Articoli della categoria ‘SALUTE E BENESSERE’

Sindrome post vacation

Gen 07
Scritto da Annamaria avatar

Eccoci nella settimana più dura dell’anno, o tra le più dure, in cui molti di noi sono irrimediabilmente colpiti dalla sindrome post vacation. Una vera tragedia…

sindrome post vacation

La sindrome post vacation ci rallenta e rende meno efficienti e soprattutto tristi. Cos’è? “Gli americani lo chiamano post vacation o holiday blues. Non stiamo parlando di una patologia ufficialmente riconosciuta, ma si tratta di condizioni psicologiche sempre più diffuse“, spiega Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, ad Adnkronos.

L’esperta suggerisce 5 regole contro la sindrome post vacation. ”Il rientro al lavoro dopo le vacanze natalizie è fonte di stress per molti. Le festività, del resto rappresentano un periodo in cui il tempo risulta sospeso e, con esso, i problemi, le scadenze, la sveglia per andare al lavoro, i rapporti a volte difficili nei contesti lavorativi. Più le vacanze si configurano come un’oasi di relax, più il ritorno alla realtà di tutti i giorni rischia di essere difficile da affrontare. Questa dinamica incide maggiormente su chi soffre già di un disagio psicologico, come nei casi di depressione o di bassa autostima, e su quei soggetti che stanno attraversando momenti difficili a livello interpersonale, sia nella sfera privata che sul lavoro”.

“Darsi una serie di regole per affrontare al meglio la ripartenza è quindi fondamentale. La prima è quella di evitare l”effetto interruttore’. Non si può pensare di spegnere d’un tratto il sollievo delle vacanze e di calarsi immediatamente nella realtà precedente, fatta di ritmi sostenuti, moli di lavoro spesso importanti, viaggi nel traffico, orari da rispettare al minuto e potenziali attriti con le persone circostanti. Meglio, per chi può, iniziare a tornare al lavoro in modo graduale, magari ricominciando con una mezza giornata o anche un giorno intero, ma vicino al weekend”, precisa la psicologa.

Il secondo consiglio è “non interrompere del tutto le buone abitudini prese in vacanza, quando i tempi sono stati più dilatati: hobby, sport, letture, musica, amici, cinema e qualsiasi altra cosa per cui abbiamo avuto più spazio, più libertà di scelta, non devono essere azzerati all’improvviso”.

“Il terzo accorgimento – continua Gulino – riguarda l’alimentazione: durante le feste si tende ad eccedere, ma quando ricomincia la vita di tutti i giorni bisogna stare attenti a curarla con maggior attenzione. Mente e corpo si influenzano reciprocamente.

La quarta regola: “E’ fondamentale gestire bene il sonno: i ritmi delle vacanze ci hanno portato a dormire di più o diversamente e la mancanza di riposo può accentuare il senso di disagio e di stanchezza”.

“L’ultimo consiglio, non meno importante – conclude la dottoressa – è quello di mantenere il più possibile solide le relazioni che siamo riusciti a coltivare maggiormente nel periodo festivo, a livello di amicizie, famiglia e sentimenti, perché sono energie fondamentali tutto l’anno”.

Dieta disintossicante post feste

Gen 03
Scritto da Annamaria avatar

Bisogna già cominciare a pensarci, anche se c’è ancora l’Epifania da celebrare. La dieta disintossicante post feste permette di riequilibrare l’organismo dopo giorni di eccessi, che si spera non siano stati tantissimi…

Che menù quotidiano adottare per per una dieta disintossicante post feste. La dottoressa Chiara Boscaro, biologa e nutrizionista, al Gruppo san Donato dà i suoi consigli. “Dal punto di vista nutrizionale, per depurarci dopo un pasto abbondante e anche poco bilanciato, non devono mai mancare almeno 2 litri di liquidi (acqua, tisane senza zucchero) giornaliere, che aiutano l’organismo a liberarsi dalle scorie accumulate e a favorire la diuresi”, sottolinea. Mai fare digiuni continuati o cose strane fai-da-te. Meglio affidarsi sempre a un esperto.

La dieta disintossicante post feste deve essere bilanciata. “I pasti vanno consumati tutti, a partire dalla prima colazione, importante perché fornisce almeno il 20% delle calorie giornaliere. Un esempio di colazione tipo post abbuffata potrebbe essere una tazza di caffè di cicoria, ottimo per depurare il fegato che è l’organo più colpito dal sovraccarico, ad esempio, di alcol ed eccessi vari, insieme a cereali integrali, yogurt o kefir (preziose fonti di calcio e probiotici) e frutta fresca”. 

“Ottimo alternare il caffè con tisane allo zenzero o quelle detox come ai semi di finocchio, tarassaco, betulla o ortica, o tè deteinato, sempre senza zucchero. Le tisane, inoltre, sono ottime anche da consumare durante l’arco della giornata perché integrano liquidi e possono essere associate agli spuntini. Non dimentichiamo gli spuntini da consumare poco e spesso nell’arco della giornata. Ad esempio: qualche galletta di riso integrale; frutta fresca; yogurt magro; verdura cruda da sgranocchiare (es. carote, sedano); frutta secca”.

“Per massimizzare i risultati nei giorni successivi alle feste, è utile preferire alcune tipologie di alimenti che fungono da dieta detox, senza rinunciare al gusto”. Tra questi:

  • pesce azzurro: come sgombro, sarde, ma anche salmone fresco, che contengono acidi grassi polinsaturi buoni.
  • legumi: ottimi perché contengono moltissime fibre, vitamine e sali minerali, e danno un discreto senso di sazietà. Sono un’ottima fonte di proteine vegetali.
  • frutta e verdura di stagione: svolgono un’azione depurativa su fegato e intestino.
  • alimenti ricchi di potassio: come i già citati legumi, la frutta secca, le patate, le banane, l’avocado, in grado di fronteggiare la ritenzione idrica.
  • uova: da consumare 1-2 volte a settimana per il contenuto di vitamina B12.

“Tra i legumi, le lenticchie si possono assolutamente consumare come secondo piatto: sono ricche di ferro, , vitamina B, fibre, ma anche di antiossidanti. Anche i ceci si possono consumare come secondo piatto sia interi, sia come hummus (salsa a base di ceci e sesamo)”, continua.

“Le zuppe e i passati di verdura rappresentano delle alternative validissime per introdurre le verdure, i cereali integrali con legumi sempre nell’ambito di un regime alimentare detox e depurativo; anche il minestrone, con patate, legumi e verdure, si può considerare come piatto unico”.

“Per quanto riguarda i cereali integrali come il riso integrale, il farro e l’orzo sono molto ricchi di vitamine, ferro, magnesio; sono molto sazianti e aiutano a ripulire l’organismo e depurarlo grazie all’alto contenuto di fibre. Solo chi soffre di intestino irritabile, gonfiore o reflusso gastrico, deve comunque stare attento alle fibre di farine integrali e ai legumi”. 

“Per quanto riguarda i condimenti, meglio limitare l’utilizzo del sale, perché il sodio può provocare, a lungo termine, problemi cardiovascolari, ipertensione e ovviamente la ritenzione di liquidi. Prediligere il sale iodato, tenendo sempre d’occhio le quantità.  Per insaporire i cibi, ottime alternative sono le erbe aromatiche, le spezie, il limone, l’aceto di mele mentre come condimenti l’olio extravergine d’oliva è ideale”. 

“Come metodi di cottura per le proprie pietanze meglio evitare le fritture, preferendo la cottura al forno o al cartoccio, alla griglia. Evitiamo di eliminare completamente i grassi, fondamentali per il nostro organismo. Il cioccolato fondente non è da bandire totalmente però, se ogni tanto si avesse voglia di dolce senza esagerare, un pezzettino di fondente (80-85%) non contiene tanti zuccheri, ma ha una potente azione antiossidante. Ovviamente non bisogna abusarne! Ideale come porzione è 10-15 grammi al giorno”.

Allarme vapori e impacchi caldi ai bambini

Dic 29
Scritto da Annamaria avatar

E’ allarme per quel che riguarda i vapori e gli impacchi caldi ai bambini che sono raffreddati. Tutto a causa di un aumento di casi di ricovi pediatrici provocati da ustioni. L’ospedale Meyer di Firenze mette in guardia i genitori.

Little girl making inhalation with steamed aromatic water from the bowl

Il centro sanitario lancia un vero e proprio allarme sui vapori e impacchi caldi ai bambini. Il dottor Flavio Facchini, responsabile facente funzioni del reparto di chirurgia plastica e del Centro ustioni del Meyer, invita ad avere grande prudenza. “L’ustione della cute può provocare briglie cicatriziali che rimangono per sempre. Questi fasci di tessuto impediscono la corretta esecuzione dei movimenti, come la piena distensione di un arto, e dunque possono condizionare permanentemente la vita dei pazienti”, spiega a Fanpage.

“Soprattutto nella stagione delle influenze e delle bronchioliti, invece di fare l’aerosol, molte famiglie mettono la pentola a bollire e provano ad aprire le vie respiratorie con oli e aromi. Di per sé sarebbe anche una procedura utile, ma spesso i bambini si distraggono o fanno movimenti bruschi e si tirano la pentola addosso”, precisa l’esperto.

Il medico dice cosa fare in caso di grave disattenzione: “Non appena ci si rende conto della situazione occorre svestire immediatamente il bambino e tamponare con acqua a temperatura ambiente per 20 minuti. Attenzione a non usare mai acqua fredda, potrebbe provocare un ulteriore danno termico in una zona già interessata da un trauma. In ogni caso qualsiasi ustione deve essere immediatamente valutata in un pronto soccorso pediatrico o centro specializzato”.

Giovani: ritocchi estetici come regalo di Natale

Dic 27
Scritto da Annamaria avatar

In questi giorni se ne parla molto, sempre di più Tra i giovani c’è una tendenza che sorprende, soprattutto perché ‘avallata’ da mamma e papà: ritocchi estetici come regalo di Natale. I centri dove eseguire la ‘correzione’ volano, presi d’assalto. E non più solo dagli adulti. Voi cosa ne pensate? Io, personalmente, sono contraria quando si tratta di adolescenti. E spero che sotto il vostro Albero non ci sia stato un dono così per i vostri figli.

giovani ritocchi estetici come regalo di natale

I ritocchi estetici come regalo di Natale ai giovani da parte dei genitori lascia quasi di stucco. “E’ l’effetto TikTok, ma i rischi non sono pochi”, sottolinea Roberta Lovreglio, dermatologa e coordinatrice nazionale del Cre, il Centro di medicina estetica e rigenerativa della Lilt (Lega italiana per la lotta ai tumori). Ne parla al Corriere della Sera.

Quella che viviano è un’epoca strana, in cui si parla di “generazione Botox”. I giovani chiedono ritocchi estetici come regalo di Natale e i genitori acconsentono: li accontentano. “Queste crescenti richieste sono legate alla sempre maggiore pervasività dei social network. Ragazze giovanissime vengono nel mio studio a Bari, accompagnate dai genitori, e chiedono di migliorare il proprio aspetto attraverso la medicina estetica per conformarsi a determinati standard”, racconta l’esperta.

Cosa chiedono le adolescenti? “Labbra alla francese o alla russa, filler al naso, occhi da volpe. Sono trattamenti che non devono essere fatti su minorenni a meno che non vadano a correggere un difetto post traumatico o congenito”. 

“Il problema nasce quando la minorenne è accompagnato dal genitore il quale pensa che la medicina estetica possa essere un regalo come un altro alla pari di uno smartphone, di un viaggio o di un motorino. Spesso sono gli stessi genitori ad assecondare le richieste delle figlie senza rendersi conto che questa procedura, se non effettuata da personale competente, può causare danni più o meno gravi”, spiega la dottoressa. E visti gli ultimi episodi di cronaca raccomanda di rivolgersi sempre a professionisti certificati: “I danni possono essere più o meno seri a tutte le età. Si può arrivare a necrosi, infezioni, ematomi, cisti nei casi di procedure eseguite da personale senza formazione professionale adeguata”. 

“Noi medici abbiamo il dovere di spiegare a queste ragazze, ma soprattutto ai loro genitori, i rischi che si possono nascondere dietro alcuni trattamenti inutili in giovane età. E che quei volti a cui si ispirano sui social spesso sono il frutto di immagini trattate con filtri fotografici o con l’intelligenza artificiale. Sono, quindi, standard di bellezza irrealistici. E impossibili da raggiungere. Questi adolescenti vanno però seguiti e indirizzati. C’è un’alta percentuale di ragazze che, pur di raggiungere l’obiettivo, si rivolge in autonomia ad operatori non medici che lavorano in ambienti non a norma e senza titoli specialistici. O, peggio ancora, si auto iniettano il botulino e sostante non sterili acquistate sul web”, spiega Lovreglio.

Tumori tiroide in aumento tra ragazze

Dic 14
Scritto da Annamaria avatar

Il dato è allarmante anche se, con la diagnosi precoce guarisce il 95% dei pazienti. I tumori alla tiroide sono in aumento tra le ragazze tra i 15 e i 19 anni. Quali sono i sintomi della patologia?

I numeri sono in crescita il tumori alla tiroide sono in aumento prevalentemente tra le ragazze nella fascia 15-19 anni. E’ un’emergenza da monitorare. ”L’obiettivo però non è spaventare, ma informare per arrivare a una diagnosi precoce che non solo salva la vita, ma che implica anche terapie meno invasive – sottolinea Claudio Spinelli, Ordinario di Chirurgia Pediatrica e Infantile all’Università di Pisa -. Nel caso della tiroide significa conservare almeno in parte un organo che è tanto piccolo quanto fondamentale perché secerne ormoni indispensabili per il regolare svolgimento di molte funzioni del nostro organismo”. 

Proprio perché i tumori alla tiroide sono in aumento tra le ragazze, si raccomanda un controllo medico periodico, consistente in un semplice prelievo di sangue e di un’ecografia del collo. 

Sul Corriere si legge: 

La faccenda è diversa però, quando si guardano i dati di bambini e ragazzi: i casi in Italia, dal 2005, crescono del 3 per cento ogni anno (soprattutto nelle regioni centrali, dove l’incidenza è quattro volte più alta che al Sud) e nell’ultimo decennio l’incremento è stato più alto che in qualsiasi altro Paese europeo. Perché? “Le ragioni sono molteplici e in parte ancora da capire – risponde Spinelli -. Certo hanno un ruolo le radiazioni ionizzanti dell’esplosione nucleare di Chernobyl nel 1986 e di quella (molto più lontana da noi) di Fukushima nel 2011, che non bastano però a spiegare questo aumento. A Chernobyl, dopo l’esplosione, i casi di neoplasia tiroidea decuplicarono: oggi, però in Ucraina e in Bielorussia l’incidenza è più bassa che da noi”. 

Altre cause vanno ricercate nelle sostanze emesse dai vulcani (nelle vicinanze dell’Etna l’incidenza dei tumori della tiroide è nettamente aumentata) e in quelle inquinanti dovuti alle industrie, al traffico (diossine, zolfo, PFAS o sostanze perfluoroalchiliche, Keu o sostanze contenenti metalli pesanti) o alle microplastiche. “Tutti questi elementi hanno un’azione simil-estrogenica, simile agli ormoni – precisa Paolo Miccoli, ordinario di Chirurgia generale all’Università di Pisa -,. Attaccano i recettori delle ghiandole e ne stimolano la proliferazione. L’organismo delle ragazzine è più sensibile alla sollecitazione ormonale: ecco perché sono loro ad essere più colpite da questo tumore”.

E’ bene prestare attenzione a possibili campanelli d’allarme anche negli adolescenti: un nodulo che si sente tra le dita se si tocca il collo o un rigonfiamento indolore che compare nel collo e che s’ingrossa sempre di più, non va trascurato. Basta un’ecografia visualizzare noduli anche molto piccoli, di misurarli con precisione e stabilirne la natura benigna o maligna. L’esame più appropriato per verificare la presenza di un tumore, infine, è l’agoaspirato: con un ago sottile e sotto la guida ecografica, si aspirano alcune cellule del nodulo e si analizzano al microscopio. “E se si appura, effettivamente, la presenza di un tumore in stadio precoce, il paziente può essere sottoposto a un intervento chirurgico di tipo conservativo con la preservazione di un lobo tiroideo, cosa particolarmente importante nei giovani”, conclude Spinelli.

I tumori tiroidei infantili si possono prevenire evitando di esporre i bimbi a radiazioni quando non è strettamente necessario, ovvero limitando al minimo TAC e radiografie e soprattutto scongiurando la carenza di iodio per consentire alla ghiandola di funzionare al meglio. Un altro fattore di rischio accertato per il carcinoma tiroideo è l’esposizione a radiazioni.

Attenzione alla tintarella sulla neve

Dic 10
Scritto da Annamaria avatar

Come in estate è necessario proteggersi, anche in inverno vale lo stesso consiglio: se state per andare in settimana bianca con la vostra famiglia, attenzione alla tintarella sulla neve.

attenzione alla tintarella sulla neve 1

Paolo A. Ascierto chiede a tutti di fare attenzione alla tintarella sulla neve. Il presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli sottolinea i pericoli. Lo fa in occasione della decima edizione dell’Immunotherapy e Melanoma Bridge.

Tenete sempre la situazione sotto controllo, per voi e i vostri figli. Non lasciatevi trarre in inganno dal termometro giù. Il medico regala 6 consigli preziosi per fare attenzione alla tintarella sulla neve. Li riporta Adnkronos Salute.

1) Applicare una protezione solare ad ampio spettro con fattore di protezione Spf 30+ su tutte le zone della pelle non protette da indumenti, come viso, collo e mani.

2) Attenzione al ‘riciclo’ della crema solare dell’estate passata. E’ vero che nella gran parte dei casi la sua efficacia arriva fino a 12 mesi dal’apertura della confezione, ma questo vale solo se è stata conservata correttamente con il tappo ben chiuso e non esposta a temperature alte.

3) Indossate un cappello o un casco per una maggiore protezione durante lo sci, le ciaspolate, lo slittino o lo snowboard.

4) Indossate occhiali da sole con protezione Uv al 100% oppure occhiali protettivi anti-Uv. Il melanoma, infatti, può colpire anche l’occhio.

5) Fare un’auto-valutazione della propria pelle per vedere se ci sono nei nuovi o che hanno modificato il loro aspetto. La regola da seguire è quella dell’Abcde: A come asimmetria nella forma, il melanoma potrebbe non averla; B come bordi irregolari; D come dimensioni, cioè aumento di larghezza e spessore; E come evoluzione, perché il melanoma può manifestarsi con cambiamenti in poche settimane o mesi.

6) Ricordarsi comunque di fare il periodico controllo dallo specialista. Non sempre i nostri occhi possono scorgere tutte le anomalie. Il melanoma, infatti, non si presenta solo sul corpo, ma può comparire anche sul cuoio capelluto, sulle mucose (bocca, genitali) e anche sotto le unghie. Può anche non essere colorato di marrone-nero, ma apparire rosato.

Vaccino spray antinfluenzale

Dic 03
Scritto da Annamaria avatar

Non siamo ancora al picco, ma presto ci arriveremo. L’influenza non fa sconti, soprattutto agli anziani e ai più piccoli. Da tre anni si più decidere per il vaccino spray antinfluenzale: è riservato a bambini e adolescenti dai 24 mesi ai 18 anni.

vaccino spray antinfluenzale

Il vaccino spray antinfluenzale garantisce maggiore comfort in sede di somministrazione: i bambini si spaventano molto meno, non c’è alcuna puntura ovviamente. 

Fluenz (Astrazeneca AB) è il vaccino antinfluenzale disponibile come spray nasale. E’ un vaccino trivalente a virus vivo attenuato. “Il sistema immunitario entra in contatto col vaccino attraverso le mucose nasali e inizia a produrre anticorpi contro gli antigeni relativi ai ceppi dell’influenza sulla base dei quali il vaccino è stato formulato”, si legge su Vanity Fair.

“Fluenz viene somministrato all’interno delle narici, suddividendo la dose prevista nelle due narici. Gli eventuali effetti collaterali sono quelli più comuni, presenti anche per la somministrazione per via iniettiva. Si va dalla febbricola alla debolezza fino al mal di testa, alla riduzione dell’appetito e a dolori muscolari vari, oltre a congestione nasale o rinorrea. Di solito, però, sono sintomi variabili da persona a persona e in generale di lieve entità, risolvibili nel giro di massimo 48 ore dalla somministrazione”.

Come non ingrassare a Natale

Nov 30
Scritto da Annamaria avatar

Le feste sono alle porte, e noi mamme, ma anche i papà, diciamolo, siamo già terrorizzate dalla bilancia. Come si fa a non ingrassare a Natale? Antonio Galatà, biologo nutrizionista e presidente dell’Associazione Italiana Nutrizionisti in cucina, regala i suoi consigli. “E’ arrivato il momento di cambiare approccio”, sottolinea a La Cucina Italiana.

come non ingrassare a natale

Innanzitutto dobbiamo capire come non ingrassare a Natale senza troppi patemi. E’ necessario stimolare le endorfine e quindi muoverci, accelleriamo anche il metabolismo e bruciamo calorie: “Provateci a Natale. Quando pensiamo alle feste natalizie le associamo quasi esclusivamente alle tavolate, ma sono anche un ottimo periodo – per chi ha la fortuna di godersi più giorni di ferie – per rilassarsi facendo attività fisica e sperimentando un nuovo stile di vita che fa bene”.

“E se ci rimettessimo a cucinare? – sottolinea l’esperto – Potrebbe essere un’altra passione da coltivare, anche solo per imparare qualche semplice preparazione che potrebbe essere utile per il periodo successivo. Per esempio, sapete cucinare i risotti in vasocottura? Sono buoni e leggeri: possono essere un ottimo primo piatto natalizio, ma anche la schiscetta perfetta per il ritorno in ufficio”.

Imparare a cucinare in modo sano è un’altra delle indicazioni: “Anche nel modo di cucinare e di scegliere gli ingredienti bisogna cambiare prospettiva: serve un approccio qualitativo più che quantitativo. Scegliete il grasso giusto per ogni tipo di ingrediente da friggere, comprate un termometro per assicurarvi che sia alla giusta temperatura in modo che il fritto non sia pieno di grasso e infine ricordate che – per la stessa ragione – per 1 litro di olio non bisogna friggere più di 100 grammi di prodotto”.

“Assaggiate tutto, con porzioni moderate. Se vi piace il panettone, non aspettate il giorno di Natale. Mangiatene un po’ a colazione, sostituendolo ai biscotti o ad altro che vi piace mangiare di mattina, specie se dopo colazione uscite di casa e camminate”, chiarisce il dottor Galatà. “Quel che conta è che l’alimentazione sia bilanciata e varia, e gli zuccheri non vanno eliminati: il fabbisogno è il 10% del totale delle calorie”, specifica. “Con il cibo dovremmo fare così come il vino: annusarlo, guardarlo, assaporarlo. In una parola godercelo un po’ per volta senza esagerare”, dice ancora.

“Per chi non riesce a non esagerare e non ha problemi di salute, una strategia efficace può essere saltare il pranzo, facendo quindi un digiuno di 12 ore. Fate colazione alle 8, mangiate una manciata di frutta secca a merenda intorno alle 16 e poi cenate alle 20. Si può fare anche per tutta la settimana che va da Natale a Capodanno”. Ultima chicca sul come non ingrassare a Natale: mangiare in modo vario ed equilibrato,.