Malattie esantematiche: come riconoscerle
Il bel tempo sta per arrivare. E’ finalmente primavera. Con l’arrivo della stagione calda, spesso arrivano anche le malattie esantematiche, come riconoscerle e curarle?
Prima queste malattie avevano un decorso lungo e fastidioso per i nostri bimbi, oggi, per fortuna, si possono prevenire: ad aiutare noi genitori e i piccoli i vaccini, le conoscenze più precise sulla trasmissione di tali malattie e sui tempi di incubazione. C’è poi l’uso di antibiotici mirati che le rendono quasi immediatamente innocue.
Le malattie esantematiche più diffuse sono: il morbillo, la varicella, la rosolia, la scarlattina, la quinta malattia, la sesta malattia.
Come riconoscerle: per riuscire a identificare una malattia esantematica è importante osservare il tempo che intercorre fra la comparsa dei primi sintomi correlati a quando compare l’esantema, dove l’esantema compare prima, per poi diffondersi, il tipo di esantema che compare sulla pelle.
Morbillo
E’ un’infezione contagiosissima, provocata da un virus, il Paramixovirus, e che non bisogna mai prendere alla leggera, per le gravi complicazioni che può provocare. La sua diffusione si sta rapidamente riducendo grazie all’uso del vaccino, che può essere fatto ai bambini già da piccolissimi. Il vaccino di solito è associato a quello della parotite e a quello della rosolia, così che i piccoli siano sottoposti a una sola somministrazione per debellare tre malattie.
Tra i primi sintomi del morbillo, un’infezione delle vie respiratorie: compare dopo un periodo di incubazione che va dagli 8 ai 12 giorni. I primi due-tre giorni il bambino avrà una lieve febbre e un forte raffreddore. Via, via la febbre sale fino a 39-40 gradi e il bambino ha sempre più evidenti difficoltà respiratorie. Ci può essere tosse secca e, anche se non sempre, congiuntivite, con gli occhi che prudono, lacrimano e si arrossano. Quando questa fase iniziale raggiunge il picco, compaiono sulla mucosa all’interno delle guance puntini bianco grigiastri simili a capocchie di spillo. Subito dopo inizia l’eruzione cutanea: le prime macchie compaiono intorno agli occhi e dietro alle orecchie, di seguito sulla fronte. Passati altri due o tre giorni si estendono su tutto il corpo del piccolino. Si tratta di macchie rotonde, di colore rosa, di forma irregolare e un po’ in rilievo. Nel giro di un giorno raggiungono il massimo, ma dopo cinque/sei giorni, diventano meno evidenti e, pian, piano spariscono senza lasciare alcuna traccia.
Il morbillo si cura dando al bimbo un farmaco antipiretico a base di paracetamolo così da abbassare la febbre e con una dieta leggera dove abbondi la vitamina C. Il dottore prescriverà antibiotici solo se, al morbillo, dovessero aggiungersi infezioni batteriche, come polmoniti o otite.
Varicella
E’ dovuta a un virus della famiglia degli Herpes, il Varicella Zoster. La varicella può comparire più volte nella vita perché in alcuni casi l’immunità che si ha dalla prima infezione non è completa. Ha un periodo di incubazione variabile, che va dagli 8 ai 22 giorni. Si manifesta con febbricola, con mal di testa e dolori muscolari. Si è però certi che il bimbo l’abbia presa solo quando avrà sulla pelle le caratteristiche vescicole, macchie, prima rosse e piccole, che inizialmente compaiono sul torace e sull’addome, poi su volto, gambe e braccia. Nei giorni successivi, queste macchie si trasformano in vescichette piene di liquido che poi si seccano e lasciano il posto a crosticine molto pruriginose. Per 7-12 giorni possono apparire nuove macchie ovunque, quindi in ogni zona del corpo, possono esserci sia vescicole sierose che crosticine. Il bambino non deve assolutamente grattarsi perché, staccandosi prima del tempo le croste, possono rimanere piccole cicatrici che segneranno la sua pelle per sempre.
Per curare la varicella, bisogna curare molto l’igiene del malato: la pelle va lavata facendo attenzione con detergenti neutri e le unghie del bimbo tagliate corte. Di solito il pediatra prescrive farmaci contro la febbre a base di paracetamolo e, per alleviare il prurito, antistaminici.
Rosolia
E’ causata dal virus Rubivirus ed è classificata tra le malattie esantematiche, anche se spesso compare senza causare sfoghi. I periodi più a rischio per contrarla sono l’inverno e la primavera. Se colpisce i bambini, la rosolia è ritenuta una malattia leggera che guarisce quasi da sola senza lasciare tracce. Se contratta in gravidanza, è molto pericolosa, invece, per le conseguenze che potrebbe avere sul feto.
Si manifesta dopo un periodo di incubazione che va dai 12 ai 20 giorni. Nei piccoli si presenta con febbre poco alta e ghiandole del collo che appaiono ingrossate. Negli adulti i sintomi possono essere più forti e si può avere febbre alta. Le macchie della rosolia sono rosa pallido, compaiono prima sul volto, poi sul torace e sulla schiena, infine su braccia e gambe. Sono macchie appena in rilievo, distanziate tra loro. Possono essere confuse con quelle della sesta malattia o della scarlattina. Alcune volte la rosolia non provoca nessuna eruzione. Guarisce dopo 4-5 giorni.
Se il proprio figlio l’ha presa, bisogna tenerlo a riposo per qualche giorno. Il pediatra di solito si limita a monitorare il normale andamento della malattia. In caso di febbre, può prescrivere farmaci per attenuarla.
Scarlattina
E’ provocata da un batterio: lo streptococco beta-emolitico del gruppo A (Sbea). La scarlattina può comparire più di una volta nella vita. Nella fase iniziale si ha solo un lieve arrossamento della gola. Poi compare la febbre che aumenta e il secondo giorno possono apparire in gola le caratteristiche placche di pus. La lingua prima si ricopre di una patina bianca, poi si desquama e assume un colore rosso vivo. Le macchie arrivano dopo due giorni dalla comparsa dei primi sintomi. La pelle si ricopre di minuscoli puntini fitti e rilevabili al tatto. All’inizio le macchie, di un rosso vivo, si concentrano di più sulle ascelle, la piega del gomito e l’inguine del bimbo. Poi compaiono su tutto il tronco, sulle cosce e sulla parte alta delle braccia, alla fine pure sul volto. Non compaiono macchie nella zona intorno a labbra, naso e mento. L’esantema dura tre o quattro giorni per poi scolorire e lasciare talvolta la pelle desquamata.
La scarlattina va curata tenendo a riposo il bambino e somministrandogli antibiotici specifici, che vanno dati per almeno 10 giorni. Il peditra potrebbe consigliare pure farmaci per abbassare la febbre o per alleviare gli altri sintomi. Il piccolo va isolato dagli altri bambini, per evitare il contagio almeno fino al quarto giorno dall’inizio della cura con i farmaci.
La quinta malattia
E’ provocata da un virus, il Parvovirus B 19. Si manifesta dopo un periodo di incubazione che va tra i 5 e i 15 giorni. Su bimbo appare uno sfogo della pelle. Raramente ci può anche essere un po’ di febbre e mal di gola. Le macchie in pochi giorni compaiono su tutto il corpo, prima sul viso. Sono tanti puntini che ricoprono guance e radice del naso, con una distribuzione “a farfalla” che fa pensare all’impronta lasciata uno schiaffo.
Per curarla tenere a riposo il bimbo in caso di debolezza e dargli paracetamolo se la febbre dovesse alzarsi oltre i 38 gradi.
La sesta malattia
E’ virale e colpisce i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni. A trasmetterla quasi sempre è la mamma: il virus può rimanere nell’organismo della donna in fase latente, cioè senza causare sintomi e viene trasmesso per via respiratoria. L’incubazione va da 9 a 12 giorni. Si ha febbre altissima per almeno un paio di giorni. Quando si abbassa la temperatura, compaiono macchioline rosa pallido che determinano la fine dell’infezione.
Per curarla, bisogna tenere a riposo il bimbo in caso di debolezza e dargli paracetamolo per abbassare la febbre alta.
Le malattie esantematiche non debbono preoccupare un genitore. Dopo aver appreso come riconoscerle, sarà facile curarle. Per qualsiasi dubbio, c’è sempre il pediatra a dare un aiuto concreto per risolvere ogni problema.
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