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Abuso social bambini

Mag 24
Scritto da Annamaria avatar

Ci si chiede come sconfiggere l’abuso dei social riguardante i bambini. Federico Tonioni, psichiatra, dice la sua a Fanpage. L’UOC di Psichiatria Clinica e d’Urgenza al Policlinico Gemelli, ricercatore di Psichiatria per la Facoltà di Medicina e chirurgia Università Cattolica, ha le idee chiare a riguardo. “Più che di dipendenza io parlerei di abuso. – sottolinea- La dipendenza implica dolore mentale e nasconde sempre un dolore più grande. I bambini invece abusano degli schermi, i genitori si preoccupano molto quando dovrebbero invece imparare a condividere il loro tempo insieme anche lì”.

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“Non esistono linee guida al corretto utilizzo della tecnologia per tutti i bambini. Questo perché i bambini e i genitori sono tutti diversi, bisogna fare attenzione alle linee guida che standardizzano dei comportamenti – chiarisce Tonioni – Quando si dà una regola a un bambino, la cosa importante è non darla mai per ridurre il bimbo all’obbedienza, o per vincere sul bambino, si può invece dare al piccolo delle regole per insegnare il senso del limite, e chiedere scusa se si fallisce”.

L’abuso dei social nei bambini è un problema che affligge molti. Tonioni precisa ancora: “La distanza più pericolosa per tra adulti e figli non è la dipendenza da social network ma i sensi di colpa inconsci di cui siamo pieni. Quindi è bene condividere lo smartphone con i figli. Condividere i social, passare del tempo insieme ai bambini, senza pensare di condividerlo per forza al parco ma anche guardando un Tiktok insieme, se il bimbo lo desidera. Il mondo va visto dagli occhi dei bambini, non dai nostri. Il punto è condividere senza mai farsi sostituire dal tablet che non può sopperire le nostre assenze, anche se spesso cellulari e tablet vengono utilizzati in sostituzione della baby-sitter”.

Quando preoccuparsi? “Per i ragazzi bisogna rivolgersi ad un esperto se ci sono dei segnali di ritiro sociale, una volta raggiunta l’adolescenza piena.Perché spesso prima i bimbi non escono perché i genitori hanno paura a lasciarli fuori casa da soli. La reazione però non deve essere quella di togliergli giochi o tecnologia, altrimenti lo si rende solo più  aggressivo. Dobbiamo ricordare che quando un bimbo sta online tutto il giorno realizza lì le sue uniche relazioni possibil. Lì si consola, bisogna dunque armarsi di pazienza. E creare delle nuove possibilità al ragazzo, con l’aiuto di un tecnico del settore”. 

Il medico conclude: “Ma si deve intervenire solo in presenza di dolore mentale e mai facendo ricatti. La distanza più sana dagli adolescenti è la fiducia non il controllo. A volte un genitore che darebbe la sua vita per i figli ma risulta controllante. Sta mettendo in atto una frequenza affettiva che viaggia su una sintonia che il ragazzo non coglierà mai”