di solito 40 minuti sono sufficienti per eliminare eventuali sostanze tossiche contenute anche nei funghi commestibili. La cottura non serve a nulla, invece, per eliminare la tossicità delle specie velenose.
La presenza della chitina rende i funghi particolarmente indigesti, quindi andrebbero evitati se ci sono problemi di digestione, dalle persone anziane, dai bambini sotto ai 10 anni, dalle donne incinta e durante l’allattamento. Soprattutto i bambini, poi, sono più esposti alla presenza di sostanze tossiche e, comunque, difficili da smaltire dall’organismo.
Evitare il consumo di funghi raccolti in zone industriali, particolarmente inquinate o nei pressi di discariche.
Prima di congelare i funghi, andrebbero prima sbollentati per qualche minuto, asciugati con cura e, quindi, messi nel congelatore. Questo evita eventuali contaminazioni batteriche. Questo procedimento può essere evitato nel caso dei porcini che possono essere congelati crudi, sia interi che a fette. I funghi congelati dovrebbero essere consumati entro sei mesi dal momento del congelamento.
L’odore dei funghi deve essere gradevole o nullo. Quando l’odore inizia ad assumere un sentore di fermentazione, i funghi andrebbero buttati. I funghi si conservano in frigo per un paio di giorni. Se cotti, possono essere riscaldati.
I funghi in vendita presso supermercati, fruttivendoli o rivenditori autorizzati, per legge, devono avere superato i controlli della ASL. Qualora l’indicazione non sia presente sulla confezione, è un diritto del compratore farne richiesta al venditore che è obbligato a mostrare l’etichettatura con l’avvenuto controllo.
E’ necessario rivolgersi immediatamente al pronto soccorso se dopo il consumo di funghi si avvertono sintomi quali nausea, vomito o diarrea. Un intervento tempestivo può salvare la vita. Se possibile, è utile portare con sé avanzi dei funghi consumati. La sintomatologia da avvelenamento può comparire immediatamente ma anche dopo 20 ore.
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