Articoli taggati come ‘adulti’

Torta crema e fragole

Mag 06
Scritto da Annamaria avatar

Avete un compleanno da festeggiare? Una cena speciale? Oppure volete fare un regalo inaspettato ai vostri figli? Cucinate la torta crema e fragole, approfittando di questo delizioso frutto di stagione.

torta crema e fragole

Per preparare la torta crema e fragole occorre avere:

150 grammi di farina 00

120 grammi di yogurt greco alla fragola

1 uovo

50 ml di latte

100 grammi di zucchero

100 grammi di burro fuso

1 tuorlo

8 grammi di lievito per dolci

Per la decorazione:

150 grammi di crema

300 grammi di fragole fresche

Zucchero a velo

In una ciotola rompete l’uovo, unite lo zucchero, lo yogurt grego alla fragola, il latte e il burro fuso, amalgamante con la frusta, aggiungete lentamente la farina e il lievito. Quando l’impasto sarà compatto, versatelo nello stampo di circa 18 centimetri, che avrete precedentemente imburrato e infarinato. Distribuite quindi la crema pasticciera che avrete preparato prima, le fragole tagliate a pezzetti. Infornate la torta crema e fragole a 175° per 50 minuti, quando sarà cotta sfornatela e lasciatela raffreddare. Decoratela quindi con lo zucchero a velo

Ricetta della crema:

4 uova

160 grammi di zucchero

140 grammi di farina 00

1 litro di latte

1 scorza di limone

Scaldate il latte con la scorza di limone, deve arrivare bollire. Incorporatelo a un composto di uova, zucchero e farina, mescolando per bene. Portatelo sul fuoco per fare addensare e in 5 minuti. La crema è pronta.

Estate in arrivo: viaggiare sereni

Mag 05
Scritto da Annamaria avatar

L’estate è in arrivo, anche se sembra lontana. Per viaggiare sereni ci sono alcuni consigli utili da seguire. Anche e soprattutto per gli imprevisti, che sono sempre dietro l’angolo.

Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica), dà una mano a chi con l’estate in arrivo vuole viaggiare senza problemi. E’ importante, soprattutto in famiglia, stare sereni. Prima di partire per una meta esotica o una grande città, gli esperti consigliano di consultare sul sito della Farnesina ‘Viaggiare Sicuri’ : vi si trova la situazione sanitaria e le vaccinazioni obbligatorie e consigliate per il luogo che si è scelto di visitare.

I farmaci da portare sono vari, dato che alcuni, con e senza ricetta, dati regolarmente nel nostro Paese, sono considerati illegali o possono essere introdotti solo in casi specifici. Vanno verificate eventuali restrizioni.

Nei primi giorni di vacanza, per viaggiare sereni con l’estate in arrivo, evitare bibite gassate e cibi elaborati, ricchi di grassi e spezie a cui il nostro organismo non è abituato. Jet lag, cibi insoliti, orari e ritmi non abituali incidono sul nostro apparato gastrointestinale, e potremmo andare incontro a pesantezza di stomaco, acidità e cattiva digestione. Per chi soffre di mal di pancia e gonfiore sono da evitare gli alimenti che introducono aria o gas nello stomaco e nell’intestino come le bibite gassate, sottolineano gli specialisti ad Adnkronos.

Chi invece ha problemi di stitichezza dovrebbe evitate gli alimenti raffinati, alcolici, fritti e grassi animali e cercare di mangiare delle fibre, aumentando se possibile l’attività fisica. Per evitare di contrarre virus intestinali, soprattutto nei Paesi esotici, è meglio comprare acqua in bottiglia e lavarsi spesso le mani. 

Mare o montagna? Per gli esperti di Assosalute in entrambi i casi è consigliato avere sempre con sé oltre a occhiali da sole e qualcosa per proteggere la testa. Anche una crema solare ed evitate, a qualunque età, di stare sotto il sole nelle ore più calde della giornata. Il posto migliore per godersi il sole, paradossalmente, è un luogo ombreggiato. In caso di arrossamento della pelle è consigliabile fare subito una doccia fredda. Asciugare con delicatezza la parte scottata del corpo applicando almeno una crema lenitiva e idratante. Evitare di esporre al sole le parti arrossate nei giorni successivi.

Nel caso di slogatura lungo un sentiero roccioso o durante una partita di beach volley, mantenere l’articolazione a riposo. Applicare sull’area interessata una fonte fredda (una borsa con il ghiaccio, ad esempio). In caso di ematoma dopo una caduta durante una passeggiata in montagna, dopo essersi accertarti che il livido non sia dovuto a una lesione sottocutanea o a una frattura, mettere a riposo la parte lesa. 

Le zanzare purtroppo ci accompagnano anche in vacanza. Perciò dobbiamo fare attenzione ai ristagni d’acqua e alle luci, proteggendoci con appositi prodotti repellenti. In caso di puntura di api, disinfettare con cura la ferita togliendo con delicatezza il pungiglione. Prestare cura a non strapparne la parte residua per non favorire la comparsa di un’infezione. 

Attenzione poi agli sbalzi termici. Non esageriamo con l’aria condizionata in macchina o in albergo e facciamo attenzione agli sbalzi di temperatura. L’ideale sarebbe non superare i 5/6 gradi di differenza tra la temperatura esterna e quella impostata sul condizionatore. Portiamo poi con noi una sciarpa leggera per proteggere naso e gola e una felpa. O uno scialle per coprire le spalle quando visitiamo musei o viaggiamo in treno o in aereo, dove l’aria condizionata può essere molto bassa. Se durante le vacanze dovessimo imbatterci in uno di questi disturbi, un valido aiuto può arrivare anche dai farmaci di automedicazione. Da conservare al riparo dai forti sbalzi di temperatura e posti umidi, lontano dalla portata dei bambini. 

Ecco di seguito i farmaci che non dovrebbero mai mancare nella valigia delle vacanze secondo Assosalute: 

Cadute: disinfettanti, garze sterili, ghiaccio secco e cerotti per escoriazioni, ferite, strappi e distorsioni. Utili anche medicinali antinfiammatori per ridurre l’eventuale gonfiore e alleviare il dolore, oltre a farmaci ad azione cicatrizzante.

Irritazioni cutanee, punture di insetti e dermatiti da contatto: farmaci a uso topico a base di antistaminici oppure corticosteroidi a bassa potenza e anestetici locali. 

Trattamento sintomatico di sicura efficacia contro l’infiammazione cutanea e il prurito causati da punture di insetti, dermatiti e irritazioni dell’epidermide. Nausea e vomito: gli antiemetici sono indicati in tutte le forme di cinetosi (mal d’auto, mal di mare e mal d’aria). 

Scottature solari: sostanze emollienti e medicinali ad azione antisettica, antipruriginosa e rigenerativa contro il prurito, il bruciore e la secchezza; farmaci antinfiammatori per l’eventuale comparsa di eritema. 

Mal di pancia e diarrea: farmaci antispastici che aiutano a regolarizzare la motilità intestinale calmando gli spasmi, farmaci antidiarroici e microrganismi antidiarroici in grado di ripristinare in tempi rapidi la normale popolazione batterica intestinale. 

Stitichezza e gonfiore addominale: lassativi e adsorbenti intestinali in grado di contrastare aerofagia e meteorismo. 

Cattiva digestione e acidità e bruciore di stomaco: farmaci procinetici che favoriscono il transito intestinale, antiacidi e anti-secretori contro acidità e reflusso gastrico. 

Mal di gola e raffreddore: farmaci ad azione balsamica, antisettici del cavo orale, decongestionanti nasali e antinfiammatori non steroidei. 

Febbre: in caso di febbre (superiore ai 38 gradi), è importante avere in valigia un farmaco antipiretico in grado di abbassarla. 

Contratture: torcicollo e dolori muscolari: antinfiammatori non steroidei e miorilassanti muscolari. 

Insonnia: i sedativi leggeri a base di sostanze vegetali come la valeriana e la passiflora possono essere un utile alleato contro i disturbi del sonno o il jet lag. .

Carbonara: ricetta originale

Apr 27
Scritto da Annamaria avatar

Se ne discute a lungo e ormai da tempo. Quale è la ricetta originale della mitica Carbonara, la pasta preferita da mia figlia e molti suoi amici?

carbonara ricetta originale

Fa parte della tradizione laziale. La Carbonara è una vera squisitezza. Ecco la ricetta originale. Gli ingredienti sono quelli riportati dall’Accademia della Cucina Italiana e non c’è molto da discutere: guanciale di maiale, formaggio pecorino, uova, sale, pepe nero e aglio per il soffritto.

La ricetta originale della Carbonara non vuole altri ingredienti. Come bisogna prepararla? Mescolare le uova con il formaggio grattugiato e un pizzico di sale e pepe. Il guanciale, opportunamente tagliato a listarelle, va rosolato in padella con uno spicchio d’aglio e un filo d’olio, fino a quando non diventa croccante. Si cuoce nel frattempo la pasta e la si scola al dente conservando l’acqua di cottura con la quale si allunga un po’ il condimento in padella. A quel punto si unisce la pasta al composto di uova e formaggio, amalgamando rapidamente nella padella ancora tiepida. Questa operazione va fatta velocemente per evitare che il tuorlo assuma la consistenza delle uova strapazzate, quando invece il composto deve rimanere cremoso.

Se decidete di prepararla per i piccoli, sappiate che è uno dei piatti più richiesti del momento e amato sempre più non solo a Roma, ma in tutta Italia.

Preservare farmaci in vacanza

Apr 26
Scritto da Annamaria avatar

Il caldo arriva e poi se ne va. Aspettando l’estate (o per chi parte pure prima) ecco alcuni consigli per preservare i farmaci in vacanza. L’Associazione nazionale farmaci di automedicazione ha regalato un vademecum con i sette consigli per preservarefarmaci anche in vacanza, con suggerimenti per il trasporto e la corretta conservazione.

preservare farmaci in vacanza

Ecco come preservare i farmaci in vacanza:

Leggere il foglietto illustrativo

E’  importante leggere sempre con attenzione le informazioni sulle modalità di conservazione dei farmaci. Nel caso non ci siano indicazioni precise, è bene conservarli in luoghi freschi e asciutti con una temperatura che non superi i 25°C ed evitando esposizione diretta a fonti di calore.

Evitare gli eccessivi sbalzi di temperatura

Durante i lunghi viaggi sarebbe preferibile trasportare i farmaci nell’abitacolo condizionato, piuttosto che nel bagagliaio dove potrebbero surriscaldarsi. Anche le temperature eccessivamente basse possono, però, essere dannose. Ecco perché se si viaggia in aereo, sarebbe meglio avere i farmaci nel bagaglio a mano e non nella stiva, dove la temperatura scende abbondantemente sotto lo zero.

Attenzione all’umidità

Le stanze troppo umide possono alterare capsule, compresse e cerotti medicati. Sono estremante sensibili all’umidità, in particolare, prodotti come le strisce per i test diagnostici, specie quelle utilizzate per verificare la glicemia, la gravidanza o l’ovulazione, che potrebbero quindi danneggiarsi.

Preferire capsule o compresse

Se il medicinale è disponibile in più formati, e non ci sono controindicazioni, la preferenza va data alle compresse. Rispetto alle formulazioni liquide, infatti, sono meno sensibili alle alte temperature.

Attenzione all’aspetto

Nel caso in cui un medicinale che si assume abitualmente abbia un aspetto diverso dal solito, è fondamentale, prima di assumerlo, consultare il medico o chiedere consiglio al farmacista. Se il farmaco risulta diverso nel colore, nell’odore o nella consistenza, è probabile che abbia subito un’alterazione.

Non confondere le confezioni

L’errore da non commettere è quello di mettere diversi farmaci nella stessa confezione per risparmiare spazio in valigia. Le confezioni, infatti, oltre a rendere chiaramente distinguibili i vari prodotti, riportano indicazioni e dati essenziali sul foglietto illustrativo. Trasportare diverse pillole sfuse nello stesso contenitore, inoltre, non è una buona abitudine anche perché potrebbero contaminarsi a vicenda.

Contenitori termici per gli spray

Per la conservazione degli spray è necessario utilizzare dei contenitori termici. E’ importante evitare per questi prodotti alte temperature o l’esposizione diretta al sole. Gli spray, infatti, oltre ad essere liquidi e quindi più sensibili al calore, sono contenuti in confezioni di metallo che si surriscaldano facilmente.

Morbillo: “Può essere letale”

Apr 12
Scritto da Annamaria avatar

Il morbillo può essere una malattia letale. Nei primi 3 mesi del 2024 i casi sono quintuplicati rispetto all’anno precedente. Si raccomanda ai genitori di vaccinare i bambini. E che a usufruire del vaccino siano pure gli adulti che non l’hanno mai fatto.

“Nessun bambino dovrebbe morire per il morbillo che è una malattia grave, ma prevedibile”, sottolinea Antonietta Filia. Il medico di Medicina preventiva e Sanità pubblica e prima ricercatrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità chiarisce che può essere letale. E il boom di casi preoccupa.  “Abbiamo registrato un aumento dei casi dalla fine del 2023 ed è probabile che il numero dei casi continui a crescere, come già segnalato nella recente valutazione del rischio fatta dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc)”, dice al Fatto Quotidiano.

“Il morbillo non è una malattia lieve, oltre all’esantema, causa malessere, febbre alta, diarrea, e altre complicanze. Fino al 20-30% sviluppa complicanze ed è possibile anche il decesso: uno o due casi per 1000. I nostri dati indicano che il 26% dei casi notificati ha registrato una complicanza. Per quanto riguarda i casi per cui è stato necessario il ricovero, la percentuale osservata è più elevata dell’atteso. E potrebbe indicare una sotto notifica dei casi meno gravi: persone che non si rivolgono al medico o casi che non vengono segnati dai medici delle cure primarie”, spiega l’esperta. 

“E’ opportuno ricordare qui l’importanza della sorveglianza nel processo di eliminazione del morbillo e la necessità di sensibilizzare tutti i medici e operatori sanitari a riguardo. E’ importante segnalare tempestivamente ogni caso di morbillo al sistema di sorveglianza. Per attivare rapidamente una risposta di sanità pubblica, interrompere la trasmissione, capire i motivi della trasmissione. E identificare i gruppi di popolazione a rischio”, chiarisce ancora Filia.

Può essere letale, ricordiamolo. Ecco perché è importante vaccinarsi: “La vaccinazione è importante perché il morbillo è una malattia potenzialmente molto grave. Con la vaccinazione è possibile prevenirla. I bambini sotto i 5 anni di età, gli adulti di età superiore a 20 anni, le donne in gravidanza e le persone con deficit immunitario hanno il rischio più elevato di complicanze. Il vaccino è in uso da circa sessant’anni e ha un alto livello di sicurezza ed efficacia. I bambini sotto l’anno (la prima dose viene consigliata ai 12 mesi, ndr) e le persone con deficit immunitari che non possono ricevere il vaccino (essendo il vaccino vivo attenuato) dipendono dall’immunità della popolazione, della famiglia e delle persone che sono a contatto con loro”. 

“C’è anche il rischio di panencefalite sclerosante subacuta. E’ un raro disturbo degenerativo progressivo del sistema nervoso centrale causato proprio dall’infezione persistente del virus del morbillo. Si presenta a distanza di anni dall’infezione. Una malattia letale. Le persone a maggior rischio sono i bambini che hanno acquisito l’infezione prima dei 5 anni di età”, aggiunge la dottoressa..

Bussolà vicentino

Mar 25
Scritto da Annamaria avatar

Il bussolà vicentino uno dei dolci pasquali classici, dalle origini antiche. E’ perfetto per la colazione e anche per la merenda dei bambini. Come realizzarlo a casa? La ricetta è di quelle facili, magari da condividere co i vostri bimbi per un pomeriggio divertente da chef.

bussola vicentino

Per fare il bussolà vicentino vi occorre avere:

500 grammi di farina 00

6 uova

100 grammi di burro

100 grammi di zucchero semolato

1 bicchierino di Marsala

1 bustina di lievito per dolci

1 pizzico di sale

Granella di zucchero

In una ciotola molto capiente mettete la farina, il lievito, il burro fuso a temperatura ambiente, lo zucchero e le uova. Amalgamate bene affinché non si formino grumi e unite il Marsala e il sale. Mescolate con uno sbattitore elettrico, o con la frusta, otterrete un composto denso e omogeneo. Prendete uno stampo da ciambella di circa  26 centimetri di diametro, imburratelo, versate il composto, cospargetelo con la granella di zucchero. Mettete il dolce in forno preriscaldato a 190 gradi centigradi. Deve cuocere per una mezz’ora, fate la prova classica con uno stuzzicadenti.

Quando il bussolà vicentino sarà cotto, sfornatelo e prima di toglierlo dalla teglia, lasciate che si raffreddi. Ora potete a servirlo. Per una scelta ancora più cool, potete accompagnarlo con una pallina di gelato alla vaniglia o alla crema, sarà davvero speciale e in questo modo un delizioso dessert dopo cena.

Acqua di mare non cura ferite

Mar 24
Scritto da Annamaria avatar

Cosa ci hanno sempre detto da bambini? Che se avevamo un graffio e stavamo in spiaggia, bastava entrare in acqua per disinfettare il taglio. Invece questo non è vero. L’acqua di mare non cura le ferite. Tenetelo bene a mente ora che si va nuovamente verso la bella stagione, anche con i vostri figli, anzi, soprattutto con loro.

acqua di mare non cura ferite

“Il mare e i raggi solari non hanno alcun effetto curativo”, spiega Giovanni Papa. Il presidente dell’Associazione italiana ulcere cutanee ETS (AIUC), direttore del Dipartimento di Chirurgia plastica dell’Ospedale di Cattinara (Trieste) Non ha dubbi. “Sono infatti solo vecchi luoghi comuni che, nella migliore delle ipotesi, non fanno né bene e né male. Nella peggiore, invece, possono complicare piccole lesioni , rovinando le vacanze”, sottolinea.

Non cura le ferite, anzi: l’acqua di mare potrebbe addirittura infettarle. “L’acqua di mare, che molto spesso e tutt’altro che ‘pulita’, aumenta le probabilità che una lesione venga infettata da diversi microrganismi , dando così origine a complicazioni più o meno gravi. Dalla formazione di ascessi a rare forme di infezioni batteriche, fino a infezioni alle ossa e alle articolazioni  – precisa il medico – . I soggetti fragili, come ad esempio coloro che hanno patologie epatiche o il diabete, o che sono immunodepresse, presentano un rischio di infezione ancora maggiore”.

L’acqua di mare non cura le ferite e non lo fa neppure il sole. “I raggi solari non guariscono le ferite, né accelerano la loro guarigione e né riducono il rischio di infezioni – precisa l’esperto – In realtà, l’esposizione al sole può indurre un’iperpigmentazione della pelle, ovvero una macchia sulla parte di pelle in cui si trovano le ferite. La macchia che in questo modo si è venuta a creare dopo l’esposizione al sole delle ferite, può restare a lungo anche dopo l’avvenuto processo di cicatrizzazione. Pertanto le ferite andrebbero coperte e protette anziché esposte al sole”.

Per curare le ferite per il medico bisogna usare i soliti rimedi: “Disinfettante, cerotti o garze sterili: sono questi gli unici rimedi ‘fai da te’ concessi. Per accelerare la guarigione delle ferite possono essere utilizzati specifici prodotti da banco. Ad esempio pomate, spray o garze a base di estratto del grano. Quest’ultimo è particolarmente efficace nel favorire il processo di cicatrizzazione. Se quindi non vogliamo che una piccola ferita rovini le nostre vacanze è opportuno affidarsi agli unici rimedi che si sono dimostrati scientificamente validi per la disinfezione e la guarigione. Anche se piccole, le lesioni andrebbero opportunamente protette dall’acqua del mare e dal sole. Evitando, perciò, per pochi giorni, in base alla profondità della ferita, l’esposizione diretta a entrambi”.

Zeppole di riso

Mar 18
Scritto da Annamaria avatar

Domani mangerete tutti, o quasi, le zeppole di San Giuseppe, in occasione della Festa del Papà. Ma ci sono anche quelle di riso, provenienti dalla tradizione siciliana. Anch’esse celebrano il 19 marzo e la famosissima festa.

zeppole di riso

Le zeppole di riso sono abbastanza facili da preparare e buonissime: piacciono ai grandi e ai piccini. Come si preparano? Ecco gli ingredienti:

250 grammi di riso semi

200 grammi di miele

150 ml di latte intero

65 ml di succo d’arancia

125 grammi di farina

1 pizzico di cannella in polvere

2 grammi di lievito secco

Scorza di un’arancia grattugiata

5 grammi di sale

Mettete sul fuoco una pentola con acqua, salatela, versate il riso e cuocetelo per 20 minuti. Quando sarà cotto, scolatelo e fatelo raffreddare. Ora sciogliete il lievito nel latte. In una ciotola mettete il riso con la farina, versate il latte con il lievito e mescolate. Aggiungete la scorza d’arancia. Lasciate riposare per 30 minuti, poi spianate l’impasto su un piano e formate dei bastoncini con le mani. Adesso bisogna occuparsi della salsa: unite il succo d’arancia al miele, unite pure la cannella, filtrate la salsa e mettetela in una ciotolina.

E’ tempo di friggere. Scaldate abbondante olio in padella, portatelo a temperatura, circa 170°, e friggete le zeppole di riso, quando saranno via, via dorate, poggiatele su carta assorbente. Appena saranno diventate tiepide, sono pronte da servire con la squisita salsina.