Malattie esantematiche: riconoscere il morbillo
Tra le malattie esantematiche a creare preoccupazione tra alcune mamme è il morbillo. E’ causato da un virus della famiglia dei Paramyxovirus, genere Morbillivirus e si contagia con un contatto diretto con il muco o la saliva di un altro paziente infetto, oppure con le goccioline causate dalla tosse, gli starnuti, ma pure semplicemente parlando. Attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori o attraverso le congiuntive questo ‘brutto’ virus penetra ed ecco lì che si ha il morbillo, una delle malattie esantematiche più fastidiose.
In inverno e in primavera c’è il picco d’incidenza. Di solito colpisce i bambini tra i 3 e i 10 anni di vita: dopo 8-12 giorni appaiono i primi sintomi; le manifestazioni cutanee si presentano dopo 14 giorni dal contagio. Ma come si riconosce?
Come è possibile vedere dalla foto, è la tipica eruzione cutanea a colpire. In realtà il morbillo, tra le malattie esantematiche la più contagiosa, inizia con congiuntivite, raffreddore con starnuti e intensa secrezione nasale, tosse secca, malessere generale e febbre altissima. Sulla mucosa all’interno delle guance di solito compaiono piccolissime macchie bianche, simili a capocchie di spillo, dette macchie di Köplik.
Dopo 3-4 giorni, proprio come mostrato nella foto, c’è la tipica eruzione cutanea (esantema) prima sul viso, vicino all’attaccatura dei capelli dietro alle orecchie, e poi, nell’arco di 2-3 giorni, sul resto del corpo: braccia, tronco e gambe. Le manifestazioni cutanee sono macchioline di colore rosso, lievemente in rilievo al tatto, frastagliate ai margini. Solitamente tendono a confluire tra loro assumendo in questo modo l’aspetto di grosse macchie. Si attenuano al massimo in 3-4 giorni lasciando però il posto ad una desquamazione cutanea.
Il morbillo passa in 8-10 giorni. Attenzione, però: la tosse può durare di più.
Il bambino è contagioso da 1-2 giorni prima dell’inizio dei sintomi fino a 4 giorni dopo la comparsa dell’esantema.
Il morbillo si previene con il vaccino che in genere viene somministrato all’età di 15-18 mesi con una dose di richiamo verso i 5-6 anni di età oppure tra gli 11 e 12 anni.
Va curato semplicemente con antifebbrili, sedativi della tosse e idratando il paziente. Gli antibiotici vengono utilizzati nel caso di complicanze batteriche, come otiti, laringiti, tracheo-bronchiti e broncopolmoniti. Rara è l’encefalite (un caso ogni mille pazienti).
Se il bimbo va all’asilo o a scuola, è utile sapere che la legge italiana prevede la riammissione a scuola dopo 5 giorni dalla comparsa delle prime manifestazioni cutanee, quelle che tanto ci appaiono quasi spiritose in foto, ma assolutamente fastidiose in realtà.
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