‘Puntura’ medusa: cosa fare
Se il bambino viene a contatto con una medusa, e nei nostri mari spesso capita, bisogna sapere cosa fare dopo la ‘puntura‘, il contatto con questo strano e affascinante animale marino.
In realtà dire ‘puntura’ in caso di medusa non è corretto. I suoi tentacoli emettono una sostanza urticante per la pelle: basta solo entrare in contatto con il liquido urticante che libera attraverso i suoi filamenti per avere reazioni cutanee dolorose, gonfiore e arrossamento. In caso questo contatto, questa ‘specie’ di ‘puntura‘ di medusa dovesse capitare a un bambino cosa fare?
Come sottolineano gli esperti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma,”la prima cosa da fare è tranquillizzare il bambino e farlo respirare normalmente. Se si è vicini alla riva, farlo uscire dall’acqua. Se ci si trova a largo, sorreggere il bambino e richiamare l’attenzione per farsi aiutare, specie se anche l’accompagnatore è venuto a contatto con la medusa. Per prima cosa verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle e, nel caso, eliminarle delicatamente con le mani. Se non si dispone di medicamenti, può essere utile far scorrere acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata”.
Dopo la ‘puntura’ di medusa e il cosa fare nell’immediato, si passa a curare la parte irritata: “La medicazione corretta consiste nell’applicazione di Gel astringente al cloruro d’alluminio. Il Gel astringente ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora diffusa in Italia l’abitudine di portare con sé questo gel, che è utile anche per le punture di zanzara. In mancanza di questa pomata, si può usare una crema al cortisoneanche se ha un effetto più ritardato (entrano in azione dopo 20-30 minuti dall’applicazione), cioè quando il massimo della reazione si dovrebbe già essere spenta naturalmente. Evitare di grattarsi o di strofinare la sabbia sulla parte dolorante. E non usare medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone: peggiorerebbero la situazione”.
Gli esperti inoltre raccomandano: “Se immediatamente dopo il contatto, la reazione cutanea si diffonde e compaiono difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta: si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto Soccorso”.
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