Vitamina D: cosa mangiare in inverno
Io ultimamente la ho bassa. Ma è preziosa e andrebbe tenuta sotto controllo in grandi e piccini. La vitamina D è importantissima, ecco perché è importante sapere cosa mangiare in inverno, quando il sole non c’è o ce n’è poco.
A Il Corriere la biologa nutrizionista Francesca Beretta spiega che una sua carenza “nell’età evolutiva può favorire il rachitismo, negli adulti e negli anziani invece l’osteomalacia o fragilità ossea”. Cosa mangiare quindi in inverno per fare il carico di vitamina D? Tra gli alimenti che ne hanno di più, “l’olio di fegato di merluzzo e i pesci cosiddetti grassi, cioè sgombro, salmone, tonno, acciughe, trota, aringhe e storione, solo per citarne alcuni”.
Come sempre, la dieta deve essere equilibrata, stando alla Beretta, va bene sapere cosa mangiare in inverno per la vitamina D, ma non solo: “Sarebbe bene consumare almeno una volta alla settimana salmone o sgombro. Poi un paio di uova. Non di più: sono anche ricche di colesterolo, vanno mangiate con moderazione. Il pesce andrebbe alternato con la carne, preferendo quella bianca: pollo, tacchino, faraona, coniglio”. Le carni rosse, invece, una volta la settimana. “Consiglio di aggiungere una piccola porzione di formaggi, sempre senza eccedere perché sono ricchi di grassi”.
“Un suggerimento”, chiarisce in conclusione l’esperta, “sarebbe opportuno mantenere fissi gli orari dei pasti con la colazione dalle 7 alle 8, lo spuntino dalle 10 alle 11, il pranzo dalle 12 alle 13,30, la merenda alle 16,30 e, per finire, la cena alle 20”.
Freddo: come proteggersi
Il primo freddo, arrivato già in autunno, crea un po’ di ansie agli adulti e ai piccolini, vittime già dell’influenza: come proteggersi? Giorgio Sesti, docente di medicina interna all’università la Sapienza di Roma, regala alcuni consigli all’Adnkronos.
E’ importante sapere come proteggersi dal freddo, per far sì che l’organismo non risenta troppo del repentino cambiamento della temperatura. “Le variazioni repentine di temperatura ormai sono abbastanza frequenti. Il nostro organismo, però, è in grado di adattarsi ma dobbiamo proteggerlo. E’ necessario coprirsi adeguatamente. Soprattutto mani, piedi e testa, che sono le parti più esposte. Sembra banale ma a favorire i malanni sono proprio queste disattenzioni”, spiega l’esperto.
“Il nostro organismo si adatta con una serie di sistemi che sono essenzialmente legati alla circolazione, quindi quando c’è freddo bisogna esporsi gradualmente e coprirsi nel modo giusto: l’organismo è intelligente e sa adattarsi dal punto di vista circolatorio”, aggiunge il medico.
Le indicazioni hanno casi specifici sul come proteggersi dal freddo: “Per esempio per le persone che hanno la pressione alta. Quando si passa da temperature più elevate o gradevoli come sono queste attuali, a quelle più fredde, serve attenzione. Si crea infatti, nell’organismo, una generale vasocostrizione che aumenta la pressione”. Chi prende antipertensivi deve aggiustare la terapia considerando che ci possono essere degli sbalzi. Consultare quindi il medico e controllare la pressione “per vedere se è il caso di aumentare la dose o di aggiungere dei farmaci”.
Per “un giovane adulto che sta bene l’abbassamento della temperatura esterna non crea problemi, le persone che devono essere più attente, e coprire adeguatamente mani piedi e testa, sono i bambini molto piccoli o gli anziani. Questo perché hanno un sistema di regolazione della ridistribuzione del circolo sanguigno che nel bambino non è maturo e nell’anziano ormai è invecchiato”.
Alimentazione: “Con pasti troppo abbondanti tutto il sangue viene impiegato per la digestione e non per scaldarci”. Evitare l’alcol, perché “in realtà sembra che scaldi, ma è un vasodilatatore e, dopo una prima impressione, ci fa poi sentire più freddo. Insomma servono alcune accortezze. Rinfrancarsi con bevande calde, infine, non è solo confortevole ma anche utile a scaldare il corpo”, conclude Sesti.
Pasta con crema di cavolfiori
Io la faccio spesso e, udite, udite, piace anche a quella difficilona di mia figlia, che ora è quasi maggiorenne, ma la mangia da quando era piccola. Di cosa sto parlando? Della pasta con la crema di cavolfiori.
A dicembre è d’obbligo usare le verdure di stagione, consiglio esteso a tutto il resto dell’anno ovviamente. Per fare la pasta con la crema di cavolfiori per 4 persone in casa bisogna avere:
un cavolfiore medio,
mezzo bicchiere di latte,
sale,
Parmigiano reggiano,
Olio extra vergine d’oliva
Pan grattato
320 grammi di pasta corta.
Iniziamo pulendo il cavolfiore, tagliarlo a cimette e farlo in cuocere in abbondante acqua salata per circa 30 minuti. Deve essere quasi sfatto. Scolarlo e metterlo in una ciotola. Aggiungere mezzo bicchiere di latte, una bella spolverata di Parmigiano reggiano e aggiustare di sale. A questo punto con il frullatore a immersione farlo diventare, per l’appunto, una crema.
Cuociamola pasta, va scolata quando è ancora al dente. In una padella grande, io uso il wok, condirla con la crema fino a quando non sarà ben amalgamata, aggiungendo un pochino di olio. Mentre la mantechiamo, accendiamo il fornello, tenendo la fiamma bassa. Un’ultima chicca: io aggiungo anche il pangrattato, per rendere la pasta con crema di cavolfiori ancora più buona, ma è una scelta, fate voi.
Viaggiare: cosa fare a Parigi coi bambini
E’ la capitale di Francia e la amo moltissimo, spero di tornarci molto presto. Se per le festività natalizie state pensando di viaggiare, eccovi qualche consiglio su cosa fare a Parigi coi bambini.
Viaggiare in famiglia è bello, divertente e possibilissimo. Cosa fare a Parigi coi bambini al seguito? Tenete presente che è una città piena di parchi giochi, oltre chiaramente a Dineyland Paris, in cui ristoranti e hotel, nonché spazi culturali, offrono tanto ai più piccoli.
Ecco cosa fare a Parigi coi bambini, perché viaggiare insieme ai proprio cari è appagante e regala ricordi indelebili:
Andare al Jardin du Luxembourg, 23 ettari che Napoleone dedicò proprio ai piccoli. Si può giocare con le barche a vela degli anni ’20 sul laghetto ottagonale, assistere a spettacoli di marionette, fare giri sulla giostra, cavalcare i pony.
Pure il Parc de la Villette ha parchi giochi, musei, musicva. Invece gli spettacoli di marionette si possono guardare anche a Parc Monceau, Parc Montsouris e Parc du Champ de Mars.
Fare una piccola crociera sulla Senna o sul canale con Canauxrama, in cui osservare dal fiume panorami mozzafiato.
Visitare il il Jardin des Plantes, dove c’è un piccolo zoo, la Ménagerie du Jardin des Plantes.. Fare una passeggiata al parco divertimenti Jardin d’Acclimatation nel Bois de Boulogne e il Parc Floral de Paris, con fantastici parchi giochi e una sala concerti all’aperto, il Parc Zoologique de Paris, e un castello medievale, lo Chateau de Vincennes.
Non bucare i tanti musei, tra i quali, ovviamente, il Louvre, che ha uno spazio per le famiglie e un’applicazione proprio per bimbi dai 7 agli 11 anni.
Ora solare: attenzione al mini ‘jet-lag’
Ci siamo, che malinconia! Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre torna l’ora solare e nonostante si dormirà un’ora in più bisognerà ovviamente fare attenzione al mini ‘jet-leg’.
Attenzione al mini ‘jet leg’. Non solo gli adulti ma anche i nostri figli potranno accusare irritabilità, malumore, stanchezza con l’ora solare. Chi come me ha la sveglia da tempo puntata sulle 7,30, poi, corre il rischio, a causa dell’orologio biologico, di svegliarsi ancor prima.
Secondo alcuni studi sono tanti quelli che devono fare attenzione al mini ‘jet leg’: circa il 10% della popolazione. Luigi Ferini Strambi ne è certo. Il professore ordinario di neurologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Centro di medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele lo spiega all’Adnkronos Salute.
Sarà “come se si dovesse cambiare un po’ il fuso orario, anche se si tratta soltanto di un’ora”. Una condizione che “rende più irritabili e può portare una maggiore instabilità d’umore”. Ma questo lieve malessere “rientrerà nel giro di poco”. “E’ certamente più problematico per il fisico il cambiamento ‘primaverile’, per il passaggio all’ora legale, che non lo ‘switch’ autunnale. Questo perché, quando arriva l’ora legale, ci troviamo in una condizione di privazione di sonno, dormendo un po’ di meno”.
“Il ritorno all’ora solare, che vuol dire tutto sommato dormire un’ora in più, non crea problemi per quanto riguarda la privazione di sonno, ma il grosso problema che rimane – puntualizza Ferini Strambi – è quello del cambiamento. L’impatto più negativo sarà in particolare per i ‘super mattinieri'”.
“Ma va detto – puntualizza Ferini Strambi – che teoricamente noi sappiamo che i super mattinieri sono molti di meno rispetto ai gufi o ai tendenzialmente gufi”. “In genere sono bambini ed anziani ad avere più problemi, poiché sono più legati agli orari molto mattinieri”. “Per loro riadattarsi è un po’ più difficile, ma possibile nel giro di pochi giorni”. Gli accorgimenti sono semplici: oltre a idratarsi ed evitare alcolici e fonti di stress, adottare una strategia di 2 o 3 giorni che permetta di “riallineare gli orari del sonno e della cena in maniera graduale”.
Torta ricciolina
Non la conoscevo, ma ora che l’ho assaggiata ne sono conquistata. La torta ricciolina è tipica del Monte Amiata e della provincia di Siena ed è una vera bontà, sia come dessert la sera sia per la festa di compleanno del vostro bambino. Come realizzarla a casa tutte sole? Ecco la ricetta.
Per fare la torta ricciolina occorre avere:
PASTA FROLLA:
- 100 g di burro freddo
- 150 g di zucchero semolato
- 1 uovo
- 2 tuorli
- 300 g di farina 00
- 8 g di lievito per dolci
- sale
RIPIENO:
- 1 uovo
- 50 g di zucchero semolato
- 100 g di farina 00
- 250 ml di latte intero
- 2 cucchiai di crema spalmabile al cioccolato
- 80 g di nocciole non spellate
- 50 g di mandorle non spellate
COPERTURA:
- 2 albumi
- 100 g di zucchero semolato
- cioccolato fondente
In una ciotola capiente mettere zucchero e burro, aggiungete l’uovo, i tuorli, un pizzico di sale e lavorate con la frusta, poi unite anche farina e lievito. Impastate fino a ottenere una pasta omogenea, con le mani formate quindi un panetto e avvolgete l’impasto con la pellicola, ponetelo in frigo per almeno 30 minuti. Passate al ripieno.
In una casseruola mescolate zucchero, farina e uovo, unite il latte portato quasi all’ebollizione, mescolate con la frusta mentre la pentola è sul fornello a fuoco basso. Quando la crema sarà abbastanza densa, versatela in una ciotola e fatela raffreddare, aggiungete, quindi, la crema di cioccolato e la frutta secca tagliata in modo grossolano: il composto deve essere ben amalgamato.
Riprendete la pasta frolla, spianatela e inseritela in uno stampo precedentemente imburrato e infarinato, di 22 centimetri. Rifilate i bordi in modo che siano alti circa 4 cm e bucherellate la base. Distribuitevi sopra la crema al cioccolato e frutta secca, livellando il tutto. Stendete la frolla restante e ricoprite il ripieno, sigillando i bordi.
Nel forno già caldo a 180° fate cuocere la torta ricciolina per 40 minuti. Sfornate il dolce e lasciatelo raffreddare, poi toglietelo dallo stampo. Montate gli albumi con lo zucchero con lo sbattitore elettrico, quindi distribuite il composto ottenuto sulla superficie del dolce. Decorate con cioccolato fuso. Mettete la torta in forno a 200° per 1 minuto. Tiratela fuori: potete servirla.
ricciolina
Torta castagne e cioccolato
Come si suol dire, addolciamo l’autunno. Soprattutto se il tempo rimane così piovoso: quest’anno il clima estivo ci ha salutato presto, ahimè. Ma possiamo far gioire i piccini, immalinconiti dai ritmi scolastici, tra impegni extra, ore in aula e compiti, con un bel dolce. La torta castagne e cioccolato può fare al caso loro. Come si prepara?
Per fare la torta castagne e cioccolato in casa occorre avere:
50 grammi di Farina
50 grammi di Zucchero di canna
50 grammi di Burro
40 grammi di Castagne lessate
40 grammi di Marmellata di rosa canina
25 grammi di Cioccolato
2 Tuorli di uova
1 Albume di uova
1 cucchiaio di Latte
Sale
Burro e farina per lo stampo
Non è affatto complicato. Iniziamo sbriciolando le castagne. Poi grattugiamo il cioccolato. In una ciotola capiente lavoriamo a lungo lo zucchero con il burro, uniamo quindi i due tuorli di uova, la farina, un cucchiaio di latte, le castagne, il cioccolato. Infine montiamo a neve l’albume con un pizzico di sale e aggiungiamolo.
Mescoliamo con grande delicatezza l’impasto, quando sarà tutto ben amalgamato, versiamolo in uno stampo, non dimenticando, però, di averlo unto di burro e infarinato in precedenza, per evitare che il dolce si attacchi. Inforniamo a 175 °C per circa mezz’ora. Se non siamo sicuri della cottura, facciamo la classica prova stecchino. La torta castagne e cioccolato sarà pronta: l’ultimo tocco sarà una spennellatela con la marmellata di rosa canina, poi potremo servirla.
Sbriciolata alle pere
Ci siamo, ecco il primo dolce autunnale che vi propongo. E’ chiaramente con un frutto di stagione molto comune: sto parlando della sbriciolata alle pere.
Soffice, buonissimo, è perfetto per la colazione o la merenda dei bimbi. Potete anche realizzarlo insieme a loro. Per fare la sbriciolata di pere vi occorre avere:
30 grammi di farina 00
100 grammi di burro
1 bustian di lievito per dolci
100 grammi di zucchero
1 uovo
3 pere Williams
1 limone
Cannella in polvere q.b.
Zucchero a velo q.b.
In una ciotola versate la farina, il lievito e l’uovo, aggiungete il burro sciolto e impastate, ma in modo diverso: con la punta delle dita, in modo tale da ottenete tantissime briciole. A questo punto versate la metà dell’impasto in una tortiera e compattate. Lavate, sbucciate e tagliate a cubetti le tre pere. In una padella versate 3 cucchiai d’acqua, un cucchiaio di zucchero e il succo del limone, mettete sul fuoco, fate sciogliere, aggiungete un pizzico di cannella, le pere e fate cuocere fino a quando la frutta non sarà morbida. Ora disponete le pere cotte nella tortiera sull’impasto compattato e versate sopra il rimanente dell’impasto. Fate cuocere per circa 30 minuti in forno ventilato a 180°. Quando sarà pronta, prima di servirla, decorate la sbriciolata alle pere con lo zucchero a velo.